giovedì 28 settembre 2017

UNA FRECCIA NEL CUORE: BEIRUT



E' il mio primo giorno in Libano e voglio vedere Beirut per iniziare a capire un po' di questa terra. Ho camminato tutto il giorno e ricevuto un dono: per puro caso ho trovato un “museo” che sta per essere aperto e siamo entrate. (alcuni piani non sono ancora finiti). E' la “casa gialla” sulla linea verde. La linea verde è una strada che durante la guerra era piena di cecchini. Tutti gli abitanti, pertanto, abbandonarono quella strada e la vegetazione iniziò a crescere, a crescere con il tempo e a renderla, appunto, verde. Fra i tanti grattacieli che ora popolano Beirut, ci sono diversi palazzi bombardati. La casa gialla è uno di questi.
Ebbene, anni ed anni di lavoro ne hanno fatto un museo aperto a tutti gratuitamente. La particolarità è che è stato lasciato tutto intatto. Addirittura spruzzando una colla trasparente sulle pareti per non far sgretolare quei muri pieni di storia. Al suo interno un'artista donna ha commemorato ciò che è stato. Due piani sono pieni di bacchette di legno verdi. Esattamente sono 70 mila, come il numero dei dispersi (quindi che ancora oggi non si trovano i corpi) durante i bombardamenti. All'installazione si aggiunge un effetto sonoro e la poesia in voce dell'artista. Toglie il fiato.













Altri edifici portano i segni dei bombardamenti, come l'hotel holiday inn sul lungomare.
Tutto questo, ripeto, fra grattacieli, centri commerciali, luci, auto, etc.etc.
La maggior parte dei nuovi edifici sono vuoti; le case bombardate sono anch'esse vuote...
E' nella periferia che si concentra il traffico ed il maggior numero di persone, di rumori, di inquinamento, di spazzatura. E' stato sovente vedere persone (vecchi e bambini) rovistare nella spazzatura. Più di una volta, abbiamo incontrato bambini fatti duri di droga.
Sono le diverse facce di Beirut che si incontrano e si guardano negli occhi. Le case bombardate non vengono demolite, quindi non c'è voglia di dimenticare.
L'impressione che ho avuto (ma può essere che cambi, visto che è stato solo un giorno) è questa:
ok, qui non c'è israele e nessun israeliano può entrare. Ci sono però gli stessi problemi della Palestina, ma ingigantiti all'ennesima potenza. Migliaia di rifugiati dalla Siria e dalla Palestina, milizie, bande, droga, case vecchie e nuove vuote, centri commerciali, devastazione del territorio. La mia impressione è che tutto stia per esplodere.
Beirut è il centro economico e finanziario del Medio oriente. L'Italia e la Francia sono i migliori partner del Libano finanziario. Mi sembra tutto legato ad un filo...

p.s.: non pubblico molte foto né i video che ho fatto perchè ne farò un video report più completo al mio ritorno.



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