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giovedì 19 ottobre 2017

ANDARE E STARE IN LIBANO



Prima di partire per il Libano avevo cercato online qualche consiglio su “cose da sapere e da vedere”. Non c'è quasi un cazzo rispetto alla realtà del Libano. Addirittura il solito articolo pubblicato con copia/incolla su più siti. Mi ero riproposta di scrivere, quindi, quello che consiglierei o sconsiglierei.
Prima di iniziare, non dimenticate mai che il Libano, grande poco più dell'Abruzzo, ha 18 religioni diverse; una guerra civile di 30 anni fa circa, e la guerra con israele nel 2007.
Il mio primo consiglio riguarda la prenotazione del volo (non c'è volo diretto dall'Italia a prezzi modici). Prenotate direttamente dalla compagnia aerea e diffidate di siti web intermediari; questo perchè nel caso accada qualcosa e incontriate la necessità di cambiare il volo, vedrete sorci verdi se prenotate con siti web di intermediazione (a me è successo un casino).
Farete quasi sicuramente tappa ad Instabul per qualche ora. Non è vero che negli aeroporti turchi c'è il wi-fi libero. Dovete consumare ai ristoranti supercari al secondo piano e lì vi daranno la loro password. Al primo piano c'è la “terrazza”, dove si può fumare....trattasi di gabbia in vetro dove il fumo ti entra nei polmoni anche senza accendere la sigaretta. Negli aeroporti di Instabul è pieno di coloni israeliani e/o rabbini (lo dico per chi come me avrebbe voglia di prenderli a calci in culo). In Libano gli israeliani non possono entrare e non entri anche se hai un timbro di israele sul passaporto (idem come sopra).
Ora....siete arrivati a Beirut...e avete il primo grosso problema: come lasciare l'aeroporto.
L'aeroporto è su due piani. Al primo piano (quello degli atterraggi) ci sono fuori i taxi che aspettano. Attenzione, questo sarà uno dei punti fondamentali della vostra permanenza in Libano. I taxi in Libano non hanno tassametro e i prezzi delle corse vengono fatti dai tassisti in base a molti fattori: siete simpatici o no, siete turisti o no, quante valigie avete, in quale hotel andate. In ogni caso, cercheranno di fregarvi i soldi, e non pochi. Non ci sono bus da e per l'aeroporto (tranne uno che si ferma ad un km di distanza). Se, invece, prendete la scala mobile e andate al secondo piano, troverete fuori qualche tassista abusivo. Il discorso di fregarvi i soldi vale uguale, ma sono comunque più economici. Sappiate comunque che dall'aeroporto a Beirut il prezzo non dovrebbe superare il 20 mila pound libanesi. Mille pound libanesi corrispondono a un euro e settanta. Non prenotate mai il taxi tramite hotel, c'è un ulteriore sovra prezzo.
Poichè non avrete internet sul telefono, escludete la possibilità dell'app “uber”, che c'è...ma senza internet...ciaone.
Alloggi:
gli hotel a Beirut sono carissimi. Consiglio comunque il Rage hotel ad Hamra. E' un vecchio hotel con vista sugli hotel distrutti e schiacciato da quelli nuovi. Mi sono trovata benissimo. Prezzi più che accettabili.
Funziona molto bene airbnb, ma anche qui c'è da fare molta attenzione. Su 3 posti dove ho alloggiato, uno era una fregatura perchè non era un appartamento, ma un dormitorio di 8 piani nel porto industriale di Beirut. Stanza senza finestra, senza aria condizionata e impossibile dormire con la porta aperta perchè dava direttamente su tutti i traffici nelle strade del porto. Ho passato lì solo una notte, dopo aver pagato la settimana intera su airbnb e chiesto il rimborso (mi rimborsano solo due notti). La zona con meno “sorprese” per airbnb è quella di Hamra, ed è anche quella dove troverete tutto perchè è la zona dell'università americana. Molto, ma molto cara.
