domenica 7 maggio 2017

MARTIRIO E DIGNITA'



Questa foto è di alcuni giorni fa. E' la madre di un prigioniero politico palestinese che si è recata in una tenda di presidio a solidarietà dello sciopero della fame dei prigionieri. E' entrata nella tenda, ha visto il poster con la faccia di suo figlio ed è scoppiata in lacrime. Il figlio è condannato all'ergastolo nelle prigioni israeliane.
E' martirio in vita.
Che cos'è il martirio?
Il martirio è il sacrificio in lotta per la causa di tutti. Una scelta di dignità che va dalla morte al vivere sacrificando tutto. Il motto “libertà o morte” dei prigionieri politici palestinesi li porta allo sciopero della fame, ridotti ad acqua e sale per giorni, settimane, mesi.
Ma, porta anche a passare l'intera vita in prigionia; nelle mani del mostro. Senza poter abbracciare chi si ama, senza poter andare in bagno quando si ha necessità, senza poter mangiare o dormire quando lo si desidera. Sono forme di martirio estremo che fanno vittime, molte vittime: fra i mostri. Il mostro non ha questa forza, quella della dignità. La dignità uccide i mostri.
Il mostro usa altre armi: il tradimento di Giuda, l'infamia, la diffamazione, i proiettili, la tortura fisica e psicologica, il controllo mediante ricatto e prigionia. Sono mezzi di chi ha il potere, il potere (politico) nel voler il comando e controllo dei popoli.
In questi giorni sto leggendo “Sulla violenza” di Hannah Arendt. Al momento condivido il pensiero della Arendt, quando scrive che chi non fa parte di questo gruppo (quello dei martiri) sono gli inconsapevoli ed i consapevoli che hanno scelto di stare dalla parte del mostro.
La Arendt è martire; lo fu in vita. Si martirizzò nel momento in cui non fece distinzione di razze o etnie e porto ad interesse e responsabilità di tutti, la verità.
Lei, ebrea, fu messa al rogo mediatico dal mostro israele.
Non voglio e non posso assolutamente portarmi a quei livelli di intelligenza e preziosità umana; ma, oggi, dopo l'ennesima infamia mediatica (seppur eseguita con mezzi di basso livello)... Sono onorata e felice che il mostro voglia martirizzarmi.
Dire la verità sui mostri che occupano la Palestina ed il resto del mondo è stata una scelta che ho intrapreso pochi anni fa. Sapevo qual'era il prezzo anche se fino a quando il conto non arriva, non sai quanto fa male sulla pelle. E' come quando ti sparano.... sei pronto a prenderti i proiettili, ma il male che fa lo conosci solo quando buca la tua pelle, il tuo muscolo, il tuoi nervi e ti fa friggere il tutto come patate fritte nell'olio. E lì, solo in quel momento senti l'odore della tua pelle che brucia, la vedi... e poi subito dopo....sorridi, perchè sei in piedi. Con dignità.
Sorrido ora, ora che il mostro ha fatto terreno bruciato attorno a me, che vivo in solitudine, che non mi sono costruita una famiglia, che pulisco i cessi per fare i film e resistere.
Sorrido, perchè non mi sono piegata, non mi sono venduta, ma soprattutto... non ho tradito.
Sorrido, ora, nel vedere fra gli gli incoscienti..alcuni, pochissimi...che hanno acquisito coscienza. E ho sorriso, l'altra sera, alla proiezione del film all'Iqbal quando ho visto persone distrutte dal lavoro arrivare lì dicendomi “era importante essere qui, stasera”. Ho avuto una sensazione sulla mia pelle fortissima, bellissima: ho sentito “i compagni”.
“Compagno” è una parola che nella società attuale si usa per tutti, anche per i porci, per i traditori, per gli infami. Usarla per tutti serve a farle perdere il significato e a non far più provare quella sensazione lì che ho avuto l'altra sera.
Il figlio di questa donna in foto è martire perchè ha l'ergastolo; ed ha l'ergastolo perchè quasi sicuramente non si è venduto e non ha tradito. Non si è venduto ad israele, all'ANP, alla Croce Rossa, alle ONG, al porco di finto amico.
Non posso ringraziare il mostro per quest'ennesimo attacco che mi ha fatto; nessuno desidera la violenza sulla propria pelle, nessuno desidera il martirio. Ma, posso ringraziarlo di avermi messo ancora una volta da questa parte; e devo, altresì, ringraziarlo di aver fatto nascere discussioni fra le persone (forse alcuni inconsapevoli, prenderanno ora coscienza o inizieranno un nuovo cammino).
Questa nuova forza che ho acquisito mi ha fatto venire una voglia che non ho mai avuto prima: scriverò un libro (ehehe..io non scrivo “dossier su tizio caio e sempronio”). Lo scrivo, intanto, poi il suo percorso si vedrà. Così come il film... non mi interessa nemmeno che venga visto. L'importante è che ci siano, questi semi...poi qualcuno innaffierà e ne godrà.

“Ci volevano seppellire, dimenticarono che siamo semi”


La proiezione dell'altra sera all'Iqbal di Bologna è stata dedicata ai prigionieri politici palestinesi, stessa dedica la sera precedente per una serata sulla difesa legale al Tribolo di Bologna.

p.s.: parte il “toto-dossier”....quale delle frasi in quest'articolo verrà estrapolata/manipolata con aggiunte per essere inserita nel dossier?




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