domenica 21 febbraio 2016

News REALI dalla Palestina





Ieri, prima e dopo, aver scritto l'articolo su Mohammed Al Qeeq mi sono confrontata con un po' di persone. C'erano troppi punti che non mi tornavano....
E così, sbang! Arrivano risposte più inquietanti di quelle che potevo immaginare.
Ho volutamente pubblicato quell'articolo prima della conferenza stampa della moglie Al Qeeq. Erano più o meno le 21,00 e qualche minuto dopo i media hanno iniziato a divulgare le immagini e il contenuto delle sua parole: ha attaccato Mahmuod Abbas dicendo che non difende i Palestinesi, che ha poche ore per vedere suo marito prima di morire e che ancora non ha il permesso per entrare a vederlo. Nello stesso momento i soldati israeliani si piazzavano davanti alla camera d'ospedale di Al Qeeq con i cani.
La moglie di Al Qeeq ha, ovviamente, ragione; ma è stato in quel momento che ho avuto la conferma di dubbi che mi erano venuti... Scusate, ma se vostro marito fosse dentro e sta morendo nel giro di poche ore e voi state aspettando di entrare per vederlo per l'ultima volta; andreste in un'altra città a fare una conferenza stampa? Io mi incollerei all'entrata dell'ospedale e se la stampa vuole la conferenza viene qui e la fa, ma io non mi sposto.
Ma, questo è solo un dettaglio rispetto a quello che scriverò di seguito...
Mi è stato confermato che per Mohammed Al Qeeq ci si è mossi troppo tardi e che la parola d'ordine è stata “aspettiamo” e questo da parte di tutte le forze politiche. Ma c'è di più...
CI SONO ALTRI 3 PRIGIONIERI POLITICI IN SCIOPERO DELLA FAME DA PIU' DI 45 GIORNI PRESSO LA PRIGIONE ISRAELIANA VICINO AL LAGO DI TIBERIADE. Nessuno lo sa perchè i media non lo divulgano e perchè, nuovamente, le forze politiche hanno detto “aspettiamo”. I Palestinesi sono preoccupati di questo “aspettare” e non capiscono la ragione, ma c'è sicuramente una motivazione precisa; anche se la loro conclusione, al momento, è che i partiti hanno abbandonato il Popolo Palestinese.
Ma, ecco l'ulteriore notizia che fa cadere nel buco nero e allo stesso tempo fiorire la speranza:
qualche giorno fa avevo pubblicato un video sugli scontri a Nablus fra polizia palestinese e shebab. Ecco... ora vi spiego cosa sta succedendo.
Era giovedì notte (come il nostro sabato sera), le strade sono piene di gente e in quel momento viene rilasciato dalle prigioni israeliane un prigioniero politico di Nablus, è di Al Fatah.
Quel prigioniero politico è l'amico di Ahmed Almhattiy, comandante delle Brigate Ali Mustafà di Nablus. Quest'ultimo, è rinchiuso nella prigione palestinese di Jneid. 6 anni fa fu preso dalla polizia palestinese e gli dissero quello che dicono un po' a tutti gli shebab: “ti teniamo noi, nella nostra prigione, per proteggerti dagli israeliani, fra un po' quando è tutto più tranquillo, esci”. Glielo dicono da 6 anni.....
Torniamo al prigioniero politico rilasciato: quando è arrivato in piazza a Nablus, ha subito detto “voglio salutare il mio compagno che è a Jneid”. Gli amici che lo attendevano gli hanno dato un M16 in mano e hanno iniziato a sparare in aria per ricordare il comandante delle brigate Ali Mustafà che è nella prigione palestinese. La polizia palestinese ha risposto sparandogli e gli amici (il gruppo di Al Fatah) ha risposto e protetto l'amico appena liberato, nascondendolo. E' ancora nascosto perchè israele lo rivuole in prigione e la polizia palestinese anche.
Ieri c'è stato un comunicato del governatore di Nablus, Rajoub: “non lascerò che il potere venga rovesciato a Nablus”. Eh, certo... perchè se Al Fatah, il PFLP, Hamas e la Jihad si mettono tutti a sparare contro la polizia palestinese... è Intifada, ma è Intifada anche contro l'ANP.
Oggi nei media si legge che ieri sera ci sono stati scontri fra shebab e polizia palestinese per il secondo giorno consecutivo. Non è vero, è da una settimana che tutte le notti ci sono gli scontri; tanto che quel video è di giovedì scorso, come ho già detto.
Aggiungo che Rajoub ha fatto l'ulteriore cazzata a danno dei palestinesi: hanno comperato la stazione dei service (piccoli autobus) a Nablus e la spostano altrove, in luogo distante. Così i palestinesi per prendere il service per andare nei villaggi, dovranno prenderne un altro per andare alla fermata dei service.......
Domenica ore 08,40: apro il pc e nelle notizie dalla Palestina non c'è nessun aggiornamento su Al Qeeq se non che “sta morendo” e che è arrivato ad 89 giorni....
Nessuna notizia nemmeno sulla storiella di Nablus che vi ho raccontato qui sopra....

