lunedì 27 febbraio 2017

ISRAEL IS NOT APARTHEID (israele non è apartheid, il titolo è inglese perchè fa fico-attivista)


Parlare di Apartheid d'israele sui palestinesi è propaganda. E' sbagliato paragonare il regime sudafricano ad israele tanto quanto paragonare la Germania hitleriana ad israele.
UHHH orrore che ho scritto? No, è una critica tecnica e vado a spiegarla.
Israele occupa la Palestina e intende occuparla tutta. Questo è un fatto.
Israele non ha mire nell'emarginare i palestinesi o nel differenziare bus, strade, luoghi pubblici... israele vuole TUTTI I BUS, TUTTE LE STRADE, TUTTI I LUOGHI PUBBLICI (ed anche tutte le case e le terre).
Israele sta compiendo un genocidio.
Questo vorrei che fosse chiaro, perchè se si chiama “apartheid” quello che, invece, è il genocidio...ne si sminuisce un bel po' la gravità.
Poi qui, qualcuno, potrebbe a questo punto dire “eh, ma ci sono strade per i palestinesi e strade per gli israeliani, bus per i palestinesi e bus per gli israeliani”. E' (in parte) vero, ma è solo perchè ancora non hanno preso tutto... ed è vero solo in parte perchè nella Palestina del 48... ci sono i palestinesi e si muovono e vivono assieme agli israeliani.
Perchè, invece, è sbagliato paragonare la Germania hitleriana ad israele?
La Germania di Hitler era una “regime dittatoriale”, israele, invece, è un Governo regolarmente eletto. E' la “democrazia”, sì. Nessun presidente israeliano ha fatto ciò che voleva, ma ciò che volevano e vogliono i coloni israeliani. Fondamentale, altresì, la durata di tutto questo.... qualsiasi regime nella storia ha avuto una durata di pochi anni. israele occupa la Palestina da più di 70 anni. Ed inoltre... il muro di Berlino quanto era lungo e quanto era alto? Cento km e alto 3,6 mt.
Muro israeliano.... lunghezza (approssimativa perchè continua la costruzione) 752 km, e alto 10 mt dove è in cemento.
Paragonare la Germania hitleriana ad israele è un'offesa per la Germania e riduttivo nei confronti di israele.
Ma, soprattutto...... continuare a relegare il problema alla Palestina non fa altro che far crescere israele.
Pertanto... mi dissocio da tutte le kermesse internazionali che parlano di “israel is apartheid”, difronte ai palestinesi, difronte agli internazionali e difronte agli israeliani (quest'ultimi..”io so cosa siete e lo scrivo”) e difronte alla Storia, della quale tutti abbiamo responsabilità.


Buona “week”.

