E dopo 4 anni..quale miglior modo di celebrare la mia deportazione se non riuscendo a far arrivare il dvd dei miei film in Palestina, a Nablus, a chi ha partecipato al film!?
In culo ad israele, io sono in qualche modo ancora la.
Grazie a chi è riuscito a far passare "israele, il cancro"...
domenica 16 giugno 2019
CONTRO LA TORTURA
In Italia c'è la
tortura, solo che l'hanno nascosta.
Potrebbe capitare a
chiunque di voi di incapparci; non lo auguro a nessuno (ma proprio a
nessuno), ma se non vi capita, non significa che non vi riguardi.
Non vi schierate contro
la tortura? Eh, in tal caso siete complici.
Sto parlando del carcere
ad isolamento denominato “41bis” o “AS”. Quest'ultima forma
che hanno “legalizzato” è come il 41bis, ma viene chiamato “alta
sicurezza”.
Sapete chi c'è in “alta
sicurezza” nelle prigioni italiane? Persone che se fossero in
Palestina sarebbero chiamate “Prigionieri Politici”.
Due Donne, prigioniere
politiche, in AS2 all'Aquila hanno squarciato questo silenzio facendo
lo sciopero della fame per far chiudere l'AS2 all'Aquila. A loro si
sono uniti in solidarietà con lo sciopero della fame altri
prigionieri politici.
Credo non ci sia niente
di peggio della privazione totale della libertà ad un individuo
rinchiudendolo in una tomba per i vivi per tutta la vita. E' meglio
la morte.
Ora è una questione di
scelta: potete fottervene, potete essere a favore del 41bis e
dell'AS, oppure potete essere contro la tortura e sostenere Anna e
Silvia in sciopero della fame dal 29 maggio.
Se avete scelto di essere
contro la tortura, potete almeno stampare il volantino e divulgarlo.
martedì 11 giugno 2019
GIRO DI BOA: 4 ANNI
Buongiorno Palestina e resto del mondo occupato dal mostro sionista israeliano. Giro di boa: alle 11,15 di 4 anni fa, A Nablus (Palestina), i soldati israeliani attaccavano il taxi in corsa sul quale mi trovavo e mi rapivano. Restai nelle loro mani, in sciopero della fame, per una settimana circa. Ne seguì la deportazione.
Per chi non conoscesse il racconto del rapimento, e perchè feci lo sciopero della fame, c'è il video di TgMaddalena.itche mi intervistò appena rientrata a Fiumicino ( https://www.youtube.com/watch?v=LX_ptl72L8U&t=2s ) Ci sono alcuni errori nel racconto, ma non ero molto lucida (come si vede anche dalla faccia).
Per chi volesse alcuni particolari della prigionia per mano israeliana, avevo scritto qualcosa qui: https://samanthacomizzoli.blogspot.com/…/prigione-in-pillol…
Per chi non conoscesse il racconto del rapimento, e perchè feci lo sciopero della fame, c'è il video di TgMaddalena.itche mi intervistò appena rientrata a Fiumicino ( https://www.youtube.com/watch?v=LX_ptl72L8U&t=2s ) Ci sono alcuni errori nel racconto, ma non ero molto lucida (come si vede anche dalla faccia).
Per chi volesse alcuni particolari della prigionia per mano israeliana, avevo scritto qualcosa qui: https://samanthacomizzoli.blogspot.com/…/prigione-in-pillol…
giovedì 6 giugno 2019
COME SI UCCIDE UN GENIO NEL 2019
“L'arte, la storia,
l'architettura, non sopravviveranno alla speculazione. Sotto il peso
dell'incuria, del mancato interesse e del troppo materialismo”
Walter Comizzoli era il
fratello di mio padre Gianni, nati e cresciuti a Novara. Avevano
fatto il '68. Mio zio l'aveva fatto “facendo musica”, suonava la
batteria. A Novara aveva fatto parte di più gruppi musicali: Angel
Faces, Eletric Blue Band, Tre sulla strada. Mia nonna (sua madre) mi
raccontava che un giorno era tornato a casa con i capelli rossi e
vestito di verde, lei si era spaventata “ahhhh! Chi è lei?”...
