venerdì 30 ottobre 2015

COMUNICATO STAMPA: MURO ISRAELIANO ALL'UNIVERSITA' DI FIRENZE




E' gravissimo ciò che è accaduto ieri presso la sala autogestita dell'edificio 5 nell'università Novoli a Firenze. L'assemblea autogestita aveva organizzato la proiezione del mio film “israele, IL CANCRO” ed aveva ricevuto nei giorni passati la diffida da parte del Rettore del fare l'evento. Giustamente gli studenti hanno portato avanti l'iniziativa, aperta la pubblico, a tutti, tanto che c'erano molti esterni all'università.
Alcuni minuti prima dall'inizio dell'evento, due ragazze del pubblico ci riferiscono che tutte le locandine con le indicazioni di come raggiungere la sala, nel polo universitario, sono state tolte e mentre vengono rimesse, viene detto loro di non affiggerle perchè è iniziativa vietata.
Stavo per collegarmi a facebook per postare la notizia, ma in quel momento fanno irruzione nella sala il Rettore accompagnato da una decina di professori/presidenti. La frase iniziale è stata questa: “ragazzi, sono venuto a dirvelo di persona, vi avevo diffidato dal proiettare questo film con titolo violento, di parte, ed in un momento delicato in quella zona. State per proiettare, pertanto, il rapporto fra voi e l'università si interrompe. Verrete sgomberati domani.”.
Studenti (e non) iniziano con tono pacato una discussione, invitiamo Rettore e altri a restare per la proiezione e a partecipare al dibattito. Ma, loro non rispondono ed iniziano ad allontanarsi. Uno studente sale in piedi su un tavolo e riprende tutto con il telefonino. C'è il video di tutto l'accaduto.
Cerco di spiegare la mia posizione e che denuncerò il Rettore (che termina il suo mandato entro due giorni). Inizio a discutere con uno dei professori e gli faccio presente che la loro azione è un muro israeliano, contro la libertà, contro la democrazia. Ammette, ed è d'accordo con me e gli dico “dai, io e te lo sappiamo che il problema non è il titolo del film, il problema è che dovete eseguire gli ordini dell'ambasciatore d'israele”. Il professore risponde “può essere”.
L'assemblea autogestita Novoli ha fatto ugualmente la proiezione ed il dibattito. Già in un periodo che trova gli studenti impegnati in occupazioni per il diritto allo studio ed in sgomberi, ora questi studenti fiorentini si trovano a dover affrontare anche questo sgombero. Per??? Aver proiettato un film?
No, per aver mostrato la verità sul mostro israeliano che, è oramai evidente, non è un'occupazione militare che riguarda solo la Palestina. E', infatti, chiaro chi controlla tutti i canali qui nel nostro Paese.
Tutta la mia stima ed il mio rispetto all'Assemblea Autogestita Novoli.

mercoledì 28 ottobre 2015

GIUSTIZIA



  • Agli organi di stampa e comunicazione


Illustri lettori e redazioni di stampa,
sono Samantha Comizzoli, regista dei film “SHOOT” , “israele, IL CANCRO”, video reporter ed attivista per i diritti umani. Sono stata invitata a Firenze qualche mese fa presso un centro culturale per presentare il mio secondo film, ed allora la proiezione fu annullata ed eseguita in un libero spazio. Ora sono stata invitata per la seconda volta a Firenze per presentare il film più dibattito presso la sala autogestita dell'università di Firenze e la proiezione con dibattito avverrà il giorno 29 ottobre.
Anche per questo secondo evento è arrivata diffida agli organizzatori di proiettare il film, questa volta dal Rettore dell'università. Altresì sugli organi di stampa locali sono state scritte falsità ed offese al mio film ed alla mia persona. Il termine “antisemita” è per me, che difendo i diritti umani, un'offesa. A tal riguardo vi sarà possibile verificarlo nei miei numerosi articoli o post su facebook ove ripeto sempre “la Pietà non è selettiva”. Affermare, altresì, che io supporti Hamas è falso ed anche questo è verificabile da numerosi articoli nel mio blog e da miei post facebook. Anche nel mio film cito la mia posizione in merito “non faccio differenze fra le vittime e pertanto non le faccio fra chi viola i diritti umani, non mi interessa se sei israeliano, turco, italiano o palestinese, sei un mostro”. Io non sono pro-Palestina, ma pro-diritti umani ed è per questo che sto dalla parte delle vittime, sempre.
Scrivere, poi, che io sono per il “negazionismo dell'olocausto” è altrettanto falso (oltre che sempre offensivo) poiché ho scritto più volte “israele è la vergogna dell'umanità, l'offesa più grande alle vittime dell'olocausto”. Di seguito alcuni miei articoli per riscontro.
Ora.... ogni qualvolta, nella storia, qualcuno provi a dar dati di vittime dalla Palestina o a raccontare la verità dei crimini sui diritti umani perpetrati da israele; gli viene posto lo stesso trattamento. Antisemita, negazionista, nazista, etc.etc. Quando, invece, è proprio israele che usa l'olocausto ebraico per piangere vittimismo, riscrivere la storia e pretendere soldi. Facendo così degli ebrei vittime due volte, prima volta per lo sterminio e seconda volta per essere usati dai sionisti (israele).
Non è la prima volta che io vengo attaccata con questo metodo, pertanto, visto che mi trovo deportata per mani israeliane dalla mia vita in Palestina, senza casa/lavoro/soldi per aver sacrificato tutto per la difesa dei diritti umani e visto, altresì, che nessuno mi ha mai pagato per quello che ho fatto... ho deciso di non chiedere nemmeno rettifica agli organi di stampa (come feci, invece in passato) ma di portarvi tutti in Tribunale con lo scopo di fare GIUSTIZIA tramite gli organi preposti.
Pertanto denuncerò:
  • tutti gli organi di stampa che mi hanno scritto e/o riportato ingiurie per una foto manipolata un anno fa,
  • tutti gli organi di stampa che hanno scritto il falso sul mio rapimento
  • tutti gli organi di stampa che hanno scritto e/o riportato offese, ingiurie ed il falso riguardo la proiezione a Recanati
  • tutti gli organi di stampa che hanno scritto e/o riportato offese, ingiurie ed il falso riguardo la proiezione a Firenze
  • l'Ambasciatore d'israele in Italia
  • e tutti coloro che si sono resi partecipi ai detti attentati alla mia persona ed al mio lavoro.