domenica 12 febbraio 2017

MISSIONE TINDER



Tre settimane fa, di sera, sono al Pratello con un'amica e mi parla di “Tinder”. Sembra che oggi per conoscere qualcuno e/o scopare, una marea di gente passi da questa app. Mi girano i coglioni, chiedo quanto costa e scoprendo che è gratuita, me la scarico sul telefono. Scopo iniziale: capire di che cazzo stiamo parlando, come cazzo è messa sta società, varie ed eventuali. Nelle varie ed eventuali ci metto anche che se mi si attizza non mi tiro certo indietro alla fiesta, mi preoccuperei del contrario...
Quindi creo il mio profilo, senza nascondermi perchè non ne ho ragione, mettendo le stesse foto che ho su facebook e presentandomi con questa frase: “non ci sono riusciti con l'eroina, né con la televisione, ma con facebook e questa merda qui hanno vinto... bruciandovi tutti i neuroni che erano rimasti.”
Scelgo un raggio di km piuttosto ampio per la ricerca di uomini e anche ampia l'età (anche perchè la fiesta in un uomo che passa i 45..eh..difficoltà). Inizio a scorrere le foto, sulle quali mi partono parecchie croci...:
  • uomini con la figlia/o sulle ginocchia in un'app per scopare??? Daiii, sparatevi.
  • uomini che mettono foto costruite ad arte e poi nella realtà non si avvicinano nemmeno alla foto ( e qui vorrei sotto mano i fotografi)
  • ma soprattutto... uomini che non hanno nessun argomento del quale parlare e non sanno dire nient'altro che “ciao, cosa fai?”
E allora, godendone non poco, inizio a scrivere offese e a trattar male chiunque... Risultato: non riescono nemmeno a rispondermi a tono... Una palla di noia incredibile.  (dopo due giorni mi avevano già buttato fuori dalla app per segnalazioni! Anche lì!)
Quando gli dico chi sono e cosa faccio..al 99% gli diventa piccolo piccolo in due secondi. L'uno per cento, invece, ha portato frutti. Forse qualcuno che come me non centra una ceppa su quella app. Ma questi sono cazzi miei...
Perchè scrivo quest'articolo? Due motivi ben precisi ed il primo motivo è più importante del secondo.
Perchè anche questo è un gesto (seppur piccolo) affinchè non ci siano più donne che si trovino sotto ricatto o che si vergognino perchè hanno fatto sesso. Amare e/o condividere la propria pelle, il proprio sapore, il proprio odore con qualcun'altro non è da nascondere. La bellezza non è da nascondere. Libertà, cazzo.
Secondo motivo... ieri ho letto il post di Paolo Barnard sul “potere della figa”.... Concordo, ma dissento anche. Dissento perchè ho l'impressione che si sia arrivati quasi ad avere lo stesso potere e a giocarci con esso. Ovvero, entrambi stanno sul loro piedistallo tirandoselo e addirittura non tentando nemmeno la conoscenza dell'altro. Bologna è piena di locali e sono pieni di gente..... Possiamo contarla sulla punta delle dita che si è conosciuto qualcuno lì? Comunicazione totalmente a zero. Dissento, altresì, perchè “la presa”è sulla mente, non sul corpo.
Quindi..la ventenne che collassa sul divano ubriaca e non la da, Paolo, può essere che sia la tipa che si è messa sul piedistallo e se la tira (come ho detto sopra) però può essere anche che nessuno degli uomini presenti abbia saputo “prenderla di testa”. Almeno mettila nelle ipotesi, con la possibilità di un Vostro limite.
Per quanto mi riguarda, nulla da nascondere, mai. Una ulteriore constatazione: tinder ha la stessa società che c'è fuori dalla app. Quindi su tinder ci trovate il vuoto sì, ma anche...fascisti, razzisti e ….mossad. (merda insomma).
E come ho detto più volte... come faccio a sopravvivere in un mondo così di merda? Sempre alla ricerca della bellezza e facendo festa.
Concludo: 1) sono dispiaciuta per quanti/e non si godano la vita. 2) Donne, non c'è nulla da nascondere, se godete...a testa alta proprio.



TORNA "YALLA SHEBAB RADIO"




Lunedì 20 febbraio alle ore 21,00 una puntata speciale...
Dai microfoni della Bolognina, dedicheremo buona parte della puntata al processo sul "Fuoriluogo" di Bologna con la voce di Stefania. (Il 24 febbraio ci sarà l'udienza d'appello). Il resto della puntata, invece, sarà in collegamento con la Palestina con le voci di Hakima Motlaq Hakema e alcuni shebab per alcune testimonianze su due aspetti dell'occupazione israeliana.
La radio è su gentile concessione di http://radio.nuovaresistenza.org/ e si ascolta in questo link.




giovedì 9 febbraio 2017

LA PEGGIOR STORIA DALLA PALESTINA: FOAD



E questo è l'articolo che non avrei mai voluto scrivere.......
E' il 26 gennaio, verso le 11,00 del mattino quando Foad, un bel ragazzo palestinesi di Nablus di 21 anni viene ucciso nella piazza di Nablus, nella Duaar.
Foad è stato ucciso in pieno giorno con 19 coltellate da un altro palestinese.
Foad era una famosa guida turistica di Nablus, aveva sempre gruppetti di turisti stranieri che volevano visitare Nablus, non è mai stato un “attivista”, mai manifestazioni, mai scontri con gli israeliani. La prima ipotesi che mi è venuta in testa è stata che qualcuno lo avesse accusato di collaborazione con israele; ma siccome so benissimo che i collaboratori non vengono fatti fuori e si conoscono benissimo.... La verità era sicuramente un'altra. E infatti la verità è ben più merdosa.
Le guide turistiche di quel centro erano due, l'altro è un uomo più vecchio del campo profughi Balata, e sicuramente meno attraente di Foad. Quel giorno quello più vecchio voleva quel gruppetto di turisti che Foad stava prendendo alla Duaar... hanno litigato. Il vecchio ha chiamato suo figlio (uno studente di medicina della Al Najah University) e quando il figlio è arrivato ha semplicemente ucciso Foad a pugnalate, davanti a tutti.
Foad, 21 anni, è morto per nulla.
Questa storia ha creato un clima a Nablus dei peggiori, o forse questo clima c'era già se si è arrivati questo.
Foad era del villaggio di Burin, l'assassino è del campo profughi di Balata e il tutto si è svolto in una città, Nablus. Quindi ora abbiamo il villaggio contro al campo profughi e di mezzo c'è la città di Nablus... e due su tre hanno le armi. Ovviamente qualcuno chiama alla vendetta e ovviamente in tutto questo c'è anche la figura della polizia palestinese che non ha fatto un cazzo pur essendo presente nella piazza.
Questo è l'articolo che non avrei mai voluto scrivere... perchè non è una questione di “faide interne”; è una delle conseguenze dell'occupazione del mostro israele, dell'occupazione del mostro dell'autorità nazionale palestinese, del mostro economico creato dai primi due, del mostro del patriarcato portato dagli uomini barbuti, del mostro dei “visitatori internazionali”.
Desiderare i soldi più di ogni altra cosa..... non è del popolo palestinese....
Dal 26 gennaio ad oggi, i palestinesi sono impegnati quasi tutti i giorni a risolvere tutte le conseguenze di questo fatto. Foad non c'è più, rimane l'amarezza, la tristezza, il senso di sconfitta, la voglia di vomitare per tutto questo.