“dai mama, son mi, il Walter”. Aveva il maggiolone, su quello ci
caricava la batteria per andare a suonare. E quella notte che mia
mamma doveva partorire me, abbiamo dovuto aspettare che lo zio
rientrasse dal concerto, perchè era l'unica auto in famiglia.
Scaricata la batteria, tutti a Galliate perchè dovevo nascere io. Il
nome, Samantha, me l'ha dato lo zio. Poi si sposò e si trasferì ad
Arona. E li si fece “il mazzo” che diede la svolta alla sua vita:
lavorava all'Enel di Torino e si iscrisse all'università, vivendo ad
Arona faceva su e giù con il treno. Noi abitavamo ancora tutti in
una palazzina vicino alla stazione. Così, la sera, quando mio zio
prendeva il treno per andare ad Arona, mia nonna usciva sul balcone
perchè mio zio la salutava dal finestrino dal treno. Ci vedevamo
spesso la domenica, veniva a “fregare” i fumetti già letti da
mio padre; tutti i Natali a pranzo da mia nonna con i friciulin, la
paniscia e le cotolette. Mi era sempre piaciuto fin da piccola perchè
mi faceva ridere, perchè era visto come il matto della famiglia e
perchè aveva la “luce artistica”. Aveva anche quel carattere lì,
quel carattere di merda che ha contraddistinto mia nonna, mio padre,
mio zio e me. Mio zio Walter si è laureato in architettura nel giro
di pochi anni. Aprì lo studio di architettura nel centro di Arona.
Suoi sono (non so nemmeno quanti) lavori di restauro di edifici
storici. Suoi sono i colori urbani di Arona e di Meina. Il restauro
della “torre della merda” ad Arona; e tutte le
mostre/installazioni.
Amava quello che creava ed i suoi lavori (molti
anche a titolo di volontariato per il Comune di Arona), sono
innegabilmente geniali.
Il suo humor elegante
l'ha sempre accompagnato così come il gusto per la bella vita. Un
giorno che mi portò a vedere la statua del San Carlone (gli piaceva
molto), mi disse che c'era una scaletta a fianco della statua e che
si poteva andare su, nella testa del San Carlone. Io gli chiesi cosa
c'era nella testa del San Carlone... mi rispose “eh, c'è una
stanza dove si beve e si gioca a carte”.
C'ho creduto fino a pochi
anni fa quando mi disse che mi aveva presa per il culo..
Iniziò anche ad
insegnare educazione tecnica a scuola, prima a Lesa (per poco tempo)
poi tanti anni a Dormelletto. Dall'insegnamento arrivò il periodo
della pensione; lo studio d'architettura, invece, rimase.
Mio zio creava bellezza,
o meglio...cercava di regalare la bellezza che aveva dentro e fuori
attraverso le sue creazioni. Questa bellezza lo portò ad amare ed
essere amato da più d'una compagna di vita (anche questo è
carattere dei Comizzoli) fino ad arrivare all'amore di Liana; mia
zia.
Vivevamo ognuno per i
cazzi propri, mio zio, mio padre ed io. Tutti distante l'uno
dall'altro ed ognuno con i suoi problemi quando mio padre si ammalò.
Fu mio zio a prendersene cura; io non ho avuto la forza né fisica né
psichica per vedere mio padre morire. Lo zio accusò il colpo.
Ma lo zio iniziava ad
accusare il colpo anche di quella realtà che avete letto nella prima
frase di quest'articolo e da lui stesso scritta.
Il mondo iniziava ad
essere brutto, ad essere devastato. Non parlo solo della speculazione
edilizia. Perchè, vedete, ho sempre pensato che l'architettura e
l'arte rispecchino la società. Si iniziava a distruggere la
bellezza, schiacciata dall'orrore. La disumanità, il materialismo,
l'egoismo, il cattivo gusto prendevano piede nei rapporti umani e
davanti ai nostri occhi.
Zio Walter iniziò a
spegnersi, a bere e a perdere la creatività. Ed è qui che per molti
non era più “d'elite”, non era più per la “cremè di Arona”;
diventava, forse, imbarazzante?
