mercoledì 25 gennaio 2017

TRUMP: LO SCHIFO DEL NAZISMO IN israele



Mentre gli articoli di stampa dedicati al 45° presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si concentrano sull'abito di lei e sul parrucchino di lui e mentre i post degli uomini qualunque si concentrano su un bambino... provo a scrivere qualcosa che, come al solito, non interessa quasi a nessuno.
David Friedman, l'ambasciatore americano in israele, è anche a capo di un'organizzazione per la raccolta fondi americana a favore di un insediamento illegale israeliano.. quale? Beit Il, vicino a Ramallah. L'organizzazione riesce a raccogliere un paio di milioni di dollari tutti gli anni. Ma, quest'anno, saltano agli occhi due “donazioni”:
  • i genitori di Jared Kushner (marito della figlia di Trump) ha sborsato diverse migliaia di dollari
  • Donald Trump, da solo, ha fatto un assegno di 10.000 di dollari ai coloni di Beit Il

Ok, e allora, direte?
Sapete che cos'ha di speciale l'insediamento illegale di Beit Il? Beh, in primis che il 97% di voti all'estrema destra israeliana viene da qui. E da qui, altresì, sono usciti personaggini che fanno impallidire il Ku Kux Klan.

L'importanza, però, di Beit Il, per me è un'altra. Quest'insediamento è illegale più di ogni altro in Palestina. Sui 230 insediamenti illegali israeliani, Beit Il è quello più geograficamente lontano dalla Green Line; 14 km...
Se, davvero, c'è la minima possibilità che davanti ad un “trattato di pace” vengano messi in discussione gli insediamenti (anche dopo il voto l'ultimo voto all'ONU), Beit Il è quello che rischia di più.
E allora, mettiamoci una bella firma, pesante come le pietre della Palestina, che qui è Donald Trump e famiglia che mettono i soldi. Così, siamo sicuri che non lo sposta nessuno quell'insediamento. Se poi, a popolarlo, è l'estrema destra..... eh beh. L'ambasciatore Friedman è molto amato nella colonia di Beit Il, tanto che hanno intitolato a lui ed alla sua famiglia case, vie e targhe ovunque.

Oserei dire che la Storia di ripete (proprio in questi ricorrenti giorni poi), però agli occhi di tutti i terroristi sarebbero quelli che spaccano le vetrine a Washington D.C.....



p.s.: un particolare... la fonte è Hareetz, nell'articolo viene chiesto al sindaco di Beit Il, come sono i rapporti son i palestinesi (visto che gli vivono lì) e risponde “eccellenti”... Ecco, le foto del mio calendario 2017...dove vedete tutti quegli shebab che lottano, sono davanti a Beit Il.... Altro che “eccellenti”.

domenica 15 gennaio 2017

VERSO LA FINE


Ieri un bel po' di pacifinti hanno sborrato per l'apertura dell'ambasciata palestinese in Vaticano... La foto di Abu Mazen che issava la bandiera palestinese vicino al Papa.
Ecco, mi spiace che il mio punto di vista sia come questa foto, invece. Cioè dal lato opposto.
Inizia, per me, la fine della Palestina.
L'ho scritto e riscritto in questi anni, ma non mi pesa riscriverlo ancora soprattutto alla luce degli ultimi fatti.
Credo che a breve (forse entro in 2017) verrà riconosciuto lo “Stato di Palestina”. Cazzo.
Fatevi una domanda e soprattutto fatela a chi sborra per sta roba: con quali confini? Proprio mostrandoli con il ditino sulla cartina geografica....
Ecco, sarà un francobollo circondato da israele perchè nella realtà israele è già dappertutto. Ha già presto tutte le terre, le strade, i corsi d'acqua, le persone, tutto.
Quindi? Quindi il centro di Ramallah (dove ci sono i palazzi dell'autorità nazionale palestinese) più Rawabi (insediamento palestinese in costruzione per palestinesi ricchi) saranno sicuramente quel “Stato di Palestina”. Vale a dire che:
  • i palestinesi saranno ancora più bloccati nel muoversi
  • non potranno né uscire né entrare (così come ora)
  • tutti coloro che saranno fuori da quel francobollo saranno o profughi o riconosciuti come “arabi colonizzati” e tutti quelli che non ci stanno.... da tutto il mondo saranno definiti TERRORISTI.
Ovviamente nessun diritto al ritorno, aumenterà il numero dei prigionieri e parallelamente il numero degli insediamenti israeliani che....non saranno più illegali, visto che sto cazzo di “Stato di Palestina” ora ce l'avete....