Invitandovi, ovviamente, alla proiezione del film, ma tanto dovevo alla Giustizia per tutti coloro che difendono i diritti umani.

Samantha Comizzoli

In allegato alcuni articoli scritti da me per riscontro:










martedì 27 ottobre 2015

FIRENZE....ANCORA...CERCA DI BLOCCARE IL FILM



E' la seconda volta che proietto il film “israele, IL CANCRO” a Firenze e per la seconda volta i sionisti arrivano in volata (due giorni prima dell'evento) per bloccare la proiezione.
Questa volta sono andati a disturbare anche il Rettore dell'Università di Firenze che si è subito premurato di scrivere all'organizzazione.
Riporto qui sua lettera e risposta dell'organizzazione e di seguito la mia risposta che scrivo oggi.

Gent.mi ho appreso da alcune lettere di protesta che sono giunte in Ateneo della vostra intenzione di proiettare giovedì 29 ottobre alle ore 16 - all'interno dell'aula data in autogestione - il docufilm "Israele, il cancro". Già dal titolo - violento e assolutamente di parte - si evince come l'iniziativa non preveda quel confronto fra prospettive e analisi differenti che sempre deve caratterizzare ogni evento culturale tenuto nei locali dell'Ateneo. Ritengo assolutamente opportuno, pertanto, l'annullamento dell'iniziativa.
Cordialmente Alberto Tesi Rettore dell'Università degli Studi di Firenze

Lettera aperta al Rettore dell'Università degli Studi di Firenze Gentile Rettore, abbiamo ricevuto la Sua lettera che ci invita ad annullare l'iniziativa del 29 ottobre, che prevede la proiezione del docufilm “Israele, il cancro” alla presenza della regista Samantha Comizzoli. Apprendiamo con preoccupazione questa richiesta, dal momento che l’università dovrebbe essere luogo di incontro e dibattito di diverse opinioni e non di censura. Impedire di esprimere un punto di vista non significa permettere quel “confronto fra prospettive e analisi differenti che sempre deve caratterizzare ogni evento culturale tenuto nei locali dell'Ateneo”, come scritto da Lei stesso, ma al contrario significa annullarlo. Riteniamo importante proiettare il documentario, lasciando ovviamente ampio spazio al dibattito, perché rappresenta in ogni caso un arricchimento. Inoltre vorremmo farLe notare che uno dei punti di vista in questione è quello di un’attivista che ha vissuto per anni nei territori della Cisgiordania occupati da Israele. Anche se lei ritiene “violento e assolutamente di parte” il titolo del docufilm, è bene ricordare che Samantha Comizzoli ha testimoniato quotidianamente su internet l’occupazione e le violenze illegali da parte delle forze armate israeliane nei confronti della popolazione civile palestinese, e per questo motivo ha subito violenze (tra cui lesioni causate da uno sparo), l’arresto e l’espulsione in totale violazione delle norme di diritto internazionale. Per quanto non si dovrebbe giudicare un libro dalla copertina, ci teniamo inoltre a precisare che il titolo si riferisce alla continua espansione, condannata più volte da organismi internazionali quali l’Organizzazione delle Nazioni Unite, dei confini di Israele. Per tutti questi motivi riteniamo opportuno proiettare il docufilm e confermare la nostra iniziativa, invitando tutti gli studenti a partecipare.
Cordialmente Assemblea dello Spazio Autogestito

Ecco, ora la mia risposta:

Illustre Rettore dell'Università di Firenze Alberto Tesi,
sono l'autrice del film, sparata, rapita, torturata e deportata per mano d' israele da un luogo quale è la Palestina. La invito, da subito, a partecipare come spettatore alla proiezione e a pormi tutte le domande che desidera, nel dibattito che seguirà. Mi perdoni se non La invito come relatore, ma come Lei ben saprà, il diritto di parola e d'informazione viene sempre mantenuto nel momento in cui israele organizza un'altra proiezione con dibattito. Inoltre, come negare che israele occupi già “spazi istituzionali” in Italia senza alcuna possibilità di dibattito; si vedano i media italiani (RAI compresa).
Sono, invece, d'accordo con Lei quando scrive che “titolo del film è di parte”. Assolutamente sì, il titolo del film è di parte, il film è di parte ed io sono di parte; dalla parte degli oppressi, dalla parte delle vittime. Questa non è una questione soggettiva, ma oggettiva poiché la Storia è realtà in base ai numeri.
Diciamoli questi “numeri”:

  • morti palestinesi uccisi da israele dal 1° ottobre al 27 ottobre : 61 dei quali 12 sono bambini
  • morti israeliani uccisi dai palestinesi dal 1° ottobre al 27 ottobre: 3 più un ragazzo etiope ucciso dagli israeliani pensando fosse palestinese.
Ultimo attacco su Gaza:
  • Palestinesi uccisi 2139
  • Bambini palestinesi uccisi 490
  • Palestinesi feriti 11.000
  • Bambini palestinesi feriti 3.000
  • Soldati israeliani uccisi 64
  • Civili israeliani uccisi 6
  • Bambini israeliani uccisi 1

Ovviamente Illustre Rettore, Le ho riportato solo due momenti di 70 anni di Storia, ma tutta la Storia della Palestina ha questo rapporto di numeri; ecco perchè non si tratta di “guerra” ove si può prendere una parte o un'altra, ma si tratta di GENOCIDIO.
Non mi stupisce che alcuni si schierino dalla parte degli oppressori (altrimenti non si spiegherebbe l'impunità di israele e tutte le risoluzioni ONU non rispettate); ma, Illustre Rettore, per me la Pietà non è selettiva e sono spudoratamente schierata dalla parte delle vittime, sempre.
In ultimo, Le ricordo che il termine “cancro” verso israele, non è nulla di nuovo e in passato è stato usato da intellettuali e persone più autorevoli di me.
Ricordandole altresì, che il Rettore dell'Università non potrebbe vietare l'uso degli spazi universitari in base alla sua posizione politica (fatto grave se accade e degno di richiesta di dimissioni); La saluto sperando, come detto sopra, di vederLa il 29 ottobre alla proiezione di “israele, IL CANCRO” (un film sull'occupazione mentale israeliana che come un cancro mangia con violenza l'identità alle persone). Ringrazio l'assemblea dello spazio autogestito e ricordo che io ho solo acceso la videocamera, il resto l'ha fatto israele.

