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giovedì 23 aprile 2015

“israele, IL CANCRO......” IL BOICOTTAGGIO (metastasi)



Questa sera si è tenuta l'ultima conferenza/proiezione per il mese di aprile di “israele, IL CANCRO”. Si riprenderà a Maggio/Giugno.
Dopo mesi di organizzazione per 10 città, ci siamo trovati a 4 giorni dall'inizio del tour con questo:
visti negati dal Consolato italiano per i due relatori palestinesi, Ahmad e Sari, per venire in Italia.
5 città cancellano l'evento perchè il terzo relatore (che è in Italia), anziché mandare un messaggio di solidarietà ai due palestinesi che venivano bloccati o mandare un qualsiasi messaggio a loro in questi mesi di organizzazione, si è preso la briga di telefonare a tutte le città che organizzavano e chiedere di posticipare le date nei prossimi mesi. Ovviamente di sua spontanea iniziativa e senza mai coinvolgere la sottoscritta e i due invitati. Siccome l'ho velatamente fanculato se ne è andato come una primadonna e le città dove lui aveva organizzato l'hanno seguito.
In alcune città rimaste, abbiamo scoperto dopo, questo terzo relatore non aveva previsto il collegamento skype (ma proprio buio completo) quindi io non ero prevista e in un secondo tempo nemmeno gli shebab...
in tutte le città sono spuntati eventi pro- Palestina dell'ultimo minuto proprio nelle serate delle proiezioni.
la città di Novara non concede nessuna sala per proiettare questo film.
Qui decido di mostrare il film ad alcuni palestinesi, fra di loro due delle mie stesse idee politiche, e con gran stupore mi sento dire “hai sbagliato a parlare dell'autorità palestinese...”
su facebook, quando inizia la divulgazione del film, nascono 3 pagine fake con il mio nome e le mie foto manipolate che vanno a postare commenti vergognosi nelle pagine degli eventi.
IL CANCRO, con la sua metastasi, fino a dove è arrivato? Ve lo siete chiesti, voi, lì in Italia?
Paolo Barnard mi ha ricordato che il sionismo è stato creato da socialisti laici con soldi dalla Russia. Voi tutte le volte che vi trovate con i “compagni” siete sicuri che siano “compagni”?
Qui in Palestina, la media si fa sulle tre dita: uno shebab è collaboratore dei servizi palestinesi, l'altro di quelli israeliani e il terzo è quello che viene rapito o diventa martire. Poi c'è tutto il resto: mossad, cia, mukabarak giordani, shabak. Lì in Italia, come li fate i conti?
Si vede chi ha nel cuore i diritti umani, è trasparente; non ti porta a farti domande del tipo “ma perchè si comporta/comportano così?”
Il film ha avuto due recensioni positive in Italia ed una in Germania nonostante sia stato visto in sole 6 città. Il pubblico non si è sparato un colpo alla fine del film, ma quasi. Sono rimasti scioccati, alcuni hanno abbandonato la sala piangendo e con la voglia di urlare.
Io, Ahmad e Sari continueremo qualora sarà possibile, a collegarci via skype nei prossimi mesi per le future proiezioni. Andiamo avanti, per i diritti umani, per dire SEMPRE la verità.
Tutti coloro che non hanno visto il film nella loro città nonostante gridino “free free Palestine”,boicottandolo, non servono, sono inutili ai diritti umani... “kill your self”, come dice Paolo Barnard.
Grazie a tutti i coraggiosi che hanno organizzato.

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