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martedì 10 marzo 2020

CORONAVIRUS, OVVERO IL TERRORISMO




Sono giorni che penso se scriverlo o no, soprattutto pensando se serva scriverlo o no. Sicuramente quest'articolo mi farà passare per pazza per molti, ad altri starò semplicemente sulle balle; nessun apprezzamento pertanto. Ma, da ore, sto pensando ai 7 prigionieri morti nelle carceri in Italia ed a tutti quelli che si impiccheranno nei prossimi mesi perchè non hanno più un lavoro, una casa ed i soldi per mangiare. Ovvero, sto pensando alle vittime che ci sono e ci saranno.
Per le vittime, devo scrivere.
Il numero dei decessi da coronavirus, è tutt'oggi più basso del numero dei decessi (nella stessa fascia d'età e con patologie) dei morti a seguito di un'influenza.
Molte città d'Italia non hanno avuto contagi (seppur è ridicolo usare il concetto di contagiati perchè i tamponi vengono eseguiti solamente su un bassissimo numero di persone, non come se ci fosse un'epidemia). In parecchie città non vi è stato alcun decesso.
Eppure, oggi, viviamo in un clima di guerra:
  • zona rossa
  • vietato il movimento
  • locali chiusi con orari da coprifuoco
  • supermercati presi d'assalto
  • scuole chiuse
  • palestre, piscine,musei, luoghi di aggregazione chiusi
  • paura del prossimo
  • territorio militarizzato

Partendo dal principio che, per me, è fin troppo evidente che non c'è nessuna epidemia/pandemia mortale; mi sono chiesta quale sia lo scopo di tutto questo, considerando l'enorme danno creato.
Conoscendo la vita nei Paesi in guerra, leggendo varie fonti e confrontandomi con altre persone che guardano all'Italia allibiti; sono arrivata a questi parziali ipotetici obiettivi:
  • azzeramento dell'economia di un Paese per guadagno nella sua ricostruzione (vedi post terremoto, dove la protezione civile rideva)
  • esperimento di controllo sociale
  • esperimento di controllo dei movimenti
  • esercitazione militare (Defender Europe 20)
  • incremento dell' e-commerce e di metodi di studio via internet
  • lavoro sul DNA
  • finanziamenti alla sanità pubblica e nuove assunzioni (era troppo al collasso)
  • limitazione all'inquinamento dell'aria
Chi ha creato questo prodotto è un mostro geniale; uno con i contro-coglioni. Non lo rispetto, ma devo riconoscere la sua furbizia. Ha, dapprima, lanciato un vero virus in Cina per massacrarli economicamente e ha poi voluto vedere in quale altro Paese si poteva “vendere” il prodotto. E, mi spiace doverlo dire, ma solo gli italiani hanno reagito con panico e paura nei primi giorni. La Germania, la Francia, la Spagna non se la sono bevuta. Vietare gli aggregamenti, la cultura, l'educazione, i movimenti.... non sono provvedimenti, ma metodi del periodo fascista e metodo che ho già conosciuto in Palestina.
E' un'arma di guerra e, come tutte le armi, quando si lancia, fa dei danni. Oltre al danno economico ci sono delle vittime come ho già accennato all'inizio:
  • i vecchi già malati
  • i detenuti uccisi nelle rivolte in prigione
  • chi si toglierà la vita a seguito del danno economico
Chi ha applicato il prodotto coronavirus in Italia sono:
  • i media
  • il governo
  • la protezione civile
Escludo i medici, per il momento, perchè c'è stato chi fin dall'inizio urlava la verità ed, in ogni caso, si sono adeguati a fronteggiare il tutto. Ringrazio fin d'ora, chi ha urlato la verità (anche i giornalisti ai quali è stata censurata).