Cordialmente, Samantha Comizzoli

p.s.: poiché questa mia verrà pubblicata, colgo l'occasione per mandare un messaggio a tutti i sionisti in Italia che si oppongono al mio operato. Non credevo, davvero, di causarvi tanto disturbo. Il problema è facilmente risolvibile: sono in Italia perchè deportata dalla Palestina per mano israeliana e non posso rientrarvi. Lasciate che io ritorni in Palestina, che lasci l'Italia, che gli israeliani mi sparino un'altra volta e che magari io venga uccisa come altri attivisti internazionali. Per me va bene.




lunedì 26 ottobre 2015

RAPITO WAEL FAQUEE


  • All'Ambasciatore italiano a Tel Aviv



OGGETTO: richiesta d'intervento urgente


Egregio Ambasciatore,

Le scrivo in qualità di cittadina italiana e per difesa dei diritti umani, responsabilità di tutti.

  • Il giorno 25 ottobre Wael S. A. Faquee di Nablus è stato preso dai soldati israeliani presso il checkpoint Atara di Ramallah.
  • Il giorno 26 ottobre abbiamo avuto notizia che il sign. Wael è stato portato presso la prigione israeliana di Ofer, Ramallah e che una prima udienza per dare motivazione sarà giovedì.

Egregio Ambasciatore, il sign. Wael S. A. Faquee collaborava a diversi progetti di solidarietà in Italia per la difesa dei diritti umani. E' speaker e coordinatore di un programma radio in Italia presso nuovaresistenza.org . Ha partecipato a numerose conferenze via skype in Italia ed ha, altresì, molti amici italiani che hanno ricevuto da lui umanità, intelligenza, cultura.
Le chiedo, pertanto, con questa mia

di interessarsi al più presto di questo (al momento parrebbe un rapimento) e di essere presente all'udienza di giovedì e/o altre udienze in rappresentanza di questa cittadina italiana, come osservatore affinchè non vi siano violazioni di diritti umani.

Egregio Ambasciatore, certa che la mia volontà verrà da Lei rispettata, attendo gentili aggiornamenti sul sign. Wael Faquee, difensore dei diritti umani.



Distinti saluti

Samantha Comizzoli



indirizzo mail: consolato.telaviv@esteri.it

domenica 25 ottobre 2015

AHIAIAI ABU MAZEN.....



Continuo a vedere post e a sentire un termine riguardante questo momento in Palestina: “Intifada”.
L'ho detto più volte che anch'io mi auguro sia un'intifada e non la fine della Palestina o qualcos'altro. Così continuo a parlarne con i palestinesi che lo stanno vivendo questo momento e tutti mi rispondono che non è l'intifada.
In fondo l'ho scritto più volte che per avere la terza intifada (quarta per Nablus) la rivolta doveva iniziare prima verso l'ANP e poi verso israele.
Ci sono solo due luoghi che in questo momento lo stanno facendo e sono i campi profughi di Betlemme ed Al Kahlil. Le rivolte sono, infatti, verso l'ANP e verso israele.
Tutte le altre zone stanno reagendo in un modo diverso: gli episodi di rivolta/resistenza sono volate dei singoli. Gli shebab tutti compatti, invece, sono rapiti dalla polizia palestinese che (così mi dicono) sta prendendo tutti gli shebab, soprattutto dall'università di Birzeit e di Nablus.
In più mettiamoci anche il gran numero di rapimenti da parte israeliana. Risultato: questa è una botta colossale alla Palestina.
L'ANP vuole che gli episodi di “reazione” si plachino, quindi ha parlato con tutti i partiti e ha ordinato di non dare appoggio agli shebab.
Non che prima l'ANP supportasse i palestinesi/shebab, manco una bottiglietta d'acqua ha mai dato. Questa però è un'ulteriore blocco alla Resistenza. Ho saputo che la prigione palestinese di Jneid a Nablus è piena......


Onore a voi shebab e capisco quando mi dicevate “sei più palestinese di tanti palestinesi”. Sulle vostre pietre, scriveteci pure anche il mio nome.

mercoledì 14 ottobre 2015

SIONISMO= RAZZISMO/FASCISMO/NAZISMO/ANTISEMITISMO



Che cos'è il sionismo?
Mi sono resa conto che quella merda che è facebook ha permesso sì di far arrivare notizie dalla Palestina a molti che prima non se la cagavano proprio, ma ha fatto anche da “censura” alla mente ed alla facoltà umana di LEGGERE e SAPERE.
Aldilà del fatto che vi sarebbe bastato leggere la STORIA, ad esempio “La pulizia etnica della Palestina” di Ilan Pappè per sapere.... o leggere i numerosi saggi di Paolo Barnard o il suo libro “Perchè ci odiano”; ma, ripeto...in un network dove gli articoli vengono condivisi senza nemmeno leggerli..figuriamoci leggere un libro.

Quindi premesse le letture sopracitate, provo con estrema sintesi e parole semplici a spiegare.