Armenia streeth, invece, è la zona di pub e locali. Bella, troppo hipster per miei gusti e troppo cara. Ma se volete farvi una birra andateci. Qui troverete anche una scalinata dipinta dove ogni tanto fanno degli eventi a “birra free”. Non consiglio ristoranti perchè non ne ho provati, troppo cari. Ho mangiato il classico pane arabo con zaatara o formaggio sia a pranzo che a cena tutti i giorni. Quasi meglio di quello in Palestina, ma avendo mangiato solo quello, credo che per un bel po' non mi mancherà. L'acqua del rubinetto non è potabile e non ci potete nemmeno cucinare, perchè è quella diretta dal mare. Questo significa che dovrete comperare bottiglie d'acqua, ma significa anche che l'acqua per lavarvi è quella che è. Non è solo salata....purtroppo il mare del Libano ha vissuto il più grande disastro ambientale del Mar Mediterraneo, nel 2007. israele bombardò una petroliera per due giorni. Per ben 10 giorni, israele, impedì ai libanesi di avvicinarsi per fermare la fuoriuscita di petrolio e spegnere le fiamme. Morirono tutti i pesci e il petrolio arrivò sulle spiagge e quasi fino in Turchia. Stimarono 10 anni per la completa riabilitazione del mare, ma se oggi andate su una spiaggia di Beirut e scavate un po' con le mani, vi uscirà ancora il greggio.
Pertanto noterete subito i danni di quell'acqua sulla vostra pelle e sui vostri capelli (per non parlare dell'incremento di tumori in questi dieci anni). Altresì in tutto il Libano, la corrente elettrica viene interrotta tutti i giorni per 3 ore. Tutte le case hanno il generatore, le strade pubbliche, invece, non hanno illuminazione. Internet funziona a colpi o non funziona proprio.
Beirut rispecchia il resto del Libano: un piccolo territorio per un'infinità di realtà completamente diverse. Il quartiere armeno è completamente diverso da quello di Ashrafieh nonostante siano entrambi quartieri cristiani, quest'ultimo non ha nulla di interessante e non troverete persone amichevoli né ospitali. C'è poi il centro di Beirut, vicino alla grande moschea (ricostruita) e al famoso cinema distrutto. Il centro di Beirut è il quartiere governativo, chiuso fino a pochi mesi fa per questioni di sicurezza. E' completamente ricostruito e riaperto al pubblico, ma totalmente deserto. Per anni i libanesi non potevano entrarci e quindi non ci vanno nemmeno oggi, non hanno abitudine. Oltretutto è la zona più a rischio di autobombe. Lì vicino c'è il suk. Il suk di Beirut è un megacentro commerciale. In tutta Beirut troverete un paio di negozi da souvenirs in Armenia streeth (carissimi) e qualche negozio ad Hamra, ma non nella via centrale (dietro, dove c'è la zona più povera). Qui troverete qualcosa di artigianato, ma poco del Libano. La maggior parte dell'artigianato proviene dalla Siria (non arriva quasi più nulla da anni), dalla Turchia, dall'Iran (tappeti) e dal Marocco. Troverete molti prodotti dalla Cina e dall'India.
La cosa più interessante da vedere a Beirut è la “casa gialla” sulla via verde. La via verde è una strada che durante la guerra civile era piena di cecchini. Per questo motivo non si transitava sulla via che ha visto i segni della trascuratezza crescere. Una di queste trascuratezze è stata la crescita della vegetazione; l'ha resa verde e da qui il nome.
La casa gialla (che è, appunto, gialla) era di una famiglia libanese che l'ha abbandonata con la guerra civile. La casa era diventata la postazione di una falange cristiana maronita. Le pareti sono piene di fori di proiettili. 4 piani lasciati intatti dai segni di guerra e valorizzati da una sapiente ristrutturazione durata 30 anni. Ora è un museo che da mesi ha aperto e sta ospitando la mostra di un'artista sulla guerra civile. La casa gialla ha ingresso gratuito perchè il pensiero che la caratterizza è “non lucrare sulle vittime”. Ovviamente questo progetto non vede l'appoggio delle istituzioni (corrotte) né delle varie fondazioni (tipo banca Audi). Sia la casa che la mostra sono “giuste”, e per questo molto emozionanti.
Nonostante tutta Beirut sia sul mare, non è possibile accedervi se non andando verso sud. Questo perchè lungo tutta la sua costa è zona di porto (militare, industriale, il faro) o con gettate di cemento.
Proviamo a lasciare Beirut. Avete tre possibili mezzi di trasporto: il taxi (carissimo), l'autobus (economico, ma non per tutte le destinazioni) e il service-minibus (economico e quasi per tutte le destinazioni, ma molto pericoloso nella guida). Sui service, come nei taxi, il prezzo viene fatto a simpatia e a gara a chi frega più soldi.
Il sud del Libano merita, incontrerete palestinesi e siriani soprattutto a Tiro, che è vicina a Sidone. Entrambe distrutte da israele. A Sidone c'è il suk e la medina storica , direttamente sul mare.
