martedì 13 novembre 2018

PERDONO



Per motivi personali mi ero allontanata dall'Appennino Bolognese ed emigrare in Toscana. Da circa un mese, con enormi difficoltà, sono tornata sull'appennino. Ringrazio tutti i compagni che mi sono stati vicino. La maggior parte di loro non sono su facebook , ma almeno due che ci sono li voglio ringraziare qui ( Francesca Yassassin Ballerini e Simone Fierucci ).
Ora, però, due parole su questo ritorno che per analogia mi fa riflettere sull'essere palestinese.
Già vivevo in montagna perchè oramai sono fobica a questa società.... ritorno...e... Sono le 7 del mattino, è ancora semibuio e mi trovo da sola alla fermata del bus che aspetto. Arriva un furgoncino con a bordo due uomini e dei cani, sono dei cacciatori. Uno scende davanti alla fermata e piscia lì davanti; anche se ci sono io. Il gesto: vengo e piscio su ciò che ami oltre a sparargli. Si vestono con i mimetici, si preparano e se ne vanno. Nell'aria seguono gli spari che tutti i weekend ci svegliano. Gli stessi spari che ci impediscono una normale passeggiata, anche sulla strada. Sono tornata da un mesetto e non ho più visto le famiglie di caprioli e di cervi. Non c'è più neanche uno.
Due giorni fa... sono le 15,30 e scendo dal bus che torna da Bologna. Oltre a me, ci sono due ragazzini.
Alla fermata del bus c'è fermo un furgoncino bianco e un cacciatore sta facendo scendere i cani; ha il fucile in mano. La fermata del bus è nel centro del paese...
Quando i cani sono stati liberi di correre, il cacciatore ha iniziato a sparare, lì, in mezzo alle case. Al secondo colpo mi sono fermata e l'ho filmato. Credo mi abbia visto, così ha richiamato i cani ed è andato via.
Molti di voi non capiranno cosa vuol dire scegliere di vivere in un luogo che si ama, dove si è in completa armonia con gli alberi, con gli animali, con l'aria, con le acque del fiume e della sorgente; e vedere questi mostri che seccano i fiumi per drenare il tunnel della TAV, che sparano ai cervi e postano le foto su facebook per sborrarsi nelle mutande mimetiche, che pisciano su ciò che ami. Chi capisce, invece, avrebbe una gran voglia di sparargli. Sì, far fuori i mostri; anche solo questi qui, che devono uccidere un uccellino con il fucile in mano (anziché prendersi in mano il loro uccello e forse far del bene, ma non son capaci).
Ok, sapete che non sono religiosa, ma VI INVITO AL PERDONO. Perdonare serve in primis a noi stessi affichè sia una rabbia utile e non accecante. Perdonare ci serve per non avere tabù. Perdonando gli altri, riusciremo a perdonare anche noi stessi.
Il perdono l'ho vissuto in Palestina per la prima volta. Non capivo perchè venivano perdonati quei palestinesi che avevano messo nella merda altri palestinesi; o perchè, semplicemente, non si rispondesse ad israele con metodi più violenti.
Perdonare non significa non chiedere, agire e avere giustizia. Sparare ad un mostro è giustizia; ma averlo perdonato prima non ci renderà mostri come lui, perchè non avremo ciò che l'ha mosso .... la crudeltà. Questo è un passaggio che anche alcuni partigiani hanno saltato e si sono macchiati di crudeltà; la stessa dei mostri che stavano ammazzando.
E' un viaggio difficile dentro a noi stessi per perdonare gli uomini che ci hanno picchiate, stuprate nel corpo e nella mente; i cacciatori che ci hanno ferite/i ogni volta che uccidono; gli israeliani che compiono continue mostruosità; i razzisti che fanno cascar le palle e il cervello sul pavimento per la loro ignoranza; i ricchi...che riescono a rubare anche dal piatto di minestra dei poveri; e tutti e tutte che sono mostri/e.

Nessun commento:

Posta un commento