E' la seconda volta che
proietto il film “israele, IL CANCRO” a Firenze e per la seconda
volta i sionisti arrivano in volata (due giorni prima dell'evento)
per bloccare la proiezione.
Questa volta sono andati
a disturbare anche il Rettore dell'Università di Firenze che si è
subito premurato di scrivere all'organizzazione.
Riporto qui sua lettera e
risposta dell'organizzazione e di seguito la mia risposta che scrivo
oggi.
“Gent.mi
ho appreso da alcune lettere di protesta che sono giunte in Ateneo
della vostra intenzione di proiettare giovedì 29 ottobre alle ore 16
- all'interno dell'aula data in autogestione - il docufilm "Israele,
il cancro". Già dal titolo - violento e assolutamente di parte
- si evince come l'iniziativa non preveda quel confronto fra
prospettive e analisi differenti che sempre deve caratterizzare ogni
evento culturale tenuto nei locali dell'Ateneo. Ritengo assolutamente
opportuno, pertanto, l'annullamento dell'iniziativa.
Cordialmente
Alberto Tesi Rettore dell'Università degli Studi di Firenze
“
“Lettera
aperta al Rettore dell'Università degli Studi di Firenze Gentile
Rettore, abbiamo ricevuto la Sua lettera che ci invita ad annullare
l'iniziativa del 29 ottobre, che prevede la proiezione del docufilm
“Israele, il cancro” alla presenza della regista Samantha
Comizzoli. Apprendiamo con preoccupazione questa richiesta, dal
momento che l’università dovrebbe essere luogo di incontro e
dibattito di diverse opinioni e non di censura. Impedire di esprimere
un punto di vista non significa permettere quel “confronto fra
prospettive e analisi differenti che sempre deve caratterizzare ogni
evento culturale tenuto nei locali dell'Ateneo”, come scritto da
Lei stesso, ma al contrario significa annullarlo. Riteniamo
importante proiettare il documentario, lasciando ovviamente ampio
spazio al dibattito, perché rappresenta in ogni caso un
arricchimento. Inoltre vorremmo farLe notare che uno dei punti di
vista in questione è quello di un’attivista che ha vissuto per
anni nei territori della Cisgiordania occupati da Israele. Anche se
lei ritiene “violento e assolutamente di parte” il titolo del
docufilm, è bene ricordare che Samantha Comizzoli ha testimoniato
quotidianamente su internet l’occupazione e le violenze illegali da
parte delle forze armate israeliane nei confronti della popolazione
civile palestinese, e per questo motivo ha subito violenze (tra cui
lesioni causate da uno sparo), l’arresto e l’espulsione in totale
violazione delle norme di diritto internazionale. Per quanto non si
dovrebbe giudicare un libro dalla copertina, ci teniamo inoltre a
precisare che il titolo si riferisce alla continua espansione,
condannata più volte da organismi internazionali quali
l’Organizzazione delle Nazioni Unite, dei confini di Israele. Per
tutti questi motivi riteniamo opportuno proiettare il docufilm e
confermare la nostra iniziativa, invitando tutti gli studenti a
partecipare.
Cordialmente
Assemblea dello Spazio Autogestito “
Ecco, ora la mia
risposta:
Illustre Rettore
dell'Università di Firenze Alberto Tesi,
sono l'autrice del film,
sparata, rapita, torturata e deportata per mano d' israele da un
luogo quale è la Palestina. La invito, da subito, a partecipare come
spettatore alla proiezione e a pormi tutte le domande che desidera,
nel dibattito che seguirà. Mi perdoni se non La invito come
relatore, ma come Lei ben saprà, il diritto di parola e
d'informazione viene sempre mantenuto nel momento in cui israele
organizza un'altra proiezione con dibattito. Inoltre, come negare che
israele occupi già “spazi istituzionali” in Italia senza alcuna
possibilità di dibattito; si vedano i media italiani (RAI compresa).
Sono, invece, d'accordo
con Lei quando scrive che “titolo del film è di parte”.
Assolutamente sì, il titolo del film è di parte, il film è di
parte ed io sono di parte; dalla parte degli oppressi, dalla parte
delle vittime. Questa non è una questione soggettiva, ma oggettiva
poiché la Storia è realtà in base ai numeri.
Diciamoli questi
“numeri”:
- morti palestinesi uccisi da israele dal 1° ottobre al 27 ottobre : 61 dei quali 12 sono bambini
- morti israeliani uccisi dai palestinesi dal 1° ottobre al 27 ottobre: 3 più un ragazzo etiope ucciso dagli israeliani pensando fosse palestinese.
Ultimo
attacco su Gaza:
- Palestinesi uccisi 2139
- Bambini palestinesi uccisi 490
- Palestinesi feriti 11.000
- Bambini palestinesi feriti 3.000
- Soldati israeliani uccisi 64
- Civili israeliani uccisi 6
- Bambini israeliani uccisi 1
Ovviamente Illustre
Rettore, Le ho riportato solo due momenti di 70 anni di Storia, ma
tutta la Storia della Palestina ha questo rapporto di numeri; ecco
perchè non si tratta di “guerra” ove si può prendere una parte
o un'altra, ma si tratta di GENOCIDIO.
Non mi stupisce che
alcuni si schierino dalla parte degli oppressori (altrimenti non si
spiegherebbe l'impunità di israele e tutte le risoluzioni ONU non
rispettate); ma, Illustre Rettore, per me la Pietà non è selettiva
e sono spudoratamente schierata dalla parte delle vittime, sempre.
In ultimo, Le ricordo che
il termine “cancro” verso israele, non è nulla di nuovo e in
passato è stato usato da intellettuali e persone più autorevoli di
me.
Ricordandole altresì,
che il Rettore dell'Università non potrebbe vietare l'uso degli
spazi universitari in base alla sua posizione politica (fatto grave
se accade e degno di richiesta di dimissioni); La saluto sperando,
come detto sopra, di vederLa il 29 ottobre alla proiezione di
“israele, IL CANCRO” (un film sull'occupazione mentale israeliana
che come un cancro mangia con violenza l'identità alle persone).
Ringrazio l'assemblea dello spazio autogestito e ricordo che io ho
solo acceso la videocamera, il resto l'ha fatto israele.
Cordialmente, Samantha
Comizzoli
p.s.: poiché questa mia
verrà pubblicata, colgo l'occasione per mandare un messaggio a tutti
i sionisti in Italia che si oppongono al mio operato. Non credevo,
davvero, di causarvi tanto disturbo. Il problema è facilmente
risolvibile: sono in Italia perchè deportata dalla Palestina per
mano israeliana e non posso rientrarvi. Lasciate che io ritorni in
Palestina, che lasci l'Italia, che gli israeliani mi sparino un'altra
volta e che magari io venga uccisa come altri attivisti
internazionali. Per me va bene.
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