venerdì 20 novembre 2015

SOLITA STORIA DI MERDA ITALIANA



Ora vi racconto una storia, anzi ve la vomito.
Circa un mese fa alcuni amici di Ravenna mi hanno invitata a partecipare all'organizzazione di una serata musicale di raccolta fondi per la Palestina. C'ero già stata qualche anno fa, la organizzano tutti gli anni. La mia partecipazione consisteva solo in questo: portare i progetti da supportare in Palestina. I miei amici me l'avevano chiesto visto che ho vissuto due anni in Palestina e di progetti ne ho portati a termine parecchi (oltre al fatto che i soldi che raccolgo non passano per le mani di terzi come ong o autorità palestinese). Questa cosa che vi ho scritto in parentesi è, però, la cosa che fa girare il cazzo a molti (forse perchè di questo hanno fatto un business in Palestina).
Ecco cos'è accaduto: ho portato 2/3 progetti (che sto già portando avanti) e dopo una prima riunione fatta dal gruppo è arrivata l'idea di farne un altro, cioè comperare animali per aiutare i contadini.
Avevo vissuto una situazione in un villaggio, Der Estya, dove i contadini avevano chiesto al sindaco del villaggi di aiutarli a comperare qualche capra. Con quelle capre avrebbero pascolato a Wadi Qana, che i coloni si stanno portando via poco per volta. Il sindaco non li aveva appoggiati.
Wadi Qana è di importanza internazionale, storica ed ambientale. I coloni dai loro insediamenti ci scaricano le fogne, tanto che la amano.
Tornando al progetto: ho contattato il referente del villaggio che mi ha ipotizzato l'acquisto di 3 capre per 5 famiglie (che erano quelle che avevano chiesto aiuto), ma se avessimo raccolto più soldi si potevano aiutare più famiglie.
Io alle riunioni non ho mai partecipato e si discuteva tutto su facebook. A parte i miei due amici non credo di conoscere nessun altro in quel gruppo.
Ed ecco qui... che questa sera ricevo la telefonata dai miei amici che mi dicono che sono arrivate delle persone in riunione e che hanno buttato merda su di me a valanghe, questi rappresentano il gruppo “alma rebelde”, che non so chi sia e comunque mai sentito giù in Palestina.
Bene, i miei amici dopo averci litigato se ne sono andati. Gruppo sfasciato e controllo preso da questi che non so chi siano. O almeno...se le cose stanno così so chi sono: sono il solito vomito che mangia e rigurgita la Palestina. Insomma, il quinto mostro che occupa la Palestina del quale ho parlato più volte.
Non sono più nel gruppo fb per l'organizzazione dell'evento perchè mi sono cancellata immediatamente.
Il progetto delle capre, invece, lo porto avanti io con le conferenze/film.
Che dire? Per me niente di nuovo, per i palestinesi nemmeno. Mi spiace per i miei due amici che c'hanno creduto, ma stiamo parlando di Palestina ed è così.
Ripeto una cosa dettami un giorno da un anziano palestinese “in Palestina ci lavora tutto il mondo”.

Chissà come sono incazzati ogni volta che gli porto via “il lavoro” per aiutare i palestinesi.


RETAJ FOOTBALL TEAM (FATTO)



Nella giornata internazionale del bambino, possiamo dire “fatto” per sogno che siamo riusciti a realizzare. Durante le proiezioni di “israele, IL CANCRO”, abbiamo raccolto donazioni per realizzare questo sogno: i bambini del villaggio di Assira Al Qabilja volevano fare una squadra di calcio. E' stata realizzata con le donazioni di Firenze,Genova, Milano e Monza. Un'aggiunta al tutto è stata la proposta del Boccaccio di Monza di realizzare il logo da stampare sulle t-shirt. Il logo è questo che vedete qui (Elena ha fatto un ottimo lavoro).
Questa per me non è la solidarietà che si da con una pacca sulla spalla, quella che si da a tutti. Questo è aver “fatto” qualcosa, aver costruito qualcosa in Palestina. Ringrazio tutti, altresì (anche se lo faranno), non credo che i palestinesi debbano ringraziare perchè glielo dobbiamo. E' la difesa dei diritti umani che gli dobbiamo.

