Khader Adnan, palestinese
di Nablus, leader della Jihad islamica è arrivato al 50° giorno di
sciopero della fame. E' stato preso l'11 dicembre 2017 dai soldati
israeliani e, da quel momento, è detenuto in detenzione
amministrativa presso Jamla. E' la terza volta che Adnan è detenuto
in prigione dagli israeliani senza accusa e senza processo; ovvero in
detenzione amministrativa.
E' passato quasi un anno
da quando fu preso per la terza volta ed ha intrapreso lo sciopero
della fame per pretendere la Libertà.
Anche nelle prime due
prigionie, Adnan, aveva intrapreso lo sciopero della fame. Aveva
avuto supporto con presidi e proteste in Palestina e anche altri
prigionieri politici avevano intrapreso lo sciopero della fame.
La prima volta fu nel
2015, poi nel 2017.
Ciò che mi fa staccar la
pelle è che questa volta, è arrivato al 50° giorno di sciopero
della fame, ma parrebbe esser stato lasciato solo.
Gli scontri in Palestina
(anche con i martiri) ci sono tutti i giorni, certo, ma non per
rivendicare la lotta di Khader Adnan. Idem per gli altri prigionieri
politici (ci sono alcuni detenuti che hanno intrapreso lo sciopero
della fame per alcuni giorni, ma siamo molto lontani dai numeri degli
anni precedenti e sicuramente non per seguire Adnan).
Giovedì scorso Khader
Adnan è stato trasferito in un ospedale militare israeliano per il
peggioramento delle sue condizioni.
E' in sedia a rotelle e
quasi tutte le funzioni vitali si stanno spegnendo. Nonostante
questo, non gli è stato permesso di vedere il suo avvocato, né i
famigliari.
Temo che quest'uomo muoia
lentamente nell'indifferenza del mondo, soprattutto delle ONG che non
si occupano certo del leader della Jjihad islamica di Nablus.
Tutta la mia stima e il
mio rispetto per Khader Adnan.