A nord c'è la tanto rinomata Biblos (dove è stata inventata la scrittura dai fenici). Se avete soldi è il posto per voi. I cristiani (che hanno il controllo qui) hanno trasformato il suk in una zona di locali per happy hour e negozi di souvenir. Bella la spiaggia di Biblos, forse la più bella che ho visto in Libano. Da Biblos ci sono i service-minibus per la montagna del Libano. Paesaggi completamente diversi da quelli che avrete visto fino ad ora, ma assolutamente inospitali (sotto il controllo cristiano). Troverete migliaia di chiese, altarini e statue della Madonna. Ero stufa di vedere sta donna dappertutto....
La città che merita veramente è Tripoli, a nord. Vi troverete ad un'ora di strada dalla Siria. E da una delle fermate abusive di Tripoli, partono i service-minibus che con 10 dollari vi portano in Siria.
Tripoli è sotto il controllo musulmano, sembra di essere in Palestina. C'è il suk, c'è la medina, ci sono gli hammam, ci sono le moschee, ci sono i baracchini che vendono il cibo. Tutto economico ed ottimo cibo.
Il porto di Tripoli è stato distrutto da israele, ma la zona turistica è stata ricostruita ed è bellissima. Prima di arrivare, tramite il lungomare, a quella zona ricostruita..vedrete una moschea con giardino. Se lo attraversate, dall'altra parte vi si aprirà un mondo di sera. Una specie di piazza con tantissimi baracchini che fanno qualsiasi tipo di cibo: sandwich di pesce, pizza, pannocchie, gelato, carne, crepes, caffè e thè. Tutto molto economico e buonissimo. Tripoli ha anche un castello (se ci andate di prima mattina è ad ingresso gratuito) ed è il punto più alto della città per una vista panoramica mozzafiato.
Dove alloggiare a Tripoli? Anche qui funziona bene Airbnb. Caratteristico il Levantine Institute, dove fanno i corsi di lingua araba ed affittano anche tramite airbnb.
A Tripoli così come a Sidone troverete gli artigiani del sapone. Entrambe le città fanno parte della “via del sapone” assieme ad Alepp e Damasco in Siria e a Nablus in Palestina.
Vi consiglio di comprarlo a Tripoli da una famiglia che lo fa da 200 anni. Si trovano al piano superiore di un caravanserraglio di origini egizie che non ha avuto alcun restauro (purtroppo). Fate attenzione: i negozi nuovi che vedrete al piano terra non hanno nulla a che vedere con gli artigiani al secondo piano, anzi..sono lì per portar via un po' di clienti. La famiglia artigiana che sta nell'antico caravanserraglio vive in assoluta povertà.
In generale consiglio di non dimostrarvi da subito simpatizzanti di Palestina e Siria con chiunque vi capiti. Ricordo quello che ho detto all'inizio: 18 religioni diverse.... Qui i palestinesi e i siriani sono profughi che vanno ad incrementare il numero dei musulmani. Come avrete capito, alcune zone, sono in mano ai cristiani, è può essere che vi troviate a parlare con qualcuno che in passato ha massacrato i palestinesi.
Altri consigli: quando contrattate un prezzo (taxi o negozi o hotel) specificate bene se stanno parlando di dollari o pound libanesi, perchè questo crea davvero spiacevoli sorprese. Non portatevi e non girate con banconote troppo usate o rotte perchè non ve le accetteranno e non ve le cambieranno. Le banche in Libano non possono cambiare soldi. Non fotografate i carro armati o i soldati; vi faranno cancellare le foto.
Quando ripartirete dall'aeroporto di Beirut consiglio di non acquistare nulla, è tutto davvero carissimo, se non le sigarette, ma dopo aver passato i 3 checkpoint ed essere nel duty free.
Il governo del Libano è corruttisimo e sta portando il Paese al crack finanziario. Questo ha molte conseguenze:educazione, sanità, servizi, edilizia.
Poco tempo fa, l'azienda che raccoglie i rifiuti a Beirut è entrata in sciopero per i mancati stipendi. Lo sciopero è durato 6 mesi. La produzione di rifiuti a Beirut è enorme e per 6 mesi sono rimasti lì, dappertutto. Oggi è in mano ad una ditta privata, che passa in continuazione a raccogliere i rifiuti (anche 3 volte al giorno e i cassonetti sono sempre pieni) per portarli su una montagna o su un fiume....poi li bruciano a cielo aperto. Nonostante questo, le spiagge del Libano sonno piene di rifiuti per una mancata educazione alla popolazione.
Complessivamente: per chi ha gli occhi come i miei, che soffrono nel vedere la sofferenza umana, animale e del pianeta...il Libano è durissimo.





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