Il 16 maggio 2015, ad una
manifestazione in ricordo della Nakba presso il checkpoint di
Howwara, Nablus; un cecchino israeliano mi ha sparato due rubber
bullet in direzione cuore (una al braccio e l'altra al seno) e ha
sparato una rubber bullet nella maschera antigas, che si è rotta, al
fotoreporter Nidal Shetey, ferendolo all'occhio sinistro. (qui
trovate articolo, foto e video del momento dello sparo).
http://www.samanthacomizzoli.blogspot.com/2015/05/la-nakba-continua.html
https://www.youtube.com/watch?v=IhYWERtvjAY
Dopo 3 settimane Nidal
non vede ancora dall'occhio sinistro e non può aprirlo. Ieri aveva
appuntamento in un ospedale specializzato per gli occhi a
Gerusalemme.
GLI E' STATO RIFUTATO
L'INGRESSO A GERUSALEMME DA ISRAELE.
Ora, però, siccome in
due giorni e con quest'ultima notizia mi è salita particolarmente la
carogna ed, altresì, dopo aver raccontato le storie di Maher (
http://www.samanthacomizzoli.blogspot.com/2015/05/la-storia-di-maher.html
) e di Zahi (
http://www.samanthacomizzoli.blogspot.com/2015/05/prigionieri-politici-palestinesi-zahi.html
) vedo gente che cade giù dal pero quando scrivo che le
organizzazione umanitarie non fanno una cazzo; rincaro la dose di
motivazioni.
Quando sono stata ferita,
sono stata “intervistata” presso l'ospedale di Nablus, 3 volte
dall'autorità palestinese. Il giorno successivo sono stata
“intervistata” dalla Croce Rossa internazionale che (così mi
disse) avrebbero stilato un report per ciò che era successo a me e a
Nidal.
Pertanto..governo
italiano ed autorità competenti sono a conoscenza di ciò che è
accaduto.
Ma, mi sono stupita del
tipo di domande che la Croce Rossa mi ha fatto …:
- “hai visto gli shebab tirare pietre?”
- “hai visto pistole o fucili?”
La risposta alla seconda
domanda è stata ovvia “sì, il fucile ce l'aveva quello che mi ha
sparato, il cecchino israeliano”.
Altresì, ho inviato
alla Croce Rossa le due foto che allego qui sotto delle mie ferite,
ma non ho ricevuto a seguito alcuna richiesta di altri referti medici
o aggiornamenti nonostante io abbia fatto anche una mammografia.
Ritorno su Nidal, Maher e
Zahi... guardate che i primi a dover intervenire in questi casi, sono
proprio la Croce Rossa che qui lavora da intermediario.
Gurdate, altresì, che
queste 3 storie che io vi ho raccontato, sono solo 3 storie di 3
persone che conosco. Sapete quanti palestinesi sono in queste
condizioni? Quasi tutti.... e non da oggi, da sempre.
Le organizzazioni
umanitarie e la Croce Rossa la conoscono la situazione dei
palestinesi? No? E allora qui, esattamente, che cosa fanno?
Di seguito le due foto che ho inviato alla Croce Rossa e che ha consegnato alle autorità israeliane.
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