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mercoledì 3 giugno 2015

VERGOGNATEVI



Il 16 maggio 2015, ad una manifestazione in ricordo della Nakba presso il checkpoint di Howwara, Nablus; un cecchino israeliano mi ha sparato due rubber bullet in direzione cuore (una al braccio e l'altra al seno) e ha sparato una rubber bullet nella maschera antigas, che si è rotta, al fotoreporter Nidal Shetey, ferendolo all'occhio sinistro. (qui trovate articolo, foto e video del momento dello sparo). http://www.samanthacomizzoli.blogspot.com/2015/05/la-nakba-continua.html https://www.youtube.com/watch?v=IhYWERtvjAY
Dopo 3 settimane Nidal non vede ancora dall'occhio sinistro e non può aprirlo. Ieri aveva appuntamento in un ospedale specializzato per gli occhi a Gerusalemme.
GLI E' STATO RIFUTATO L'INGRESSO A GERUSALEMME DA ISRAELE.

Ora, però, siccome in due giorni e con quest'ultima notizia mi è salita particolarmente la carogna ed, altresì, dopo aver raccontato le storie di Maher ( http://www.samanthacomizzoli.blogspot.com/2015/05/la-storia-di-maher.html ) e di Zahi ( http://www.samanthacomizzoli.blogspot.com/2015/05/prigionieri-politici-palestinesi-zahi.html ) vedo gente che cade giù dal pero quando scrivo che le organizzazione umanitarie non fanno una cazzo; rincaro la dose di motivazioni.
Quando sono stata ferita, sono stata “intervistata” presso l'ospedale di Nablus, 3 volte dall'autorità palestinese. Il giorno successivo sono stata “intervistata” dalla Croce Rossa internazionale che (così mi disse) avrebbero stilato un report per ciò che era successo a me e a Nidal.
Pertanto..governo italiano ed autorità competenti sono a conoscenza di ciò che è accaduto.
Ma, mi sono stupita del tipo di domande che la Croce Rossa mi ha fatto …:
  • “hai visto gli shebab tirare pietre?”
  • “hai visto pistole o fucili?”
La risposta alla seconda domanda è stata ovvia “sì, il fucile ce l'aveva quello che mi ha sparato, il cecchino israeliano”.

Altresì, ho inviato alla Croce Rossa le due foto che allego qui sotto delle mie ferite, ma non ho ricevuto a seguito alcuna richiesta di altri referti medici o aggiornamenti nonostante io abbia fatto anche una mammografia.
Ritorno su Nidal, Maher e Zahi... guardate che i primi a dover intervenire in questi casi, sono proprio la Croce Rossa che qui lavora da intermediario.
Gurdate, altresì, che queste 3 storie che io vi ho raccontato, sono solo 3 storie di 3 persone che conosco. Sapete quanti palestinesi sono in queste condizioni? Quasi tutti.... e non da oggi, da sempre.

Le organizzazioni umanitarie e la Croce Rossa la conoscono la situazione dei palestinesi? No? E allora qui, esattamente, che cosa fanno?
Di seguito le due foto che ho inviato alla Croce Rossa e che ha consegnato alle autorità israeliane. 



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