Qualche giorno fa G. mi
guarda e mi dice:
“shebab hai guardato le
foto di quando siamo arrivate qui?”
“sì G.”
“ti sei guardata allo
specchio? Hai visto cosa ci è successo? Hai visto cos'è successo ai
nostri visi?”
“sì G., ho visto”.
Voi pensate, dalla vostro
schermo e dalla vostra tastiera, che ciò che distrugge la vita qui
siano i checkpoint, il muro, i soldati che sparano. A distruggerti la
vita qui è, sì israele, ma è tutto quello che ne consegue e con il
quale devi per forza raffrontarti ogni giorno. E' la vita che c'è
qui.
Voglio raccontarvi due
storie per essere più chiara, ma anche perchè oggi è nata su
facebook l'ennesima discussione sulla Siria. E per “capire” ciò
che accade in Siria..che si fa? Beh..da buoni attivisti da tastiera
si sparano link a raffica. Non ne ho cagato nemmeno uno, ve lo dico.
Prima storia: arrivo al
centro Tanweer e c'è una ragazza che avrà 22 anni. L'ho già vista
altre volte. Quando arriva al centro ha il velo, e quando è dentro
al centro toglie il velo. Mi ha criticato SHOOT dicendo che è stanca
di vedere immagini di violenza per parlare di Palestina, che ci sono
anche delle cose belle qui. Le avevo risposto che io avevo fatto un
film per spiegare l'occupazione israeliana a chi non la conosce. Ma,
questo suo desiderio di vedere la bellezza mi aveva incuriosita. Così
ci siamo messe a parlare, ma solo quando lei ha smesso di cantare.
Sì, perchè lei ha una voce a livello della Mina italiana. Una voce
che spacca davvero. Mi parla e mi racconta che non può cantare, che
le avevano offerto di cantare in un gruppo famoso, ma dopo
grandissimi litigi con la sua famiglia ha dovuto rinunciare. Non
capisco...(più o meno). “sì, la mia famiglia è religiosa”. No,
scusa, ferma un attimo, questo non ha nulla a che vedere con l'Islam.
Allora piano piano me dice ciò che già vedo da tempo: “è mio
padre che è religioso, l'ha imposto a mia madre e noi tutti dobbiamo
sottostare. E' la cultura palestinese che si è formata dopo
l'occupazione israeliana”.
Conclusione della
ragazza, che oltretutto era una grande attivista e ora ha smesso :
“io voglio andarmene dalla Palestina perchè non voglio che i miei
figli muoiano per qualcosa che non mi piace più e che siano solo
degli altri morti”.
Qui le donne fanno vite
diverse: a Ramallah sembra di essere a Milano, a Nablus le uniche
senza velo sono straniere, nei villaggi non le vedi proprio per le
strade. Ed arrivo al discorso Siria/donne. Mi avete scritto che in
Siria le donne hanno pari diritti degli uomini, ma davvero? Ma pensa
un po' anche qui, sulla carta. Nella realtà le donne palestinesi, a
seconda del luogo dove vivono, non possono in pubblico girare senza
il velo, fumare, ballare, cantare, andare in bicicletta, ridere a
voce alta, attraversare la strada da sole. Non è vietato, ma la
famiglia non glielo permette. Quindi, quando mi scrivete che in Siria
hanno pari diritti, beh anche qui, ma non nella realtà, su internet
certo, nei vostri link, ma quella non è la realtà.
Seconda storia che amplia
la prima: scontri al campo profughi di Balata fra shebab e polizia
palestinese. Ora vi spiego che cazzo sta succedendo.....
Un mese fa il corpo
speciale 101della polizia palestinese, venuto dalla Giordania, ha
fatto irruzione nel campo profughi di Balata a Nablus. Questo è il
campo profughi più grande della West Bank ed anche quello con la più
forte tradizione dell'Intifada.
Volevo andare a
documentare sul posto gli scontri (che non erano pietre contro gas,
ma proiettili da entrambe le parti), ma nessun palestinese ha
appoggiato il mio desiderio. Anzi, mi hanno detto “d'ora in avanti
dopo le 17,00 chiuditi in casa e non uscire per nessun motivo, come
facciamo noi”.
Gli scontri a Balata sono
andati avanti per una settimana, con le strade principali di Nablus
chiuse e agli shebab del campo si aggiunsero anche quelli del centro
città vecchia di Nablus. Ufficialmente era una missione della
polizia per ripulire il campo da traffici di droga e armi,
ufficiosamente era un'altra cosa. Ho raccolto, come ho potuto, varie
testimonianze per arrivare a quello che vi scriverò qui ora.
Chi comanda a Nablus? Chi
ha in mano il potere?
Basterebbe guardare i
link e scrivere che c'è un Governatore ed un Sindaco, molto semplice
quindi.... No, non è così.
L'attuale Governatore di
Nablus “era” il capo dell'Wucoi, il corpo di polizia palestinese
che sta rapendo gli shebab. Ho messo fra le virgolette “era”
perchè è come se lo fosse ancora. Se qui un palestinese viene
rapito dalla polizia palestinese tramite l'Wucoi si va dal
Governatore a chiederne la scarcerazione..immaginate...
Ecco..il Governatore
vuole il potere a Nablus e quindi attacca il Sindaco di Nablus.
Infatti quando sono iniziati gli attacchi al campo, mi è parso
strano che per sedare un traffico di droga il corpo 101 attaccasse il
centro di Al Fatah. 41 soldati del corpo 101 si rifiutarono di
attaccare Balata e furono “trattenuti” nella prigione di Jneid a
Nablus. Tutto si fermò quando sembrava essere vicini ad una guerra
civile in Nablus.