E' un po' come questa foto qui... vi fanno vedere una foto storica, e chi la guarda non sa come si è ottenuta quella foto, se ritrae un teatrino o se per farla hanno sgambettato dei profughi.
Ecco, io la realtà la vedo dal punto di vista di questa foto qui.

La Palestina era un luogo libero, senza governo, senza soldi, senza leggi, senza tribunali, senza polizia, senza prigioni, senza confini; abitato da persone diverse fra loro, ma in completa armonia....
Un sogno per tutti, che esisteva.
Poi sono arrivati i sionisti, poi la sharia, poi le ong, poi i palestinesi che volevano il potere e lo “Stato”. Mostri, tutti mostri.

Buon “Stato di Palestina” a tutti. Cazzo.


venerdì 13 gennaio 2017

VIDEO N. 2

Buonasera Palestina e resto del mondo occupato dal mostro nazista israeliano. Era il 2013 e per la prima volta mettevo la faccia dalla Palestina. Avevo qualcosa da dire a Travaglio, Numa, etc. etc...


PALESTINA: CANCELLI 1 NE ARRIVANO 3


Buongiorno Palestina e resto del mondo occupato dal mostro nazista israeliano.
Da tempo oramai i sionisti mi fanno bloccare l'account facebook.... Ma, negli ultimi due giorni, una novità: hanno preso di mira anche i miei video su youtube. Tre anni di lavoro che potrebbero essere cancellati in un attimo. Hanno già fatto cancellare un video ed un altro ha il blocco per i minori di 18 anni....
Fanno così: si mettono d'accordo nel segnalare tutti assieme un post/foto/video con la stessa motivazione ed in un periodo concentrato. Il portale che riceve deve prendere per forza per buone tutte quelle segnalazioni, anche se si riferisce ad un video che è online da 3 anni e che non ha contenuti violenti (come in questo caso).
Eh vabbè... in fondo se pensiamo che sono degli assassini mostruosi che da 70 anni torturano, violentano, rubano, uccidono un intero popolo...mi sembra il minimo che cerchino di cancellare la verità. Quasi un autogol se riconoscono che c'è violenza nei video che ho pubblicato: io non ho mica fatto nulla, ho solo acceso la videocamera, il resto l'hanno fatto loro.
Però, ho imparato molto in Palestina dai palestinesi; ed ancora di più dagli israeliani. Eh sì, perchè si impara più dai nemici che dagli amici.
E quindi? eh...una volta postai una notizia di una madre alla quale avevano ucciso prima due figli e qualche anno dopo il terzo figlio. Chiesi “cosa fareste voi nei panni di quella madre?”. Arrivarono commenti di vendetta, di perdono... poi arrivò il commento “palestinese”.... scrisse “farei altri 10 figli per fermare il mostro”.
Ecco un aspetto di “essere palestinese”.
Quindi, ecco qua...:
  • ho oscurato io la pagina del profilo che era stato bloccato, così anche chi non se ne era accorto seguirà le due pagine facebook e il mio blog
  • ho scaricato tutti i miei video da youtube...3 anni di lavoro..
  • ora, uno per uno ri pubblicherò i video con la sintesi della situazione e link dell'articolo che scrissi. Nelle due pagine pubbliche facebook, e sul mio blog. Caricandoli direttamente lì.
Come dire... da una divento trina?!? :)

Ecco uno dei primi video che feci dalla Palestina: era un augurio di buon anno con un testo all'inizio del video che scrissi in quel periodo e alcune foto fatte da me e di altri fotografi palestinesi.
Buona visione a tutti, e fate girare....(soprattutto le palle a loro).





mercoledì 11 gennaio 2017

ALA RAZI MADRE



“Ala Razi” Madre, madre di tutte le madri, madre Palestina.
“Ala Razi kazdara” è un'espressione palestinese che significa “ti porto così tanto rispetto che mi puoi camminare sopra alla testa”. Si usa verso chi è più anziano di te perchè in Palestina, i vecchi, sono oro.
Dai vecchi si impara, i vecchi si ascoltano, con i vecchi non ci si incazza; i vecchi hanno sempre meno paura di te, anzi, non ne hanno perchè hanno già vissuto.
E' una concezione che nel nostro mondo occidentalizzato di merda, non c'è.
Palestina, compasso del mondo.
“Ala razi” Madre.