  • il sionismo nasce 50 anni prima dei lager nazisti in Germania. I primi lager furono costruiti dai sionisti in Palestina e al loro interno c'erano i Palestinesi. Attenzione! Non gli “arabi”, ma i Palestinesi, ovvero musulmani, cristiani ed ebrei. La guerra nazista di Hitler/Mussolini e l'olocausto furono finanziati dai sionisti. I sionisti iniziarono allora a costruire il sionismo. Si trattava di atei che presero la loro barchettina da dove si trovavano e andarono da ogni Governo/dittatore a dirgli “io appoggio il tuo progetto se tu appoggi me”. Da quel momento iniziarono ad avere l'appoggio di tutti i dittatori/Governi. Gli ebrei che abitavano in Palestina fuggirono da lì, sapendo del progetto che i sionisti avevano in mente, ma gli stessi vennero poi perseguitati dal figlio del sionismo (nazismo) in Europa. Pertanto fascismo e nazismo sono i figli del sionismo.
  • Il sionismo non ha nulla a che vedere con la religione o il popolo ebraico (come detto sopra).
  • I Palestinesi sono semiti e poiché perseguitati dai sionisti, il sionismo è antisemitismo.
  • I sionisti credono nella “razza sionista” e tutti coloro vi sono contro sono da “neutralizzare”, ovvero uccidere o rendere inermi come vegetali. Pertanto il sionismo è razzismo. Le prigione israeliane sono divise fra prigioni per i Palestinesi e prigioni per gli “altri”. Questi ultimi sono tutti coloro che non sono israeliani.
  • L'occupazione della Palestina non è che la grande base militare del sionismo costruita da tutti i Paesi, chi rappresenta di più questa base militare sono israele, stati uniti ed arabia saudita (gli altri Paesi appoggiano e partecipano).
  • La “partecipazione” degli altri Paesi non è uno scambio di favori o scambio economico. Negli anni...quelli che avevano preso la barchettina ed avevano trattato con i vari governi/dittatori, hanno poi preso il controllo.
  • Per prendere il controllo di un Paese si intende: creare le mafie interne, creare l' informazione, creare l'economia, creare l'istruzione, creare l'ordine e la sicurezza, creare organi che fingano opposizione a tutto ciò che viene creato. Per “creare” e “continuare ad avere il controllo” di tutto ciò usano organi appositi che noi conosciamo con il nome comune di “servizi segreti”.

Ora:
1) voi capite che la Palestina è la punta di un iceberg. E' solo (come ho già scritto, ma non l'avete letto) il LABORATORIO dove il sionismo sperimenta tutto ciò che viene poi applicato nei nostri Paesi.
  1. non si può essere antifascisti/antinazisti ed antisemiti o antirazzisti se non si è antisionisti. Ed è metodo ipocrita definirsi solo uno degli “anti” perchè l'uno sono l'identità o figlio dell'altro.
  2. Fino a quando non accetterete che la nostra economia, la nostra istruzione, la nostra stampa, la nostra sicurezza e legalità, perfino le nostre mafie sono create e ovviamente controllate dal sionismo; starete ancora all'ABC. Fino a quando non accetterete che i “movimenti di opposizione” o “ribellione” sono stati creati appositamente per mandare in vacca chi cerca di fermare tutto questo; starete all'ABC e forse ci starete pure da prigionieri perchè vi hanno fottuto due volte.

Adesso, se nella lettura siete arrivati fino a qui, potreste anche andare a leggere Paolo Barnard e Ilan Pappè. Nel caso vi siate fermati al titolo non parlate con me e non scrivetemi, fate solo perdere tempo.

martedì 13 ottobre 2015

ALBERTO PERINO OOOOOOOHHHHHH!! CAZZO DICI????



“le parole non si processano, liberiamo le parole...” mò te le libero le “parole”

Ieri sera a Torino c'era un'assemblea del Movimento. Ci sono andata per i ragazzi sulla quale ri-vola l'accusa di terrorismo.
Non credevo, giuro, non credevo di dover affrontare quello che ho trovato.....
Mentre ero lì seduta ad ascoltare, leggo che c'è stato una altro palestinese ucciso dagli israeliani, era il 26° dal 1° ottobre...... Pochi minuti dopo la parola passa ad Alberto Perino che inizia così “sono certo che stasera prenderò altre due denunce per diffamazione... “... Vabbè...
Esco a fumare, sono sulla porta d'ingresso ed ecco cosa accade... Alberto Perino fa uno spottone al sionista Erri De Luca. Per la denuncia che Sion De Luca si è preso per il supporto al Movimento No Tav..
OOOOOOOOOOHHHHHHHHH CristoDiDDDIO PERINOOOOOOOO 26 martiri in quel momento!!! E tu fai lo spot al sionista????????????????? Ma vaffanculo vai.. vommmmito!
Ma, attenzione, non è questa la cosa che mi ha fatto gonfiare la vena, amico dei sionisti in più o in meno, non è che sia una novità.
Quello che mi ha fatto gonfiare la vena è stato l'applauso del pubblico No Tav e che al tavolo come moderatore c'era un membro del BDS Milano, zitto....
Vena gonfia, sono andata a bermi una birra.
Qualcuno non era ovviamente d'accordo, ma è stato zitto.
Il moderatore l'ho aspettato per dirglielo in faccia, anche perchè ci conosciamo. Anzi, ci conoscevamo.
Perino può andare a fare inculo a Tel Aviv con Sion Erri per quanto mi riguarda.
Per tutti gli altri che hanno applaudito lo spottone ad una persona che proprio in quel processo dichiarò “il cantiere cadrà com'è caduta Gerico”...... Gerico, Palestina, palestinesi uccisi da israele... e la clac No Tav che applaude. A voi, io non voglio più vedervi e a chi sta zitto e continua a sedersi lì a fianco ricordo che il coraggio è di muoversi comunque, anche da soli, ma non svendendosi i diritti umani.

Una riflessione: mi auguro che in molti riflettano, ma oggi mi chiedo CHI alimenta il Movimento No Tav. E non parlo delle tante persone che credono nella libertà (di tutti, non solo della loro), ma parlo della cupola non più celata che si preoccupa di: denunce per diffamazione quando dentro ci sono persone che rischiano “il terrorismo”, e di un intellettuale sionista che deve la sua carriera al prezzo del sangue dei palestinesi. Non è possibile sentirsi dire "ok è sionista, ma per la lotta no tav va appoggiato". Che cazzo vuol dire? Allora Mussolini andava appoggiato per gli alberi che ha piantato e le case/strade che ha costruito? E Pol Pot? Anche lui avrà fatto qualcosa di buono e quindi per quel particolare va appoggiato? israele per i diritti ai gay va appoggiato quando reprime i profughi? Ma ohhhhhhhhhhh???

