Sì, l'avevo scritto e detto in un video due anni fa, ad inizio plan-demia, che era il momento di cambiare modo di vivere. Oggi, che al cambiamento ci siamo quasi costretti per la strada di povertà che abbiamo imboccato, oggi forse è troppo tardi. Ma si può ancora fare qualcosa?
Dopo anni ad urlare la verità, dopo due anni di plan-demia, ora anche la storia dell'Ucraina...
Dovrei urlare ancora la verità? Davvero? E per chi esattamente?
No, mi spiace. In tutti questi anni mi sono resa conto che chi vuol capire e sapere, lo sa e lo fa. Non gli servo io.
La seconda volta che sono stata in Libano, avevo la possibilità di intervistare i leader di Hezbollah e andare nei campi profughi. Ho risposto “Ancora? Io lo so come stanno i profughi, e lo sa anche il mondo che li ignora. Dovrei andar lì, con la violenza di una telecamera invadendo il loro spazio e soprattutto alimentandogli la speranza che facendo vedere le immagini in Europa, qualcosa cambi....No, non ci vado”
E' un dovere divulgare la verità? Davvero? Ecco ditelo ad Assange, ad Andrea Rocchelli, a Simone Camilli, a Mordechai Vanunu. Ditelo a tutti quelli che son diventati martiri o che sono martiri in vita perchè li hanno massacrati. Venite a dirlo anche a me, che ho pagato per tutti questi anni con i modi più svariati.
Venite a dirmelo ora, che davanti all'Ucraina, chi dice la verità viene ucciso o distrutto come, appunto, martire in vita.
Questo post rimarrà fissato in alto sul mio profilo facebook e pubblicato sul mio sito web (la pagina pubblica già l'avevo chiusa); per dirvi che d'ora in avanti non pubblicherò più notizie sulla Palestina, e su oppressi ed oppressori in ogni luogo. Chi voleva capire ha capito; basta. Non voglio più alimentare false speranze nelle vittime.
Ci sarò, dicendo le stesse cose, ma con un nuovo linguaggio, con i film, e con altre modalità creative. Per me è giunto il momento di essere ciò che non sono mai stata: astuta.
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