Pagine

domenica 15 marzo 2020

CORONAVIRUS, OVVERO IL TERRORISMO (PARTE SECONDA)




Quello che avrei voluto scrivere nella seconda parte, finisce nella terza, perchè c'è già un dato importante e ben visibile a tutti del quale poter parlare con certezza.
Ovvero...

Non è passata neanche una settimana dal lockout ed è diventato quasi impossibile esprimere un parere politico sulla situazione. Sui social (spazio d'incontro in questo momento), si scatenano: liti, offese, minacce, aggressività, cattiveria invadendo lo spazio altrui.
Quando non si hanno argomentazioni, ne escono frasi come “non sei un medico pertanto non puoi parlarne”. Ora per parlare di Dio, ne devono parlare solo i preti? E per parlare di sesso? Solo le pornostar? Inoltre, suona molto come “non puoi parlare perchè non sei di qui” (quest'ultima, quante volte l'abbiam sentita).
Vengono infamati chi è dovuto rientrare al sud (persone che molto probabilmente hanno perso il lavoro, la casa e/o hanno finito i soldi).
E' emerso tutto l'egoismo che contraddistingue il genere umano. Si è incazzati perchè è toccato a noi. E questo è un dato certo perchè si muore tutti i giorni per Ebola, ma non frega un cazzo agli italiani. Si muore tutti i giorni per la malaria, ma non frega un cazzo agli italiani. Si muore tutti i giorni in Palestina perchè ti sparano, ma non frega un cazzo agli italiani. Si muore, addirittura, nelle prigioni italiane, proprio in questo momento; ma non frega un cazzo neanche di questo. Si muore, da anni, per inquinamento ambientale (prodotto e creato), ma non frega un cazzo.
Si punta il dito contro tutti, tranne verso i veri mostri. Facile (nelle casette dorate, con la connessione internet e con gli stipendi che arrivano ancora) fare la guerra ai più poveri.

Ed ecco l'altro dato emerso, l'ipocrisia.
Parrebbe che oggi ci si preoccupi dei vecchi che stanno morendo attaccati al respiratore. Ma davvero? Gli stessi vecchi che fino a una settimana fa passavano la loro vita da soli o nelle case di riposo. Gli stessi vecchi che quando si ammalano diventano un peso per la famiglia che deve prendersene cura e se poi diventano ingestibili e cattivi (perchè quando ci si ammala si diventa cattivi), ecco... molti desiderano che muoiano.
Mi sono chiesta in questi giorni... se sono in strada e mi sento male (un infarto o anche solo uno svenimento), secondo me...nessuno si avvicina per prestarmi aiuto. Penserebbero alla paura (contagio e sanzione); penserebbero, appunto, prima a se stessi.

Un altro comportamento ipocrita: fino ad un mese fa, come si parlava dei medici, degli infermieri, degli ospedali in generale? Oggi si sono trasformati in eroi?



Dedicato, sempre, a chi sta perdendo la vita, il lavoro, la casa. Insomma, le vittime.

(continuerà con la terza parte)

Nessun commento:

Posta un commento