Povero Jean Luc Godard... più di 50 anni di film spariti dagli archivi RAI e da internet...... lui non l'ha firmata la solidarietà a Sion De Luca...

30 martiri in questo momento, mi salta la vena e vomito in bocca a Perino.

lunedì 12 ottobre 2015

DOVERE DI CRONACA?



Vista la svista dei media italiani, pubblico nomi e foto dei palestinesi uccisi dagli israeliani dal 1° ottobre ad oggi (12 ottobre ore 19,00).

1 Muhannad Halabi (El Bireh) 19 anni
2. Fadi Alwan (Gerusalemme) 19 anni
3. Amjad Hatem (Yatta) 17 anni
4. Thaer Abu Ghazaleh (Kafr Aqab) 19 anni
5. Abdulrahman Obaidullah (Betlemme) 11 anni
6. Hudhaifah Solomon (Tulkarem) 18
7. Sam Beauty (campo profughi di Shuafat) 20 anni
8. Mohammed Jabari (Hebron) 19 anni
9. Ahmad Jamal Salah (campo profughi di Shuafat) 20 anni
10-Isaac Badran (Kafr Aqab) 16 anni
11. Mohammed Saeed Ali (campo profughi di Shuafat) 19 anni
12. Ahmed Mustafa Ibrahim Awad (Beit Ummar) 28 anni
13. Shady Hossam (Gaza) 20 anni
14. Ahmed Abdul Rahim Herbawi (Gaza) 20 anni
15. Abd al-Wahidi (Gaza) 20 anni
16. Mohamed Hesham Raqab (Gaza) 15 anni
17. Adnan Abu Musa Alian (Gaza) 22 anni
18. Ziad Nabil Sharaf (Gaza) 20 anni
19. Jihad (Gaza) 22 anni
20. Marwan Hisham (Gaza) 13 anni
21. Khalil Omar Osman (Gaza) 15 anni
22. Noor Hassan (Gaza) 30 anni
23. RafahYahya Hassan (Gaza) 2 anni.
24 Ahmed Abdullah (El Bireh, Ramallah) 13 anni.
25 Mustafa Adel al-Khatib ( Sur Baher a Gerusalemme) 18 anni.






















domenica 11 ottobre 2015

PROIETTILI VERI...





Continuano gli scontri in tutta la Palestina, dove la popolazione locale (i Palestinesi) sta reagendo al nazista esercito israeliano; quest'ultimo insidiatosi lì circa 70 anni fa.

Dovrebbero iniziare così i report dei media, invece pubblicano solo balle e omettono tutte le vittime, i Palestinesi.
Dal 1° ottobre a questo momento in cui scrivo, siamo a 25 palestinesi uccisi (molti sono bambini). Gli israeliani sparano proiettili veri, diretti, a tutti. Come al solito da, appunto, 70 anni.
I Palestinesi hanno pietre, qualche molotov e i coltelli contro all'esercito più equipaggiato al mondo.
Davide contro Golia.

Gli scontri proseguono ad Al Kahlil, Gerusalemme, Ramallah, nel '48, a Gaza e a Nablus (da dove la miccia è stata accesa). In questi ultimi giorni gli shebab si Nablus sono tornati al checkpoint di Howwara con gli studenti, le donne, tutti.
Ieri ci sono stati 15 feriti, molti da proiettili veri. Fra questi feriti anche Wael, uno dei redattori della radio dal centro Tanweer. Gli hanno sparato un proiettile vero al piede. Ma Wael è una roccia e dice che continuerà a lottare. Ferita da proiettile vero anche un'attivista per i diritti umani francese. Gli israeliani le hanno sparato un proiettile in una gamba, rompendole l'osso.
Anche oggi molti feriti da proiettili, 30 palestinesi.

Mai come in questo momento la Palestina ha bisogno del nostro supporto. Non possiamo fare molto da qui, ma facciamo tutto quello che possiamo fare.

giovedì 8 ottobre 2015

PALESTINA GIORNO 8 OTTOBRE



Ci provo a fare un riassunto degli eventi di oggi, ma credetemi non è facile. Talvolta le notizie sono confusionarie, gli scontri si accavallano e si perde un po' il conto di tutto. Diciamo subito che ad ora (22,00 ora italiana) ci sono stati 180 palestinesi feriti, due palestinesi uccisi, 6 coloni israeliani feriti. Ho perso ovviamente il numero dei palestinesi rapiti.
La giornata è iniziata con il martirio di Abu Thaer, di Gerusalemme. Accusato di aver pugnalato 4 coloni israeliani a Tel Aviv, gli israeliani hanno risposto sparandogli in fronte a distanza ravvicinata e si presume (da una seconda foto) che poi si siano chinati sul corpo e abbiano sparato altri colpi a zero distanza.
Subito dopo le notizie riportano un'altra azione da parte di palestinsi ad Al Kahlil dove vengono feriti altri 4 coloni israeliani e preso (in tarda serata) un palestinese di 20 anni di Jenin.
Nel frattempo nel centro di Gerusalemme, un altro palestinese attacca un altro gruppo di coloni, anche in questo caso il palestinese viene arrestato.
Sempre nelle prime ore della mattina viene evacuata una scuola di bambine per il lancio di gas lacrimogeni.
Chiusi nuovamente i checkpoint in tutta la West Bank si sviluppano scontri a Tulkarem, Gerico, Al Kahlil, Gerusalemme, Qalandya, anche nelle zone del '48.
In rete crescono i video di coloni che attaccano con violenza estrema i singoli palestinesi o le auto dei palestinesi, come ad Howwara.
Mi dicono che a Nablus e nei dintorni la corrente elettrica viene tolta ogni 10 minuti.
Questa sera, ho realizzato che c'è un altro martire. Un ragazzo del campo profughi Shufaat, Gerusalemme. Gli hanno sparato durante gli scontri.
In questo momento si sta svolgendo il funerale, attorno ci sono scontri.

