giovedì 1 ottobre 2015

MUKABARAK E DAL MOLIN



Primo giorno ad Amman, scopro che non posso girare con la telecamera. Vengo, infatti, fermata all'ingresso dell'anfiteatro romano nel centro città.
La telecamera secondo le "leggi giordane" è troppo grossa e mi dicono che si può filmare solo con quelle piccole... Trovo ovviamente tutto molto illogico, ma è il mio primo giorno e non sto a discutere.
Dopo poi, chiedendo un pò a tutti, scopro che tutta la Giordania è stata dichiarata "zona militare" e che due mesi fa hanno vietato le riprese video, sicuramente le riprese video dei mass media.
Se è un pò vietato nelle zone turistiche, è assolutamente vietato fare video nei campi profughi o nelle aree a rischio o nella downtown.
Una settimana dopo, tramite un contatto del posto, vado al Ministero del turismo e beni culturali per chiedere un permesso come turista per poter girare con la telecamera; scartando a priori il Ministero dell'interno come reporter.
I "funzionari" del Ministero sono tutti poliziotti giordani, donne comprese. E già questo è significativo per capire chi gestisce il tutto.
Nell'ufficio preposto ci sono due di loro (mukabarak) che fumano e sono ai computer con facebook. Sulla parete ci sono le tre foto dei re di Giordania (Re Abdullah che è morto, il nuovo re Abdullah e il principe Abdullah prossimo re).
Iniziano da subito a sfoggiare il potere della divisa dicendomi che ci vorrà tempo per il permesso, giorni..
Il mio contatto scrive una lettera in arabo per me, e va in un'altro ufficio. Io inizio a parlare con uno dei due sbirri giordani nell'ufficio. E gli chiedo perchè è vietato girare in Giordania con la telecamera, in fondo è un luogo turistico.
 Mi dice che la mia telecamera è troppo grossa.. "scusa" gli dico "ma che differenza fa se è piccola o grossa? Sempre video fa" Mi risponde che con la mia ho una definizione migliore... e allora? Perchè è vietata l'alta definizione?
E allora mi tira fuori la solita parolina magica "è un problema di sicurezza".
Nel frattempo arriva una donna poliziotto e lui gli lascia la scrivania, mentre gli spiega perchè io sono lì.
Lei inizia a conversare con me dell'Italia perchè c'è stata; credevo in vacanza.
Invece è proprio lei a dirmi il motivo, forse credendo appieno alla sotriella della turista:
" noi dei mukabrak veniamo a fare training e addestramento nella base militare di Vicenza, ce li fa l'ONU".
Sbang!
 Che colpo...la base militare americana Dal Molin, costruita dalla cooperativa rossa CMC di Ravenna, ospita i mukabarak giordani addestrati dalle nazioni unite!
Poi la donna spiega del lavoro da fare ai colleghi" ci sono 15 palestinesi da non far entrare in Giordania, ce li ha segnalati l'Wucoi", quindi, per logica sono Palestinesi che non fanno uscire dalla Palestina.
Immagino per tutte le volte che ho seguito le storie dei palestinesi, forse qualcuno col cancro che ha bisogno di curarsi, forse qualcuno che deve studiare, forse qualcuno che vuole ri-abbracciare i propri parenti.
E questi 3 stronzi che ho davanti decidono assieme al Wucoi che non usciranno dalla Palestina.

Arriva il mio permesso.
 Lo sbirro che ha parlato con me mi da il suo biglietto da visita nel caso avessi bisogno. Si, sicuro che ti chiamo.
Chissà, forse sta già alla base Dal Molin in questo momento.

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