Come sapete mi sono
trasferita sull'Appennino bolognese ad ottobre. Volevo godermi
l'autunno e superare l'inverno, che mi aspettavo rigido, ma non certo
così. La prima nevicata eccezionale è arrivata a novembre, quando
gli alberi erano ancora pieni di foglie e con il peso della neve si
son spezzati i rami. Conseguenza: i rami sono caduti sui pali della
corrente elettrica (nella maggior parte dei casi) e siamo rimasti
senza corrente per giorni. A Castel dell'Alpe anche senza acqua per
una settimana.
Arriviamo a questi ultimi
due mesi: un metro e passa di neve, temperatura a -17 gradi,
stalattiti di ghiaccio dai tetti. Neve anche l'altro ieri (21 marzo)
e........le frane.
Parlando con il mio amico
Marco Pagani, mi dice che la gente di qui è abituata e sa cosa
fare....
Marco....dopo settimane a
parlare con la gente di qui mi sono resa conto che non è così. Ed
ora spiego il perchè.
Tutti mi dicono che erano
decenni che sull'Appennino non c'erano nevicate e temperature così
rigide, ma che 20 anni fa era normale. Quindi, parrebbe vero che la
gente nata qui sia abituata...
Invece no, perchè la
neve è sempre la stessa, il freddo è sempre quello, ma qualcosa in
questi anni è cambiato. Sono, infatti, cambiate le CONSEGUENZE.
Da circa 15 giorni si
sono formate 20 frane, alcune davvero gravi. Se da Bologna venite
verso Monghidoro e buttate un'occhiata sui verdi pratoni che
costeggiano la strada, vedrete interi appezzamenti di terra che si è
staccata e sta per venire giù.
Quindi...la nevicata non
è una nevicata eccezionale, visto che 15/20 anni fa era nella norma.
Ma è cambiato qualcosa in questi anni, visto che la montagna ha ora
queste conseguenze?
Beh, parecchie cose e
tutte per mano dei Diodenaro:
hanno bucato la
montagna per far passare la TAV Bologna-Firenze
in un altro tunnel
lavori in corso per portare la fibra ottica
disboscamento
chiusura delle
fontane e diminuzione dei corsi d'acqua naturali
Allora...attenzione....qui
non c'è stazione dei treni (abbiamo 4 autobus in croce per muoverci
con i mezzi pubblici), ma c'è l'alta velocità che ci sfreccia per
portare la gente da Bologna a Firenze e viceversa.
Qui non c'è la fibra
ottica, anzi, non c'è manco l'adsl; e devi essere fortunato con vari
tentativi per beccare la compagnia che ha copertura con le chiavette
(io le ho fatte tutte e tre ed alla fine l'ho trovata).
Quindi.....hanno
CRIVELLATO (non trivellato..), crivellato la montagna per portare
servizi alla gente che vive in città e noi che viviamo qui ci
becchiamo le conseguenze (la linea bologna-firenze è un disastro
annunciato....oltretutto).
Aggiungiamoci poi il
disboscamento e la conseguenza che una terra già di natura
argillosa, non ha più le radici degli alberi che la tengono assieme.
Aggiungiamoci anche che 20 anni fa, i fiumi scorrevano pieni d'acqua
e di pesci ed ora è rimasto poco o niente perchè l'acqua non è più
pubblica (quasi tutte le fontane sono state chiuse).
Insomma...mettiamo
insieme tutta sta roba e forse si ha un quadro del perchè la
montagna ci sta franando sotto al culo e sulla testa.
Non posso, poi, fare a
meno di scrivere che in questi giorni eravamo molto preoccupati per
il cedimento di metà carreggiata sulla via Idice e ogni volta che
passavamo con il bus...c'era qualcuno che diceva “ora cede del
tutto e finiamo giù”. Così, una sera...passiamo con il bus e
vediamo i vigili del fuoco... “cazzo, stanno per chiudere la
strada”. E noi come andiamo a Bologna al lavoro?
Arrivo a casa e chiamo
l'azienda di trasporto pubblico per sapere se l'indomani alle 6,00 ho
il bus....mi dicono che non hanno segnalazioni in merito e di
chiamare la protezione civile. Ho guardato varie volte online, ma non
ho trovato alcun numero d'emergenza della protezione civile. Chiamo i
vigili del fuoco (erano sul posto), ma mi dicono che sul posto non
c'erano i vigili del fuoco e che per avere info sulla chiusura della
strada devo sentire i carabinieri (a quell'ora tarda la municipale
non c'era). Chiamo i carabinieri e loro mi dicono di chiamare i
vigili del fuoco....Lascio perdere che è un muro di gomma.
Poi...arriva la frana a
Monterenzio.. Arriviamo con il bus e la frana c'è appena scesa
davanti. Fortunati, per pochi secondi ed eravamo là sotto. Due
autobus fermi, auto ferme ed alcune che tentano di passare in mezzo
al fango e (ferma anch'essa) una ruspa che poteva liberare la strada
in pochi minuti. Ma, il tecnico sta lì a guardare...boh. E in quei
minuti che passano, noi passeggeri che attendiamo sul bus che
qualcuno ci dica qualcosa su cosa fare, ma nulla. Dopo 20 minuti
siamo scesi tutti, a piedi abbiamo attraversato la frana e camminato
sulla strada provinciale (due autobus pieni di gente) e raggiunto
Monterenzio dove partiva una NAVETTA per la scuola che abbiamo preso
d'assalto (oltre agli studenti) per viaggiare stipati contro a porte
e vetri fino a Bologna. Intanto...il trasporto pubblico non poteva
dire alla navetta di raggiungerci?
Concludendo...ho capito
che non sono previsti piani d'emergenza, che viene dichiarato lo
stato d'emergenza, che si aspettano soldi per le strade franate
(soldi che questi comuni dovrebbero già avere come compensazioni per
tutti sti buchi nella montagna di tav, fibra ottica e cazzi vari),
che ci sono in questo momento famiglie isolate da giorni, che se c'è
il bus domani mattina lo saprò domani mattina quando arriva, che non
è assolutamente finita con le frane, che la gente non ha ancora
capito perchè c'è tutta sta situazione e forse non lo capirà e
che, Marco Pagani, la gente di qui continua a dirmi “mai vista una
roba così qui”.
Forse qualcuno dovrebbe
informare i vigili del fuoco che ci sono dei tizi che vanno in giro
vestiti come loro e con i loro mezzi di trasporto lavorano sulle
frane in via Idice (visto che al telefono mi hanno detto che loro non
c'erano...). E qualcun altro dovrebbe iniziare a fare un lavoro sul
territorio (che io faccio già per etica) che si traduce in RISPETTO
PER LA TERRA CHE NON E' TUA (cazzo), LA TERRA CI OSPITA.
p.s.2: inizio a sperare
che si formino “frane mirate”.....eh che cazzo!