Arrivare a perdere il conto dei martiri non mi era mai successo, in un giorno poi...
Domani ad Al Aqsa per la preghiera possono entrare solo quelli al di sopra dei 50 anni, stanotte tempo sarà un'altra notte di sangue.
Il comandante dell'esercito israeliano ha dichiarato alla stampa che “stanno lavorando coordinati alla CIA e alla polizia palestinese ed hanno autorizzato i coloni ad uscire armati.” Questa dichiarazione dev'essere stata un copia/incolla di 80 anni fa......

DENTRO ALLA PALESTINA




Ho già pubblicato un primo sunto degli eventi di questi giorni e continuerò a farlo giorno per giorno tutte le volte che riuscirò.
In questi giorni però, in diversi momenti, ho avuto sensazioni strane leggendo le notizie. Infatti, in Palestina non è mai come sembra e quello che si vede è solo la crosta di ciò che c'è dentro.
Io non credo alle casualità, soprattutto in Palestina, soprattutto a Nablus.
Partiamo dal giorno “1” di questi eventi, cioè da quando un gruppo armato palestinese ha sparato sull'auto dei due coloni ad Howwara, Nablus, uccidendone due.
Vi basta guardare le notizie da soli, per vedere che 99,9% delle volte, gli “attentatori” vengono uccisi subito (poi segue l'arresto anche dei famigliari e la demolizione della casa).
Ora.... quel giorno, il gruppo che fece l'azione non solo non venne ucciso, ma non venne nemmeno preso.
Tre giorni dopo i soldati israeliani sono tornati a Nablus ed hanno rapito “una cellula di Hamas” che sarebbe accusata dell'azione.
Può essere, così come può non essere. Tanto in West Bank qualsiasi cosa accada è facile incolpare persone per appartenenza ad Hamas; vengono incolpati anche se non accade nulla, quindi...
Il punto è che tre giorni dopo sono arrivati a questi 5, di Hamas... come?

Ci arriviamo alla fine dell'articolo...

Ieri è stato un altro di quei momenti dove, vedendo le orribili immagini di El Bireh, ho avuto una strana sensazione.
Soldati israeliani vestiti da shebab, con le armi nei pantaloni, che tirano pietre assieme agli shebab. D'improvviso si girano e iniziano a sparare agli shebab e a rapirli con violenza, aiutati dai soldati lì davanti. Immagini terribili, le avete viste tutti, e con quanti video poi..... ecco, appunto...
Nulla è per caso, come dicevo prima.
Un bel teatrino, non c'è che dire. Con vittime, purtroppo, vere, nel quale tutti ci cascano.
Ora vi dico cosa c'ho visto io.
Gli israeliani non hanno bisogno di fare questi numeri per prendere o sparare agli shebab, lo fanno normalmente, tutti i giorni da 80 anni. Ci sono i soldati lì di fronte che lo fanno. E allora? Dov'era lo scopo di tutto questo?
Primo scopo: l'hanno fatto davanti a centinaia di telecamere, il teatro doveva essere divulgato il più possibile; e per due motivi. Il primo motivo è darsi lustro mediatico (ma è il motivo meno importante). Il secondo motivo è quello che è sfuggito a tutti, ed è la motivazione vera di tutto sto orrendo teatro. Mentre c'è l'attacco fisico sui palestinesi lì per terra, ad uno degli infiltrati scende la maschera...e guarda un po'..è palestinese! Non druso, ma proprio con l'id palestinese, che vive a Beersheba.
In un attimo ieri sera parte il tam tam con la sua foto e nome ed additandolo come “traditore” (ovvio, lo è). Poi parte l'altro tam tam di fare attenzione quando si va agli scontri, di guardare bene chi avete a fianco, come si muovono, di non fidarsi etc. etc.
Questa roba l'ho vissuta un anno fa, mentre attaccavano Gaza. Negli scontri in alcuni luoghi non si andava più “perchè c'erano gli infiltrati”, come questi qui di ora. Risultato: gli shebab hanno smesso di andare in quegli scontri.
L'altro risultato, in questo caso, è ancora una volta mediatico per israele perchè il messaggio diventa: “vedete, quelli sono terroristi, criminali, perchè chi non è terrorista è con israele, anche se è palestinese”.
Aldilà del lato mediatico, quello che più mi preoccupa è proprio la sfiducia fra shebab che fa nascere israele con questi metodi. Su questa scia rende impossibile la vita in Palestina, fatta di rapporti diffidenti anche fra fratelli e fra guerre, molto violente, in corso.

Arriviamo alla goccia che fa traboccare il vaso: ieri sera per caso ho visto un articolo che nessuna agenzia di stampa ha divulgato. Ho poi trovato altri articoli su una vicenda che dura da qualche giorno a Nablus e ho chiesto conferme dirette per poterne scriverne.

Qualche giorno fa ci sono stati degli scontri a Beit Furik, Nablus. Uno shebab ferito negli scontri si trova all'ospedale quando, di notte, fanno irruzione i soldati israeliani e lo portano via.
L'ospedale è a Nablus, sotto il controllo palestinese. All'ingresso dell'ospedale c'è la polizia palestinese e quando arrivi per essere soccorso le generalità le dai a loro (io diedi come nome “Sofia Loren”, tanto che mi fidavo).
Ecco cos'è successo...: che la gente ha fatto 2 + 2 e ha realizzato che ad informare i soldati israeliani della presenza di quel ragazzo nell'ospedale, fosse stato l'ospedale.
Conseguenza: l'infermiere si è andato a consegnare al checkpoint di Howwara perchè era in pericolo dai palestinesi.
Altra conseguenza: la famiglia fa un comunicato dicendo che non si è consegnato, ma che è stato preso dai soldati e che quella notte, lui fu picchiato dai soldati.
Altra conseguenza: a Nablus in questi giorni è guerra pura fra shebab e polizia palestinese ed il governatore di Nablus, Rajoub, ha dovuto fare un comunicato dicendo che “l'autorità palestinese si coordina con gli ospedali”. Grazie al cazzo... il problema è che l'autorità palestinese non sta difendendo i palestinesi, anzi...