Sono con il Popolo Palestinese, mi sento dentro come stanno.


Video di giovedì scorso degli scontri a Nablus fra polizia palestinese e Al Fatah: https://www.facebook.com/QudsN/videos/1093520204058213/?pnref=story

sabato 20 febbraio 2016

MOHAMMED AL QEEB: LE PAROLE NON DETTE





Sto seguendo la storia del giornalista Mohammed Al Qeeb da tempo e ho notato alcuni particolari che, soprattutto in questi ultimi giorni, mi hanno fatto nascere delle riflessioni. Mi piace riflettere a voce alta perchè spero sempre che qualcuno mi illumini dove vedo il buio.
Non scrivo, quindi, quest'articolo per puntare il dito; non mi interessa, ma scrivo proprio per riflettere assieme a voi.
Khader Adnan e Mohammed Allam hanno preceduto Al Qeeb con lo stesso metodo per riavere la libertà dalla detenzione amministrativa dal nazista israele: lo sciopero della fame. Quando arrivarono attorno al 60° giorno (forse anche qualche giorno prima) iniziarono i problemi di salute con alcuni dei danni irreversibili. Fu in quel momento che i Palestinesi scesero nelle strada per supportarli.
Domanda/riflessione: perchè per Mohammed al Qeeb hanno aspettato fino ad arrivare all' 80° giorno per scendere nelle strade e supportarlo? Perchè non l'hanno fatto prima?
Khader Adnan e Mohammed Allam sono della Jihad islamica, Mohammed Al Qeeb è di Hamas. Fin dall'inizio i media hanno sempre divulgato il nome della Jihad per i primi due, invece per Al Qeeb, stranamente pochissimi sanno che è di Hamas proprio perchè i media non l'hanno divulgato... Perchè?
Se il silenzio di Mahmuod Abbas non stupisce nessuno (credo che sottoo alla giacca oramai abbia la divisa dei soldati israeliani); a me, invece, ha stupito molto il silenzio di Hamas per Mohammed Al Qeeb. Non me lo spiego e non so le motivazioni, ma è un dato di fatto che c'è stato. Eppure è un uomo di Hamas. Anche qui mi chiedo il perchè...
Ma soprattutto: perchè israele ha acconsentito alla libertà di Adnan e Allam e non a quella di Al Qeeb, che non gli lascia nemmeno vedere la famiglia prima di morire?
Domande alle quali non trovo risposte, ma che mi accentuano altri particolari di questa vicenda:
  1. nelle tende e nelle manifestazioni per Al Qeeb c'è presente la polizia palestinese che minaccia i palestinesi di arresto (e vengono, poi infatti, arrestati).
  2. Ho parlato con dei medici e tutti non si spiegano come sia possibile che Al Qeeb sia ancora in vita dopo 88 giorni di sciopero della fame.
  3. Da giorni i media israeliani hanno divulgato la morte di Mohammed Al Qeeb.
  4. Per Khader Adnan e Mohammed Allam ci furono scontri violenti, ma non per Al Qeeb, anzi... chi fa le volate con i coltelli continua a farlo in modo solitario.

Conclusione: ci sono un sacco di “perchè” in questa storia e quello che è certo è la sofferenza di Mohammed Al Qeeb e della sua famiglia. Io credo (e spero di sbagliarmi) che Mohammed Al Qeeb sia morto da giorni. Ho, purtroppo, questa sensazione; e la cosa che mi lacera di più è che non cambia nulla. Se, Mohammed Al Qeeb muore o è già morto, sarà solo un altro palestinese ucciso da israele e qui a Bologna i bar sono già pieni di gente per l'ora dell'aperitivo. Ma l'aperitivo a Bologna è la meno (tanto la maggior parte della gente non sa nemmeno dell'esistenza della Palestina); è la Palestina che si risveglierà ancora sotto occupazione, ma pur sempre andando avanti e Mohammed Al Qeeb non ci sarà più.
Ho paura che anche il gesto estremo usando solo il proprio corpo e la propria mente (l'unica cosa della quale siamo padroni) sia “controllato” da altri e faccia buono o cattivo gioco ad altri, ma che arrivati alla fine del gioco (morte) non abbia spostato una virgola a chi ci credeva, a chi è morto.



domenica 14 febbraio 2016

180 PALESTINESI UCCISI (4 BAMBINI IN UN GIORNO)

Io, Samantha Comizzoli, CHIEDO SCUSA ai Palestinesi che conosco e a tutto il Popolo Palestinese vittime del Genocidio perchè 50 anni di attivismo per la difesa dei diritti umani hanno fallito.
Non volendo essere complice e volendo fare tutto il possibile, colgo l'invito fatto da Paolo Barnard tempo fa: andrò, nei prossimi mesi, davanti all'ambasciata israeliana a Roma per tagliarmi le vene e morire dissanguata. Non per disperazione, ma per protesta e per difesa del Popolo Palestinese. Chi vuole venire con me è il benvenuto. Io ci andrò in ogni caso.