Foto della madre di Mohammed Salhi, 33 anni, come Cristo. I soldati israeliani sono entrati nella loro casa ieri notte, lui ha chiesto “chi c'è in casa mia?”, e loro hanno risposto sparandogli 6 proiettili davanti agli occhi di sua madre, ed alla sorella.


martedì 10 gennaio 2017

IL GIORNO DOPO



Il giorno dopo i 4 soldati israeliani morti a Gerusalemme..... israele ha rapito 6 bambini (4 del monte Scopus a Gerusalemme e due vicino a Betlemme), di questi solo uno è tornato a casa.

Il giorno dopo i 4 soldati israeliani morti a Gerusalemme.... israele ha demolito 11 case palestinesi.

Il giorno dopo i 4 soldati israeliani morti a Gerusalemme.... israele ha attaccato il campo profughi Al Farah, Nablus; e ha ucciso a sangue freddo un palestinese davanti agli occhi di madre e sorella. Aveva 33 anni, gli hanno sparato 6 proiettili a distanza ravvicinata.

Il giorno dopo i 4 soldati israeliani morti a Gerusalemme....i coloni israeliani, armati, si sono messi agli ingressi delle città palestinesi, sulla strada ed attaccavano le auto dei palestinesi.

Il giorno dopo i 4 soldati israeliani morti a Gerusalemme....in Palestina era un giorno come gli altri da 70 anni ad oggi.

Il giorno dopo i 4 soldati israeliani morti a Gerusalemme....gli israeliani pubblicano sulle loro pagine facebook questa foto: è la porta di Brandeburgo com'era agghindata una volta e come lo era ieri sera.... Vantandosene...eh sì, hanno vinto.



E' terribile e non c'è nulla di più terribile di un mondo che non ferma il nazismo.



(foto dalla pagina di progetto dreyfuss)

lunedì 9 gennaio 2017

FACEBOOK SUKA



Ieri il mio account facebook è stato oggetto di mira dell'hasbara israeliana per l'ennesima volta. Avevo solo pubblicato la notizia del martire a Gerusalemme e del numero dei soldati uccisi, nient'altro. Notizia pubblica...
Il blocco riguarda le pubblicazioni e il rispondere ai messaggi, come l'altra volta. Oltre al mio account sono stati bloccati 200 account di palestinesi. Un'altra volta, un onore per me.
Ecco, allora guarda nazision Zuckenberg.... chi mi segue ha colto l'occasione per aprire una pagina “fan” dove verranno postati i miei pensieri.
Per quanto mi riguarda, l'account può star lì a fare il muschio anche dopo lo sblocco, non ci scriverò più.
Chi mi vuole leggere mi trova sul mio blog www.samanthacomizzoli.blogspot.com o su facebook nelle due pagine pubbliche (una aperta con il mio nome e una è aperta dai fan). Se, invece, volete parlarmi mi trovate al telefono o prendendoci un caffè.
Facebook è un cancro di prodotto israeliano, non voglio dipendere da un cancro.


Facebook sukaaaaaaaaaaa

sabato 7 gennaio 2017

TOGLIAMOCI UN DENTE.....



Dire “speriamo che il nuovo anno sia meglio”, oggi, 7 gennaio, mi fa girare particolarmente i coglioni.
Oggi in Italia sono morte 8 persone, e non per il freddo visto che arriva tutti gli anni... quella è solo la conseguenza. 4 giorni fa Sandrine, ivoriana di 25 anni è morta nell'hub di Cona.
Sono 9 omicidi.
Oggi mi sono anche arrivate delle notizie orribili dalla Palestina, sui 7200 prigionieri politici palestinesi.
Mi dicono che la situazione dal punto di vista delle cure, nelle prigioni, sta notevolmente peggiorando. Non danno neppure più le aspirine, nulla.
Mi dicono che se hai mal di denti, non ti danno né pillola né anestesia e te lo tolgono così, a sangue freddo.
Ed è così che un prigioniero dopo giorni di male atroce ad un molare e dopo giorni che non riceveva alcuna cazzo di cura, ha deciso di togliersi lui da solo il dente, con un cucchiaio.
Sappiamo quanto pesa a noi andare dal dentista per toglierci un dente, con l'anestesia e magari dopo aver preso antibiotici o antidolorifici... potete immaginare di cosa voglia dire togliersi un dente senza anestesia e con un cucchiaio?
L'ho raccontato ad un amico e lui ha commentato.. “eh ma là è un'altra situazione”. Davvero? Eppure Sandrine è morta a Cona per mancate cure....
Chissà quanti capiscono che la realtà non lascia più spazi per commedie/teatrini; o forse sono io che non capisco che la realtà ha solo commedie/teatrini. Ci sto male, male fisico proprio.....
Poi mi hanno raccontato un'altra roba della Palestina... Da un paio di mesi hanno aperto KFC anche a Nablus. Un mio amico, ex prigioniero politico in sciopero della fame, ha portato la famiglia ad un ristorante palestinese lì a fianco, per festeggiare un evento.
Dentro a KFC era strapieno di palestinesi....
La figlia ha detto al mio amico “padre, hai visto? Questi sono quelli per il quale tu hai dato la vita e hai rischiato di perderla. Guarda cosa fanno.”
Lui gli ha risposto “no, io ho dato la mia vita per quelli che non hanno nemmeno i soldi per comprarselo il pollo, figurati per andare al ristorante”.
E qui mi è tornato in mente Paolo Barnard, che ha pessima opinione degli italiani (io non solo degli italiani). Quali italiani, però? O quali francesi? O quali palestinesi?