Detto tutto questo, torno al primo punto... “come hanno fatto a prendere 5 persone di Hamas 3 giorni dopo e dire che sono loro i colpevoli”. Avete letto tutto delle altre due storie che vi ho parlato. Voi capite, pertanto, che la guerra è sotto alle news. E' una guerra quotidiana fra palestinesi, creata dal mostro israeliano e che verrà venduta come “israele è pulito, si sono ammazzati fra di loro”. Voi, altresì, capite che quell'attentato proprio quando Mahmuod Abbas issa la bandiera all'ONU e si eclissa subito dopo quando scoppia il casino in Palestina..voi capite, vero, che a me lascia una strana sensazione..
Questi sono gli aspetti che mi preoccupano. Per quanto riguarda le reazioni dei palestinesi verso israele, fatte di accoltellamenti e altro..... Sono “REAZIONI” alla propria casa demolita, al proprio padre ucciso, al fratellino violentato, a 80 anni di torture ed ingiustizie. Sono REAZIONI che forse, noi europei, avremmo prima dei palestinesi perchè non avremmo sopportato tanto.

Quest'articolo per la gioia dell'autorità palestinese lo firmo
“Sofia Loren”

lunedì 5 ottobre 2015

LA STAMPA CRIMINALE ITALIANA




Non guardo la televisione e non leggo i giornali da anni. Tanto quello che viene divulgato è tutto falso. Scrivo quest'articolo, però,
perchè potrebbe essergli mandato da loro con motivazioni ai vostri insulti.
Domenica ho visto per caso il TG1. Davano questa notizia: è tornato il terrorismo palestinese, uccisi due israeliani e ucciso
un palestinese che tentava di accoltellare un terzo israeliano.
Ah, davvero?
Ok, ora punto per punto su questi 5 giorni di uccisi (palestinesi)con nomi, luoghi, etc.etc.(fino alle ore 15,00 del 05/10).
- 1 ottobre: Nablus, un braccio armato spara su un'auto di coloni israeliani uccidendo padre e madre, non i figli.
- 2 ottobre: i soldati israeliani chiudono tutte le strade ed attaccano i villaggi assieme ai coloni israeliani. https://www.youtube.com/watch?t=206&v=KrSNPrBop1Y
- 3 ottobre: solo a Nablus, 14 palestinesi feriti e 9 palestinesi rapiti dai soldati israeliani. Feriti e rapiti anche a Gerusalemme ed Al Kahlil. Fra i rapiti molti bambini.
- 3 ottobre: Mohennid el Halabi, di El Bireh, Ramallah; va a Gerusalemme armato. Uccide due coloni e ne ferisce 3 (soldati, solo uno non è un soldato). Viene subito ucciso. 

- 3 ottobre: i coloni israeliani assieme ai soldati ri-attaccano villaggi e città. Al campo profughi Jalazoune a Ramallah, i soldati israeliani sparano in testa ad un palestinese.

. Palestinesi feriti e rapiti in tutta la West Bank. A Gerusalemme i soldati israeliani attaccano anche il Makassed Hospital per rapire i feriti.
- 4 ottobre: Fadi Alon, palestinese di 19 anni, viene attaccato dai coloni a Jenin. Va verso i soldati per chiedere aiuto e i soldati israeliani gli sparano. Ucciso.

- 5 ottobre: durante la notte i soldati israeliani attaccano anche Tulkarem e uccidono, sparandogli, Huthayfa Suliman 18 anni.

- 5 ottobre: i soldati israeliani attaccano il campo profughi Aida a Betlemme. Sparano dritto al petto ad un bambino di 13 anni, Shadi Abu Abdul Shanab. Ucciso.




Durante questi orrori, le strada di collegamento sono rimaste chiuse dai soldati israeliani e i coloni israeliani tirano pietre sulle auto palestinesi, inoltre...
hanno dato fuoco ai campi coltivati, hanno sparato e bloccato le ambulanze per i soccorsi, hanno sparato sui giornalisti per impedirgli di filmare. https://www.facebook.com/sawtelghad/videos/990165564374601/?pnref=story


Come potete vedere ho detto fatti dal 1 al 5 ottobre perchè la notizia alla quale mi riferivo all'inizio è di quella data.
Ma, si intende che vi basterà fare scorrere le pagine dei report/post di notizie dalla Palestina per rendervi conto
che feriti, morti e rapiti da parte di israele sul popolo palestinese sono così da quasi cent'anni. Tutti i giorni.
E senza aggiungere "Gaza".
Ho sempre dato notizia del numero di coloni morti, e non sono nemmeno una giornalista.

TG1, TG2, TG3, TG5, TG4, TGLA7 e tutta la combricola di giornali (carta per il culo): siete dei falsari al servizio di israele.
 Andate a fare in culo, colpevoli.


venerdì 2 ottobre 2015

DICIAMO LA VERITA'