Due giorni fa il Wucoi fa
irruzione in un ristorante di Balata (avevo pubblicato il video della
telecamera di sorveglianza sul mio profilo facebook) e rapisce un
numero imprecisato di persone, ma cosa moooolto più grave..: fa
irruzione nella sede comunale di Nablus e rapisce un funzionario.
Questo si chiama “messaggio di sfida”.
Il Comune di Nablus
chiuse per protesta per un giorno.
Ora, raccontata così
sembrerebbe una semplice lotta di potere interno, ma c'è un “ma”.
Balata è un campo che è pronto per fare la terza Intifada. Tutte le
Intifade precedenti sono partire da Gaza, poi Nablus, perchè è
Nablus che controlla le azioni della West Bank. Anzi...c'è già
stata una terza Intifada, fatta solo da Nablus, nel '78. Non a caso
qui se si chiama la prossima Intifada, si chiama la quarta.
Gli scontri a Balata,
sono in pratica, fra polizia palestinese che è comandata dal Sindaco
e Wucoi che è comandato dal Governatore. Il Governatore non è di
Nablus.
Oggi parlavo con un amico
che è di Nablus e mi diceva che se non sei nato a Nablus non puoi
capirla. Quando Arafat fece il giro delle città in West Bank disse
in tutte le città “vengo con la speranza per liberare la
Palestina” solo a Nablus disse “vengo con il fuoco e la lotta”.
Nablus è un nodo cruciale. Quindi quello che sta accadendo a Balata
è molto importante e può avere due evoluzioni: la prima è che la
polizia palestinese si spacca e rivoluziona l'ANP (andando contro i
capi) e poi uniti con gli shebab tutti contro israele, la seconda è
che si ammazzano fra di loro soldati perchè non si spaccano ed è
una guerra civile. In ogni caso gli shebab son pronti. Ho chiesto al
mio amico “scusa, ma se sono pronti per l'Intifada, cosa aspettano?
Perchè non inizia?” mi ha semplicemente risposto “perchè
nessuno gli ancora dato l'ordine di farla”.
Allora, questa storia che
vi potrà sembrare piccola ed insignificante pensando alla Siria,
così come la prima storia tenta di spiegarvi una cosa: in Palestina
il popolo è diviso da città a villaggi a campi profughi, poi è
diviso dai partiti, poi dalla religione e per ultimo (quello che ha
il potere sulle singole vite) è diviso per famiglie di potere. La
lotta fra Shakka (Sindaco di Nablus) e Al Joub (Governatore di
Nablus) dovrebbe essere emblematica per capire che quando leggete nei
vostri link, articoli o manifestini è una SUPERFICE senza fatti né
conoscenza della realtà e che quello che vi viene trasmesso e quello
che questo mondo vuole che voi sappiate. Per tutto il resto vi
sentirete dire in faccia “tu non sei di qui e non sai come
funzionano le cose”.
Chiudendo con la Siria,
mi stupisce da un pezzo la posizione dei compagni che quando si sono
schierati per i palestinesi non hanno detto “contro israele, siamo
con Abbas”, perchè, quindi per la Siria si dice “contro israele
e sosteniamo Assad”?. E' un po' in contraddizione.... E mi scrivete
“perchè è il male minore”?? Ma che cazzo dite? Abbiate il
coraggio che avete avuto per la Palestina di dire che Abbas è un
pezzo di merda, abbiatelo anche per la Siria. Io sto con il Popolo,
con i Palestinesi e con i Siriani. Io sto con gli oppressi. Io sto
con i diritti umani. Chi non rispetta le vite è mio nemico. Questo
non è difficile da dire o da pensare con le poche notizie certe che
abbiamo.
Tutto quello che vi ho
scritto in quest'articolo non è scritto, non è legge, non è nei
link o sulle pietre. E' nella vita dei palestinesi, nella testa dei
palestinesi e si capisce solo vivendo qui. Immaginate, ora , per la
Siria, dove nemmeno i palestinesi di qui capiscono cosa stia
succedendo e ogni tanto mi trovo davanti qualcuno che dice “mio
cugino o mio fratello è morto a Yarmouk di fame o nelle prigioni
siriane per torture”. E voi..convinti che in Siria da profughi ci
sono andati perchè l'hanno scelto e stavano bene. Porcaputtana.
Un'ultima cosa a riguardo
su quello che scrivete su facebook: “chi muore nelle prigioni
siriane sono palestinesi collaborazionisti di israele o robe
simili”...
Siete bravissimi,
davvero. Noi, qui, non sappiamo chi sono le spie. Non lo sappiamo mai
e lo sappiamo sempre. Nel senso che con una media di 2 spie su 3
persone, tutti possono essere spie e con questi ci devi convivere, a
volte sono tuoi fratelli o figli.
Ma voi, da facebook,
grazie alla tastiera e ai link, sapete. Vorrei avere la vostra
chiaroveggenza per evitare di supportare prigionieri palestinesi che
poi vieni a sapere che in israele erano nella “gabbia degli
uccelli” ed escono dalla prigione sbarbati ed in forma smagliante.
Queste sono alcune delle
cose che rendono la vita qui invivibile e che hanno cambiato due bei
visi in due mostri. Quella ragazza palestinese che vuole lasciare la
Palestina non vuole diventare un mostro.