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sabato 9 gennaio 2021

CHIUSURE E FALLIMENTI

 




Mio padre ha avuto un'attività commerciale per 40 anni. Quand'era ragazzo ci lavorava come garzone; il proprietario, un giorno, gli chiese se volesse diventare lui il padrone pagandogli ciò che gli doveva negli anni. Lavorò talmente tanto che ripagò l'attività in pochissimi anni. Quando terminai le scuole superiori, fece di tutto per darmi l'attività commerciale. Ci rimasi per qualche anno perchè non era la vita che mai avrei voluto. Nel frattempo iniziò la crisi commerciale.

Quando il negozio era chiuso per orario o per festività, mio padre ci stava dentro ugualmente. Se qualcuno bussava sul vetro perchè voleva un lampadario, lo faceva entrare. Quando era domenica e stava al bar o al ristorante, si portava sempre in tasca i conti dei noti “segna che poi pago”; così se li incontrava e loro se ne uscivano con la classica frase “ah ho quel conto da pagare...”, mio padre lo prendeva dal taschino così poteva incassare.

C'era sempre il timore di non ,riuscire a pagare l'affitto, i dipendenti, i fornitori.

Mio padre non c'è più da anni; ma mi sono immaginata cos'avrebbe fatto oggi. Sono certa che sarebbe comunque stato dentro al negozio per chi bussava sul vetro. Così come fanno tanti artigiani o commercianti in altri Paesi.

Questa mattina ho letto che lo storico negozio di musica in via Marconi a Bologna, chiude per sto massacro economico; dopo cinquant'anni. E da Rubini ci siamo passati in tanti per un motivo o per l'altro. Tristezza, rabbia.

Il complesso turistico dove lavoravo in Trentino ha chiuso ad aprile e non ha più riaperto. Fallimento. 160 appartamenti turistici, hotel e tutto il cucuzzaro. Tutto chiuso.

Così come per tutti quegli artigiani e piccoli commercianti che hanno chiuso o stanno chiudendo. Due giorni fa cercavo la merceria vicino a casa... non c'è più, ha chiuso. A Bologna avevo stretto lo stomaco quando avevo visto un negozio chiuso, vuoto...sulla vetrina aveva ancora il cartello “andrà tutto bene”.

Ogni tanto su facebook leggo il solito commento (non fra i miei contatti) : “continuate a dire che è un golpe, ma a chi gioverebbe? Per mano di chi?”.

Mi sembra impossibile che non si riesca a vedere la realtà così semplice che, come ho già scritto, è la base, della base, della base del capitalismo. I poveri sono una creazione dei ricchi, più poveri ci sono e meglio sta quel gruppetto di ricchi. Ma soprattutto: non siamo una potenza economica e mai lo saremo, quindi “serve un padrone che metta i soldi”. E che cos'è che fa gola a chi vuole occuparci? I bar, i ristoranti, i piccoli artigiani? No, che siano chiusi fa solo scendere il valore di un Paese; e quella robetta lì se la comprano quando vogliono. Quello che fa gola sono la bellezza di Venezia, Firenze, Roma, Taormina, etc.etc..

Presto, molto presto, ci sveglieremo e la lingua italiana sarà scomparsa.

La foto l'ho scattata sul freccia rossa che ho dovuto prendere per rientrare a Ravenna.


Il mondo è già diviso in due.


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