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martedì 12 gennaio 2016

OFF TOPIC



Oggi in Palestina gli israeliani hanno ammazzato altri 3 palestinesi, più tutto il resto... Sono giorni che non mi collego per non leggere e ricevere merda, e non parlo di israele.
In questi giorni ero praticamente in clinica. E' così...
Ho riabbracciato colei che ha vissuto con me tutto della Palestina, fra noi due ci chiamiamo “shebab”.
Da quando sono stata deportata, è stato il primo abbraccio con il mondo che mi hanno tolto. Cioè con la mia vita che mi hanno rubato. E' stato, però, anche l'abbraccio per me più importante.
Io e lei abbiamo vissuto il mostro assieme, ci capiamo con uno sguardo e con gli occhi abbiamo la stessa visione, a 360°.
In questi giorni ci siamo fatte decine di selfie, niente, non ne va bene nemmeno uno. Abbiamo cambiato cellulare, abbiamo chiesto di farci una foto,ma niente. Il problema sono le nostre facce. Un anno di Palestina è come dieci anni di vita in un altro posto. Siamo state lì due anni. In un anno io ho tutti i capelli bianchi, lei li ha persi. La nostra pelle...diosanto, la nostra pelle..... che cazzo c'è successo...
Ieri sera abbiamo trovato una foto di esattamente un anno fa. Tutte e due a bocca aperta. Come abbiamo fatto ad invecchiare così in un anno?
Stiamo in piedi ad alcool e sigarette e stiamo ancora in piedi perchè io sono tornata ancora con le mie gambe, i miei occhi, le mie braccia. Poteva andare peggio, sarebbe bastato tornare su una sedia rotelle e la mia vita sarebbe stata molto più merda di com'è. Quindi siamo fortunate a non aver perso le gambe o la vista.
Abbiamo, però, perso altro. Abbiamo perso il futuro, la speranza. Così, oggi, ci siamo dette che cosa vogliamo veramente fare in futuro.. Ancora progetti, ma nessun posto chiaro al mondo per noi. Se devo veramente dire che cosa vorrei fare: “ stare in una casa su un'isola, con un M16 e sparare a chiunque si avvicini, a ridere e a bere, tanto non abbiamo più nulla da perdere”.
Ecco, io e lei siamo in chemioterapia perchè abbiamo il cancro. Il cancro al cervello e si chiama “israele”. La metastasi è la cosa più difficile da trattare, perchè non sono i gas che ci siamo respirate per tutto quel tempo ad averci rovinato la pelle; no, è tutta la merda che prendevamo tutti i giorni. La prendevamo e la prendiamo da voi che condividete un post/articolo dai mossad e non capite nemmeno che sono mossad, dalla “non violenza e dal pacifismo” che davanti alle torture ad un bambino reagisce con “sorry”, dal patriarcato che ha rincoglionito parte del Popolo palestinese riducendo molte delle donne a borse di make up e aspiranti trombatori molti shebab. E' stata la società occidentale a dare il colpo di grazia ai diritti umani, non i soldati con il fucile.
Ho costruito di più nel suk di Nablus, ogni volta che passavo il tempo a piangere, ascoltare e parlare con il vecchio che vende le verdure. Non chiedeva nulla, era umanità.
Ecco, davanti alla morte dell'umanità che non ho più nulla da perdere, né io né lei. Siamo in chemio, moriremo senza un poster da martiri perchè questo vostro mondo di merda vede e conosce solo ciò che gli viene venduto. E' andato perduto il desiderio di scavare e conoscere.
Io e lei abbiamo una cerchia di persone che ci amano e che noi ricambiamo in modo pessimo, siamo come mostri. Ed il bello è che io lo so, lei lo sa, ma non riusciamo a farci nulla. Sembra che sfoghiamo su di loro le nostre frustrazioni: che non hanno conosciuto ciò che abbiamo conosciuto noi, che la società è formata da persone vuote con vite vuote, che davanti all'ignoranza reagiamo vomitando.

Shebab, è andata, al mondo di merda possiamo solo mostrarci così, come i selfie che ho allegato; o con il khalashnikov dalla finestra.  

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