5 settembre 1972.
Olimpiadi di Monaco. Un gruppo della Resistenza palestinese che non
ha mai aderito ai “negoziati di pace di Arafat”, entra nel
villaggio olimpico di Monaco in Germania e sequestra gli atleti
israeliani. L'azione si concluderà con il massacro sia dei
palestinesi che dei sequestrati in modo poco chiaro quando
intervengono le “teste di cuoio” tedesche/israeliane. (Gli
israeliani avevano già dichiarato il totale rifiuto a negoziare con
i palestinesi per il rilascio dei sequestrati).
Gli scopi di quest'azione
erano due: il rilascio dei prigionieri politici palestinesi e di
Baader e Meinhof (RAF) e far conoscere a tutto il mondo la causa
palestinese (tutto il mondo aveva gli occhi puntati sugli schermi
TV).
Non mi dilungo sul primo
scopo né sui dettagli dell'azione; è il secondo scopo che mi fa
riflettere.
Era il 1972 e tutto il
mondo aveva gli occhi sugli schermi televisivi. Sequestrare gli
atleti israeliani e far vivere il tutto in diretta è ovviamente un
grosso riflettore sulla causa palestinese.
29 luglio 2018. Tg de
La7: “rilasciata Ahed Tamimi dalle prigioni israeliane, dove era
imprigionata da mesi per aver dato uno schiaffo ad un soldato
israeliano. E' l'immagine della Palestina che non accetta i negoziati
di pace di Mahmuod Abbas e che lotta, Resiste”. Lanciano il
video-servizio e c'è Ahed che viene ricevuta ed abbracciata da
Mahmuod Abbas (qualcuno della redazione lo dica alla
conduttrice...evitare figure così di merda..please).
Conosco Ahed e la
famiglia Tamimi, sono felice che sia stata rilasciata, ma non scrivo
quest'articolo per parlare di loro.
Scrivo perchè mi ha
fatto riflettere sul livello della lotta (mediatica e non).
Oggi la lotta palestinese
sarebbe rappresentata da uno schiaffo ad un soldato? Quanto siamo
lontani dal livello dell'azione (mediatica e non) di Settembre Nero?
La situazione in
Palestina dal 1972 al 2018 è peggiorata di cento volte ed il
peggioramento è inversamente proporzionale al nostro livello di
lotta (dico “nostro” mettendo dentro tutti).
E dopo aver scritto
questo mi son fermata per un'oretta perchè non so come continuare.
Forse c'è solo lo spazio bianco per riflettere.
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