Mi spiace per quello che scriverò oggi, da alcuni verrà archiviato come "lotte interne palestinesi". Ma, io devo farlo per tutti
i palestinesi che ne rimangono coinvolti e che stanno lottando.
Pubblicare le notizie dei palestinesi rapiti non basta, la Palestina va capita e per conoscerla bisogna viverci. Io c'ho vissuto per quasi
due anni. Ero stupita quando durante le conferenze per il film non arrivavano certe domande. Poi ho capito capito che quelle domande
non possono arrivare perchè non c'è la conoscenza.
Se ci fossero state quelle domande, ora più persone sarebbe consapevoli di che cosa sta accadendo e non crederebbero a foto-balle che invece vengono divulgate.
Provo ad essere più concreta..
Quando uno shebab viene preso dai soldati nazisti israeliani, il più delle volte, fa nomi. Agli occhi di noi occidentali viene chiamato "spia" o "collaboratore".
Sbagliato.
Sì, sta collaborando o sta facendo la spia, ma i nomi possono essere fatti sotto tortura degli israeliani; oppure non sono stati fatti
e semplicemente i soldati dicono che lui li ha fatti; oppure ha fatto i nomi perchè i soldati gli ammazzeranno la famiglia.
Questo non è assolutamente, quindi, importante.
Ecco qual'è la cosa importante: israele non ha bisogno che uno shebab faccia i nomi di altri per prenderli, gli basta prenderli e
metterli in detenzione amministrativa. Volendo fabbrica anche le prove, come soldati testimoni o foto false.
Quindi, perchè israele lavora in quel modo?
Perchè il suo obbiettivo è un'altro.
L'obbiettivo è di far scoppiare guerre interne, con desideri di vendetta e creare la non fiducia anche fra fratelli.
E, purtroppo, ha vinto.
Questo meccanismo, anche più articolato, ha costruito negli anni una macchina di guerra fra: partiti, classi sociali, religioni,
ed abitanti di villaggi-città-campi profughi.
Faccio un'altro esempio pratico dell'attuale situazione:
in un villaggio dove alcuni compagni stanno facendo un lavoro egregio di educazione ai bambini, altri palestinesi hanno storto
il naso da tempo. Avere dei buoni risultati in un villaggio fa tremare le gambe a chi deve avere sempre il controllo.
Ed ecco un episodio che è accaduto: hanno iniziato ad avvicinarsi a quei bambini in vari modi. Un giorno hanno convinto i bambini
ad andare in una casa abbandonata (sapendo su chi sarebbe ricaduta la colpa, cioè su coloro che li sta educando) dicendogli
che in quella casa abbandonata c'erano delle armi e che i bambini dovevano prenderle.
Hanno insistito per giorni fino a quando i bambini ci sono andati, hanno preso le armi e sono andati a scuola.
Anche per la posizione di quella casa, hanno subito mosso la macchina per incolpare quei compagni "educatori".
Perchè vi racconto questo fatto?
Perchè è chiaro sì che ci sono i soldati israeliani che sparano. Ok, si vede, ma è quello che non vi stanno facendo vedere
il vero pericolo.
Così come ho scritto in un articolo precedente, sta per scoppiare la grande guerra nei Paesi del Medioriente.
Solo in Palestina ci sarà una situazione anomala: i palestinesi lotteranno fra di loro.
Ovviamente la situazione anomala è stata creata, ed israele ne uscirà pulito.

Poco tempo fa un amico palestinese intelligente mi parlava di uno shebab che ha fatto 15 nomi (anche il mio). Mi ha detto:
"quando uscirà saremo qui ad abbracciarlo". Peccato che non tutti ragionino così.
 Peccato che pochi abbiano detto "restiamo umani".

giovedì 1 ottobre 2015

MUKABARAK E DAL MOLIN



Primo giorno ad Amman, scopro che non posso girare con la telecamera. Vengo, infatti, fermata all'ingresso dell'anfiteatro romano nel centro città.
La telecamera secondo le "leggi giordane" è troppo grossa e mi dicono che si può filmare solo con quelle piccole... Trovo ovviamente tutto molto illogico, ma è il mio primo giorno e non sto a discutere.
Dopo poi, chiedendo un pò a tutti, scopro che tutta la Giordania è stata dichiarata "zona militare" e che due mesi fa hanno vietato le riprese video, sicuramente le riprese video dei mass media.
Se è un pò vietato nelle zone turistiche, è assolutamente vietato fare video nei campi profughi o nelle aree a rischio o nella downtown.
Una settimana dopo, tramite un contatto del posto, vado al Ministero del turismo e beni culturali per chiedere un permesso come turista per poter girare con la telecamera; scartando a priori il Ministero dell'interno come reporter.
I "funzionari" del Ministero sono tutti poliziotti giordani, donne comprese. E già questo è significativo per capire chi gestisce il tutto.
Nell'ufficio preposto ci sono due di loro (mukabarak) che fumano e sono ai computer con facebook. Sulla parete ci sono le tre foto dei re di Giordania (Re Abdullah che è morto, il nuovo re Abdullah e il principe Abdullah prossimo re).
Iniziano da subito a sfoggiare il potere della divisa dicendomi che ci vorrà tempo per il permesso, giorni..
Il mio contatto scrive una lettera in arabo per me, e va in un'altro ufficio. Io inizio a parlare con uno dei due sbirri giordani nell'ufficio. E gli chiedo perchè è vietato girare in Giordania con la telecamera, in fondo è un luogo turistico.
 Mi dice che la mia telecamera è troppo grossa.. "scusa" gli dico "ma che differenza fa se è piccola o grossa? Sempre video fa" Mi risponde che con la mia ho una definizione migliore... e allora? Perchè è vietata l'alta definizione?
E allora mi tira fuori la solita parolina magica "è un problema di sicurezza".
Nel frattempo arriva una donna poliziotto e lui gli lascia la scrivania, mentre gli spiega perchè io sono lì.
Lei inizia a conversare con me dell'Italia perchè c'è stata; credevo in vacanza.
Invece è proprio lei a dirmi il motivo, forse credendo appieno alla sotriella della turista:
" noi dei mukabrak veniamo a fare training e addestramento nella base militare di Vicenza, ce li fa l'ONU".
Sbang!
 Che colpo...la base militare americana Dal Molin, costruita dalla cooperativa rossa CMC di Ravenna, ospita i mukabarak giordani addestrati dalle nazioni unite!
Poi la donna spiega del lavoro da fare ai colleghi" ci sono 15 palestinesi da non far entrare in Giordania, ce li ha segnalati l'Wucoi", quindi, per logica sono Palestinesi che non fanno uscire dalla Palestina.
Immagino per tutte le volte che ho seguito le storie dei palestinesi, forse qualcuno col cancro che ha bisogno di curarsi, forse qualcuno che deve studiare, forse qualcuno che vuole ri-abbracciare i propri parenti.
E questi 3 stronzi che ho davanti decidono assieme al Wucoi che non usciranno dalla Palestina.

Arriva il mio permesso.
 Lo sbirro che ha parlato con me mi da il suo biglietto da visita nel caso avessi bisogno. Si, sicuro che ti chiamo.
Chissà, forse sta già alla base Dal Molin in questo momento.