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sabato 20 febbraio 2016

MOHAMMED AL QEEB: LE PAROLE NON DETTE





Sto seguendo la storia del giornalista Mohammed Al Qeeb da tempo e ho notato alcuni particolari che, soprattutto in questi ultimi giorni, mi hanno fatto nascere delle riflessioni. Mi piace riflettere a voce alta perchè spero sempre che qualcuno mi illumini dove vedo il buio.
Non scrivo, quindi, quest'articolo per puntare il dito; non mi interessa, ma scrivo proprio per riflettere assieme a voi.
Khader Adnan e Mohammed Allam hanno preceduto Al Qeeb con lo stesso metodo per riavere la libertà dalla detenzione amministrativa dal nazista israele: lo sciopero della fame. Quando arrivarono attorno al 60° giorno (forse anche qualche giorno prima) iniziarono i problemi di salute con alcuni dei danni irreversibili. Fu in quel momento che i Palestinesi scesero nelle strada per supportarli.
Domanda/riflessione: perchè per Mohammed al Qeeb hanno aspettato fino ad arrivare all' 80° giorno per scendere nelle strade e supportarlo? Perchè non l'hanno fatto prima?
Khader Adnan e Mohammed Allam sono della Jihad islamica, Mohammed Al Qeeb è di Hamas. Fin dall'inizio i media hanno sempre divulgato il nome della Jihad per i primi due, invece per Al Qeeb, stranamente pochissimi sanno che è di Hamas proprio perchè i media non l'hanno divulgato... Perchè?
Se il silenzio di Mahmuod Abbas non stupisce nessuno (credo che sottoo alla giacca oramai abbia la divisa dei soldati israeliani); a me, invece, ha stupito molto il silenzio di Hamas per Mohammed Al Qeeb. Non me lo spiego e non so le motivazioni, ma è un dato di fatto che c'è stato. Eppure è un uomo di Hamas. Anche qui mi chiedo il perchè...
Ma soprattutto: perchè israele ha acconsentito alla libertà di Adnan e Allam e non a quella di Al Qeeb, che non gli lascia nemmeno vedere la famiglia prima di morire?
Domande alle quali non trovo risposte, ma che mi accentuano altri particolari di questa vicenda:
  1. nelle tende e nelle manifestazioni per Al Qeeb c'è presente la polizia palestinese che minaccia i palestinesi di arresto (e vengono, poi infatti, arrestati).
  2. Ho parlato con dei medici e tutti non si spiegano come sia possibile che Al Qeeb sia ancora in vita dopo 88 giorni di sciopero della fame.
  3. Da giorni i media israeliani hanno divulgato la morte di Mohammed Al Qeeb.
  4. Per Khader Adnan e Mohammed Allam ci furono scontri violenti, ma non per Al Qeeb, anzi... chi fa le volate con i coltelli continua a farlo in modo solitario.

Conclusione: ci sono un sacco di “perchè” in questa storia e quello che è certo è la sofferenza di Mohammed Al Qeeb e della sua famiglia. Io credo (e spero di sbagliarmi) che Mohammed Al Qeeb sia morto da giorni. Ho, purtroppo, questa sensazione; e la cosa che mi lacera di più è che non cambia nulla. Se, Mohammed Al Qeeb muore o è già morto, sarà solo un altro palestinese ucciso da israele e qui a Bologna i bar sono già pieni di gente per l'ora dell'aperitivo. Ma l'aperitivo a Bologna è la meno (tanto la maggior parte della gente non sa nemmeno dell'esistenza della Palestina); è la Palestina che si risveglierà ancora sotto occupazione, ma pur sempre andando avanti e Mohammed Al Qeeb non ci sarà più.
Ho paura che anche il gesto estremo usando solo il proprio corpo e la propria mente (l'unica cosa della quale siamo padroni) sia “controllato” da altri e faccia buono o cattivo gioco ad altri, ma che arrivati alla fine del gioco (morte) non abbia spostato una virgola a chi ci credeva, a chi è morto.



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