Qualcuno dice che "la conoscenza e la memoria ci rendono liberi". E' vero, anche se la conoscenza fa, poi, vivere soffrendo.
Il 13 agosto di dieci anni fa, Simone Camilli, fotoreporter e giornalista, muore a Gaza, Palestina. Lo ricordo sempre, come Vittorio Arrigoni, Raffaele Ciriello, Rachel Corrie ed altri.
Per tutti, Simone Camilli, morì fotografando uno bomba israeliana inesplosa.
Volevo aspettare questa domenica per scrivere queste due righe, perchè so che in molti, in vacanza, sotto l'ombrellone, non hanno testa per questi ricordi.... Oggi, un bel pò di gente è rientrata a casa..?
Poi, ieri, ho letto ciò che ha scritto Egidia Beretta per ricordare Simone Camilli; e ho letto il commento della madre di Camilli.
Il suo commento, va a testimoniare, ancora una volta che cosa accade in Palestina, e che nulla ha a che vedere con la creazione di uno Stato o di avere un pezzetto di terra: la Palestina è il più grande campo di concentramento al mondo e nella storia, dove vengono sperimentate armi, tecniche di repressione, tecniche di tortura, sistemi di sicurezza e di attacco, sistemi di controllo economico. Insomma, la Palestina è un esperimento continuo tanto quanto il Genocidio che segue da cent'anni, tutti i giorni.
Nulla di più crudele nella Storia dell'uomo.
Di seguito, le parole della mamma di Simone Camilli, ringraziandola, con stima e solidarietà:
"Carissima Egidia la mia gratitudine per questo post ..sappiamo bene entrambe quanto siamo vicine nel nostro vissuto di mamme di due ragazzi meravigliosi. MI Sento però in dovere..e solo per rispetto di Simone....di cambiare il tuo racconto in una cosa essenziale: Simone non filmava un disinnesco... ..purtroppo sin dall'inizio si è scritto questo.. ma non è così. Simone voleva fare un servizio sulle bombe non esplose.... erano più di 7000. La domanda era - perché i bambini di Gaza continuano a morire a causa delle bombe anche a guerra conclusa? - Le bombe inesplose le trovavano in strada..tra le macerie...
La mancata esplosione era intenzionale per poter continuare lo sterminio ? Non sono casuali 7000 bombe inesplose! Simone voleva verificarne la provenienza...la fabbricazione.. Lì in quel deposito..ce n'erano tante.. una però era diversa dalle altre... qualcuno è stato attratto dalle sue fattezze.. l'ha toccata e....è successo! Perdonami per questo intervento...ma è giusto che si sappia dell'intenzione doppiamente perversa di queste atrocità da parte dell'esercito israeliano. Simone voleva riprendere- sul posto - l'ipotesi che alcuni giornalisti della carta stampata- anche Usa..avevano evidenziato. L'esercito israeliano aveva escogitato un modo per uccidere anche a guerra conclusa?
Che tipo di bombe erano?
Oggi sappiamo purtroppo che su quel popolo si sono testati nuovi ordigni...allora ce n'era solo il sospetto!
Ecco Egidia... solo per Simone ...a te il mio saluto affettuoso".