Così, gli “amici”
aronesi hanno iniziato a dileguarsi. Qualcuno gli ha tolto
addirittura il saluto. Sparito anche il Comune di Arona.
Walter ha passato gli
ultimi anni della sua vita al Bar Spagna e, come ho detto al
funerale, non mi è stato difficile capire perchè quando ci sono
stata. Un posto dove il tempo si era fermato. Dove incontrava persone
umili, forse di un ceto sociale non da “cremè aronese”. Quelli che,
dall'elitè, forse, vengono definiti “gli ultimi degli ultimi”. E
io credo, che fra un bicchiere e l'altro, mio zio al bar Spagna abbia
trovato l'umanità, la pietà, la compassione.
Solo un paio di amici hanno cercato di aiutarlo e gli sono stati vicini fino alla fine. Il film a
cartoni animati che sto cercando di fare, era per lavorare con lo
zio...gli avevo proposto di lavorare assieme a questo progetto “zio,
tu fai i disegni e io li animo”. Gli era piaciuta l'idea, ma poi
come con tutti gli altri....non lo faceva. Anche i miei tentativi
sono andati a vuoto. Aveva perso interesse per tutti e tutto. L'unica
cosa del quale non poteva fare a meno, era la musica al pianoforte ed
i disegni della sua nipotina Sonia.
E su tutti, soprattutto,
Liana. Quanto si sia data, quanto abbia dato, quanto abbia fatto,
disfatto e sopportato per cercare di salvarlo. Ma, dello zio, oramai,
era rimasto solo l'involucro negli ultimi tempi.
Mio zio Walter è morto
d'infarto, il cuore non ce la faceva più. E' morto con viso sereno e
con un sorriso dei suoi, giocondo. Tanto che per due giorni, io e mia
zia Liana avevamo il dubbio che ci stesse prendendo per il culo. Ho
ripensato a quando gli avevo detto “vivere e morire come
Baudelaire”....
Aveva deciso di lasciarsi
morire; di infliggersi torture quotidiane. E continuava a dire che
aveva perso la creatività. Ma gliel'avevano fatta perdere la
creatività....
Gli “amici” quelli
che prima andava bene il Comizzoli....si fossero mai presentati a
suonargli il campanello una volta per dirgli “dai Walter, vieni con
noi alla mostra”. Spariti tutti (tranne gli amici che ho citato
già sopra). Ecco, e secondo voi, quelle persone lì che sono sparite
per anni, o che gli avevano tolto il saluto...cosa cazzo dovevano
venire a fare al funerale? A salutarlo? Ma davvero? Ora che è morto,
vogliono esserci?
La decisione di zia Liana
e condivisa da me, è stata di non dire a nessuno che Walter
Comizzoli era morto; tranne ai pochissimi che gli sono stati vicino.
Un problema per Arona e
Novara... non poter fare il solito evento mondano. E oltretutto
(siccome le voci girano ugualmente), qualcuno si è imbucato
ugualmente. Guardate, ve lo dico ora: siete indegni. Le vostre
condoglianze le rifiuto. Voi gli avete fatto del male e l'avete
lasciato solo (anche il Comune di Arona, ovviamente, nonostante tutto
quello che aveva fatto mio zio).
Ed è così che al
funerale c'erano gli umili, quelli del bar Spagna.. e che un uomo
congolese, Teo, canta una canzone in francese per mio zio. Chissà
per quanto ne parleranno gli aronesi razzisti con le barche e i
novaresi con il mercedes. Zio Walter odiava il razzismo.
Non cercate tombe (per
poter dire se è una bella tomba o no, ovviamente), non c'è nessuna
tomba. Se volevate salutarlo, dovevate farlo quando era vivo; ora non
c'è più.
Io, ho perso il mio
secondo padre oltre al Genio, l'Artista. Soffro un casino, ma devo
riuscire a rispettare la sua scelta (conseguenziale, ma sempre
scelta) di non voler più vivere in un mondo così.
Questa società non
merita un Genio come Walter Comizzoli.
Quest'ultimo scherzo
dello zio non mi è proprio piaciuto.
So che lo zio sarebbe
stato d'accordo: https://www.youtube.com/watch?v=4wOSHpJrm_M
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