Ai responsabili, invece, va quanto segue:


  • Al presidente del Consiglio, Conte Giuseppe
  • Alla protezione civile
  • a tutti i media italiani


Premesso che:
  • nel mese di febbraio 2020, a seguito della pandemia scoppiata in Cina, i media italiani hanno gridato alla pandemia in Italia
  • A seguito del primo punto venivano chiuse scuole ed atenei
  • A fine febbraio/inizio marzo le notizie divulgate dai media continuavano, e venivano, altresì, dichiarate “zone rosse” la Lombardia e alcune città in altre regioni
  • Il 10 marzo veniva dichiarata “zona rossa” l'Italia intera
  • i numeri di contagiati e di decessi venivano dichiarati dalla Protezione Civile
Premesso, in breve, tutto quanto sopra citato, parrebbe che:
  • parte dei decessi divulgati dai media e protezione civile (ancora prima delle autopsie) sia stata, poi, smentita
  • notizie di autobus fermati, treni in ritardo o cancellati a causa dei tamponi per coronavirus, siano state false
  • ad oggi, i decessi citati, non siano per coronavirus, ma per l'aggravarsi di situazioni patologiche già gravi compromesse dal virus come con una qualsiasi influenza
  • quanto messo in atto da voi tutti, avrebbe generato panico, paure, psicosi nella popolazione in Italia e gravissimo danno economico
  • in data 09 marzo, nelle prigioni italiane, sono scoppiate rivolte per la cancellazione dei colloqui con i parenti e sono morte 7 persone
  • la struttura sanitaria italiana non è attrezzata né preparata a fronteggiare una pandemia
Premesso tutto ciò,

VI DIFFIDO

dal continuare a prendere per il culo la popolazione in Italia, dal tenere l'intero territorio sotto controllo militare e, altresì, dal continuare a farci fare la figura del “paese delle banane”


Samantha Comizzoli


Concludo con due storielle di questo periodo; immagino che anche voi che leggete ne avrete tante, ma voglio concludere con un sorriso...
  1. una persona a me cara, disabile al 100% per problemi mentali è stata dal suo medico questa settimana. Il medico le ha chiesto “signora, come l'ha presa questa storia del coronavirus?”, risposta della paziente, anche anziana: “dottore, non ho cambiato una virgola della mia vita”, il medico: “bene, brava, le diminuisco gli psicofarmaci”.
  2. Quando settimana scorsa sono arrivata a Bologna, sono andata al pronto soccorso per quel problema di salute che ho (fuoco di sant'antonio di continuo). Mi hanno dato il codice verde. Avevo davanti 7 persone e dovevo aspettare 249 minuti. Dopo un'ora e mezza che aspettavo, avevo sempre davanti 7 persone e avevo sempre 249 minuti perchè arrivavano persone in codice rosso e, ovviamente, passavano davanti. Così ho deciso di andarmene, ma volevo avvisare al triage e mi sono rimessa in coda. Davanti a me ci sono due pazienti sulle barelle in codice rosso che stanno facendo l'accettazione ed un ragazzo . Il ragazzo lamenta di avere la febbre alta e fatica a respirare. Si ferma tutto con la frase “colleghi, parte il protocollo, dobbiamo vestirci”. Il protocollo era, come avrete capito, quello per il coronavirus. Il “vestirsi”, nella sanità pubblica italiana era semplicemente mettersi il camice verde, il cappellino verde ed i calzari.....come in sala operatoria; perchè non hanno altro. Nel frattempo, i due moribondi sulle barelle, vengono abbandonati ed al ragazzo vengono dati la mascherina ed i guanti.
    Noi, siamo sempre lì in fila, dietro di lui. A quel punto mi è uscita la frase “scusate, se lui avesse il coronavirus, noi che siamo qui vicino a lui....siamo gli stronzi che se lo prendono?”. Ho lasciato il pronto soccorso senza avvisare. Amen.
p.s.: al primo checkpoint che mi fermano, mi metto la kheffia sulla faccia e tiro le pietre (ci sono già passata altrove).


Dedicato a tutti coloro che stanno perdendo la vita, il lavoro, la casa. Insomma, alle vittime.

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