Un mio personale messaggio da “internazionale” agli “internazionali” che vanno in “turismo” in Palestina.... so già che mi prendo i vaffanculo di tanti, ma non me ne frega un cazzo..:
so benissimo che portate soldi in Palestina e che parlare di Palestina anche solo standoci per 15 giorni fa bene alla Palestina, o meglio....so benissimo che la pensate così. Ecco, io no, io vi dico che vedo impossibile il “turismo” in Palestina. Che la Palestina è sotto occupazione, che c'è il muro, i checkpoint, i morti, le mostruosità.. Voi, arrivate lì per 15 giorni e fate le foto, con le vostre “happy life”. Personalmente, vi dico ciò che nessun palestinese vi dirà (anche perchè non possono dirvelo in faccia)...: avete rotto il cazzo, andate a fotografare qualcos'altro.


Conoscevo Foad.

mercoledì 8 febbraio 2017

G. IL MIO CUORE


Ed ecco una notizia bomba che avevo annunciato ieri sera ( o almeno per molti lo sarà). Questo è il post al quale tengo di più, eh sì che in tanti anni ho pubblicato tanto; ma questo è il mio cuore.
Dopo quasi 4 anni di anonimato... la mia "G." <3 span="">......
E' stato pubblicato il suo libro sul quale, appunto, lavorava da 4 anni in Palestina. G. è finalmente tornata ad essere Giedre, per tutti. E questo è il suo lavoro. Per me lei è la miglior giornalista vivente, è intelligenza pura, bianca e luminosa.
Il libro esce nel suo Paese d'origine, Lituania, e non è tradotto in altre lingue. Perchè? Perchè G. non lo fa nè per soldi nè per diventare famosa. Ha scritto questo libro per il popolo lituano, perchè solo lei lì poteva parlare di Palestina in un certo modo; ma soprattutto perchè ha affiancato la lotta per la liberazione della Lituania a quella palestinese.
Il murales che c'è in copertina è al campo profughi Jalazoune, eh sì, è proprio G.. Lei è la mia shebab, lei è il mio cuore.
Anche se non potrete leggere il libro (almeno fino a quando non la convincerò a farlo tradurre), potete supportarla cliccando "mi piace" sulla pagina ( https://www.facebook.com/knygapalestina/ ). Ecco, vi ho mostrato il mio cuore. Io la amo.
Sam

mercoledì 1 febbraio 2017

L'ARMA MIGLIORE




Qual'è l'arma migliore o anche l'unica per combattere contro un mostro che ha tutte le armi?
Quando la Resistenza sparava razzi da Gaza che cadevano nel deserto o al massimo nei parcheggi, senza fare vittime....mentre israele bombardava a tappeto per l'ennesima volta Gaza...
Quando la Resistenza lotta tirando pietre contro i carroarmati o al muro...senza scalfirli...
Quando i servizi o i sionisti ti stanno alle costole, sempre, e ti danno appuntamento....
Abbiamo un'arma, una sola che loro non hanno: non avere paura.
Non avere paura di perdere qualcosa o tutto, non avere paura dei provvedimenti “legali”, non avere paura che ti facciano male fisico, non avere paura di essere sparati/rapiti, non avere paura di morire.
Non mancare un appuntamento con il diavolo, presentarsi sempre perchè lui, a differenza di te, ha paura.
Se scappi ti sparano alle spalle mentre corri verso ciò che hai paura di perdere.

Nasciamo, viviamo e moriamo, tutti. Tutti torniamo alla terra.... (altrochè “il ritorno alla terra” o “questa è la mia terra”). La terra ci ospita.