Ora vi racconto una storia.
All'ISPRA
Alla Regione Emilia Romagna
Al Parco del Delta del Po
Al Comune e Provincia di Ravenna
Alla Prefettura di Ravenna
Ravenna, 22/03/2021
OGGETTO: DIFFIDA
Egregi Enti e Prefettura di Ravenna, in rif. a delibera della Regione Emilia Romagna 1 febbraio 2021 di approvazione del Piano Regionale per il controllo delle popolazioni di Daino di Lido di Classe (RA) e Lido di Volano (FE); si scrive quanto segue.
Premesso che:
i daini che vivono nella zona interessata di Lido di Classe, non sono autoctoni, ma immessi da “soggetto sconosciuto” ed in “tempi sconosciuti”; come si legge in vs delibera.
Di questa immissione viene omesso l'esecutore ed anche il “quando”, e questo fa sì che non si individui la responsabilità; ma, altresì, fa si che si rilevi che non si sia vigilato responsabilmente sul territorio. Pertanto, pare nero su bianco che chi doveva vigilare il territorio sia stato inadempiente.
Solo negli ultimi anni, a fronte di proteste per gli incidenti stradali e ferroviari, e per i danni causati all'agricoltura confinante e, altresì, per pubblicazione sui media d'informazione, e proteste di soggetti diversi contro gli abbattimenti dei daini eseguite dai cacciatori; l'amministrazione ha messo delle toppe.
Anni fa, l'amministrazione ha posizionato reti di delimitazione solo in alcuni punti e non conformi al contenimento (così come vengono, invece, dettagliatamente descritte nel vs Piano nel caso dovessero essere in zone private).
In sopracitata delibera (ben dettagliata nella conta dei danni agricoli) non si fa il minimo cenno dei costi per ogni possibile soluzione (uccisione o trasferimento).
In sopracitata delibera non si nominano i possibili esecutori del piano di “congelamento daino”.
In sopracitata delibera, non vi è alcuna prospettiva di mantenimento dei daini in loco (oltretutto, forse, di costo ben più esiguo) nonostante nel resto del pianeta siano già state trovate soluzioni. Ci si chiede, pertanto, l'ISPRA (istituto per la protezione e la ricerca per l'ambiente) esattamente che cosa abbia “ricercato”?
Sempre in sopracitata delibera si precisa che nell'anno 2020 non è stato possibile il censimento causa Covid 19 e si rimanda al numero (presunto) dei daini in 300 esemplari.
Nonostante ci sia lo zoo alla Standiana, imposto dall'amministrazione pubblica, e che spopola sui giornali per “salvare” animali da tutto il mondo; in questo caso non si sia nemmeno intravisto come possibilità.
Nel piano di trasferimento non si fa alcuna considerazione di fondamentali aspetti. Come: numero dei daini che moriranno per l'anestesia, numero di daini che moriranno per lo sradicamento e risveglio in una zona sconosciuta, numero di daini che verranno uccisi nella nuova zona. Altresì, non si fa considerazione del fatto che nelle zone dell'Appennino Tosco- Romagnolo, nonostante il numero dei daini sia drasticamente diminuito per la caccia, hanno già la problematica degli incidenti stradali per attraversamento dei daini (con relative lamentele degli abitanti).
Premesso tutto quanto sopra citato, noi firmatari,
VI DIFFIDIAMO:
dal trasferire alcun daino senza aver eseguito il censimento (anche perchè pare strano che già nel 2013 si parlasse di una problematica per 300 daini ed oggi, nel 2021, son sempre 300 daini)
dall'eseguire alcun censimento e/o operazione di trasferimento dei daini fintanto che vi è un'emergenza sanitaria.
dall'addebitare qualsiasi costo di intervento ai cittadini (uccisione o trasferimento). Bensì, che venga pagato da chi ha importato i daini e da chi non ha doverosamente vigilato sul territorio.
Dall'omettere i nomi di aziende e/o privati, incaricati/appaltati per l'esecuzione del trasferimento/uccisione dei daini e dall'omettere costi e/o dati. Poichè potrebbe configurarsi l'omissione d'atti d'ufficio ed una mancanza di trasparenza.
Dal continuare al solo risarcire gli agricoltori confinanti e gli automobilisti, invece di operare per evitare i danni.
Dal continuare a creare il “parco giochi per cacciatori” qui o altrove.
Dall'avere altre “sviste” sul territorio così ampie dal permettere l'immissione di animali da parte di “sconosciuti”.
A fronte di questa diffida, si invitano tutti gli Enti destinatari e la Prefettura ad operare per la Pubblica Sicurezza ( di tutti, anche dei daini), aggiustando la recinzione dove è stata danneggiata, e a terminarne la costruzione seguendo le linee guida della del Piano Regionale approvato con la delibera. Altresì, di realizzare un piano alimentare di inibizione all'accoppiamento per i daini, così da non rivedere il problema nei prossimi anni.
Vero è che i daini sono stati portati in questa zona così come il Pino Domestico o come gli abitanti di Milano in riviera; ma uccidere non deve essere una soluzione.
Restando in attesa di Vs. gentile riscontro entro 30 gg dalla medesima.