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domenica 21 settembre 2014

UNA STORIA DA RACCONTARE



La “gente” non mi crederà, ma è andata così...(dedicato a Paolo Barnard)

Avevo circa 8 anni, abitavo in Via Mellier a Novara. I miei amichetti erano: Giuseppe, Jessica, Antonella, sua sorella Lidia, Manuela e mia cugina Tatiana (che però abitava in un'altra città).
Volevo fare la regista e coinvolsi alcuni di loro in una rappresentazione teatrale: favola dei 3 porcellini.
Scroccai il giardino ad una vicina di casa e costruii con due pezzi di cartone una piccola capanna (solo appoggiando il tetto). Diedi loro una copia del libro come copione e gli chiesi di studiarsela. Arrivò quella domenica, arrivò mia cugina da Arona e la nonna mi a aiutò a chiamare le vicine di casa. C'era: ovviamente, la proprietaria del giardino, la Signora Carla con il marito Giovanni, i miei zii, la Signora Ines, l'altra Signora Carla, le mamme di Jessica e di Giuseppe, mia nonna e non mi ricordo se c'erano Antonella e Lidia (ma me lo dirà Antonella che ora è in contatto con me su facebook). Io, non recitavo..facevo la regia. Iniziò male perchè mia nonna si mise a raccontare come cucinava la paniscia alle vicine e mi distraeva il pubblico, così mi arrabbiai.. Poi, gli attori non avevano studiato le battute, e mi arrabbiai una seconda volta. Poi crollò la capanna con all'interno i 3 commedianti...e lì mi misi a piangere. Ma volevo continuare e raccontare il finale. Mia nonna mi disse “sei tremenda, hai litigato con tutti, ti è crollata la capanna, è pronta la paniscia..basta..non ti arrendi mai?” E giù caramelle.
Io ero rimasta colpita che c'erano 3 esseri all'interno di una capanna e un mostro fuori che voleva distruggergliela e poi mangiarli. Volevo farlo vedere a tutti quelli che conoscevo, ai vicini di casa, volevo raccontarla questa cosa.
Sono a casa, in Palestina, e non potrò camminare per un bel po' grazie agli israeliani nazisti. Ho ancora quella voglia di quella domenica pomeriggio, di raccontare la storia.
Ho iniziato a montare il mio secondo film: “israele, il cancro”.
Voglio raccontarvelo questo cancro che mangia dentro, che rende disumani. Voglio raccontarvi il danno che fa all'umanità, che mi ha fatto e che fa alla mia collega. Voglio farvelo vedere perchè quello che sto vivendo non è quello che scrivo nei report, dovete vederlo. Voglio farlo vedere ai Giovanni, alle Carle, alla Ines, al vicinato che parla di panisca o di parmigiana.


Ci vorranno mesi e non so quale sarà il finale, ma, tanto non mi ricordo nemmeno come finisce la favola dei 3 porcellini.

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