Questa mattina sono stata ad un “evento” a Bologna. Ho nel cuore degli occhi dietro alle sbarre. Tutto il resto che ho visto e che mi era rimasto sullo stomaco, l'ho cacato nel cesso (dove deve stare).


giovedì 5 gennaio 2017

LE PORTE BLU



La prigionia è una roba che ti rimane dentro per sempre. Per quanto io ci sia stata solo per 10 giorni, mi sono resa conto, nel tempo, che ti crea lacerazioni mentali che non si rimarginano.
Qualche giorno fa ho visto questo video, o meglio... l'ho visto in tre parti perchè ogni volta non riuscivo a guardarlo tutto.
E' un video fatto dagli israeliani nella prigione di Ofer a Ramallah (ricordo che è l'unica prigione israeliana che confina con la West Bank, quindi l'unica davanti alla quale si può andare a protestare).
Non è che il suo interno sia qualcosa di particolare, è come tutte le prigioni israeliane. Il video è stato fatto perchè la scorsa settimana, i soldati hanno fatto una maxi perquisa nelle celle sequestrando molti telefoni cellulari ai prigionieri. In alcune prigioni te li lasciano tenere, Ofer non è una di queste; pertanto succede che prigionieri ai quali vietano le visite e il contatto con l'esterno, comprino il telefono dentro la prigione... Prezzi altissimi, ma che per disperazione si arriva a pagare per poter “sentire” la voce dei propri cari.
Ma, torniamo alla prigione.... le vedete in questo video, le porte blu..delle celle e di ogni stanza. Sono porte pesantissime, con la finestrella/griglia da 10 cm per 10 cm in alto, e sotto la feritoia che viene chiusa con il lucchetto la sera, da dove passano cibo o sigarette.
Le porte sono blu perchè le pareti sono bianche e tutto...deve riportare i colori di “israele”.
Ecco, quelle porte lì, della tua cella, gli israeliani le lanciano appositamente per farle sbattere. Il rumore ti rimbomba nella testa, per sempre. Ed è così che anche dopo anni, mi infastidiscono le porte che sbattono, mi tirano proprio i nervi.
Su quelle stesse porte, ho visto persone sbattere i pugni e chiamare le guardie “fatemi parlare, fatemi uscire, voglio telefonare”. Perchè le torture psicologiche ti portano a fare anche questo...
Poi, a volte, di notte, la porta blu si apre ed entrano per l'ispezione, con i bastoni da un metro e mezzo. Picchiano il bastone sulle pareti e sulla porta del bagno se è chiusa, se qualcosa non torna lo picchiano su di te. Quando fanno queste ispezioni devi alzarti in piedi davanti al tuo letto, anche se stavi dormendo. Una volta un mio amico si è alzato coprendosi con la coperta perchè aveva freddo. Hanno usato i bastoni su di lui e gli hanno preso tutte le sigarette che aveva.
Guardatelo questo video, dove si vedono anche i BAMBINI, in mezzo ai prigionieri adulti. Non capirete una parola, ma guardate il posticino che è una prigione israeliana... e vi verrà una sola parola: lager nazista.


Dopo che l'avrete visto, vi riporto il primo articolo che scrissi dopo il rientro in Italia... affichè questa Donna esista.