In linea di massima, almeno per il momento, ho l'impressione che qui nessuno voglia parlare, men che meno davanti ad una telecamera. Vi racconto solo questo... il primo giorno ad Amman mi hanno portata all'anfiteatro romano che è nel centro della città. Un posto turistico quindi. Non mi hanno fatta entrare perchè avevo, la telecamera troppo grossa. Mi hanno detto di tornare con una telecamera più piccola... Ed ero in un luogo turistico; immaginate, quindi, cosa vuol dire cercare di fare un'intervista o entrare a filmare in un campo profughi...
Qui sono tutti o profughi o persone che hanno lasciato i Paesi in guerra, hanno la tranquillità e vogliono mantenerla. Non ci sono manifestazioni o proteste, nulla. Sono una popolazione stretta nella morsa delle tasse del Governo. Fanno pagare nche la tassa sulla televisione, e non è una bufala come il nostro canone. Ogni mese sulla bolletta della corrente elettrica c'è un dinaro per la tv, anche se non ce l'hai. Lungo le strade è pieno di polizia che fa le multe alle auto (attorno ai 400 dinari se passi il limite di velocità). Mi dicono che in Giordania non c'è nulla, non c'è petrolio, non ci sono ricchezze, quindi il Governo crea il suo badget dalle tasche degli abitanti....peccato che gli abitanti sono quasi tutti (come detto prima) profughi o persone di paesi sotto attacco.Non so se riuiscirò a svolgere qualche report o ad avere qualche racconto. E' dura qui.

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