A presto con le foto della prima partita di calcio e con i loro sorrisi.

sabato 14 novembre 2015

STRADE PIENE DI SANGUE




Ieri sera mentre mi apprestavo a guardarmi per l'ennesima volta il film “Diaz”... ho ricevuto messaggi sul telefono che mi dicevano “hai visto cos'è successo a Parigi?”.
Mi sono ricollegata ad internet e ho anche aperto la finestra di RAI news 24..... Sì, le strade di Parigi sembravano quelle di Nablus o di Al Kahlil ieri sera....
Poi è iniziato il vomito per i commenti su facebook e le notizie della RAI che fin dall'inizio (ancora prima che gli attentatori venissero presi) divulgava la frase “lo Stato islamico”. Il vomito più grande (e lì ho staccato) l'ho avuto nel leggere un post di un “intellettuale di sinistra ravennate” che scriveva come avesse bannato persone e “non riesco a star qui a discutere questa sera che le strade sono piene di sangue”... Ma davvero? Perchè, scusami, le altre sere le strade non sono piene di sangue? Le strade di Beirut, di Damasco, di Nablus, di Gaza; non sono strade? I morti che ci sono ogni sera in Palestina ed in Siria sono forse “morti diversi”?
Eh certo, vero? I parigini sono una cosa, i siriani invece sono un'altra; non sono persone, vero? Non valgono uguale. Vaffanculo.
Questa mattina, altro vomito: ancora non si riesce a fare 2 + 2.
Nella Parigi più blindata al mondo, i servizi segreti non sarebbero riusciti a sventare 8 uomini armati di bombe e fucili a pompa che avrebbero girato per la città e che sarebbero riusciti anche a fuggire (3 sono stati uccisi, gli altri non si sa). E da dove sarebbero arrivati gli 8 “arabi attentatori”? Seguiamo la logica (la loro logica):
“- 8 arabi con fucili a pompa e bombe sono partiti dalla Siria o dalla Libia, hanno preso un aereo e messo le armi nel bagaglio in stiva perchè non rispetta le misure del bagaglio a mano. Sono arrivati a Parigi, andati in qualche ostello o hotel, preso in mano bombe e fucili a pompa e sono andati in metro o a piedi nel centro di Parigi e iniziato la prima sparatoria, poi sono andati in un altro luogo e così continuato la serata e mentre la città si riempiva di polizia e soldati loro si spostavano e continuavano ad uccidere fino a quando (stanchi) sono ritornati da dove erano venuti.”

Dio che dolore immenso pensare che tutta queste persone vengano uccise dalla vostra ignoranza e stupidità immensa.
Dio che dolore leggere che ieri sera le strade erano piene di sangue e gli altri giorni, evidentemente, no.

Sfogo a parte, sarebbe semplice fare 2 + 2 aldilà della conoscenza di quel braccio che si chiama “servizi segreti”. Spegnete la tv e mettetevi la testa fra le mani e pensate a questo:
Quale sarebbe il “mondo islamico o arabo che fa una strage in occidente”?
  • L'Egitto è governato da uno stato militare che collabora a 360° con le forze occidentali.
  • La Giordania è governata da una dittatura di Re Abdullah che collabora a 360° con le forze occidentali.
  • L'Iraq, la Libia ed il Libano anch'essi collaborano a 360° con le forze occidentali.
  • La Siria è occupata e il suo governo è ancora lì perchè collabora con le forze occidentali.
  • La Palestina è occupata dalle forze occidentali, non possono entrare né uscire ed al massimo hanno pietre da tirare e coltelli da bistecca come armi; ed i palestinesi che sono usciti anni fa se la guardano bene dal perdere la loro libertà. Il “governo” palestinese collabora a 360° con le forze occidentali.
  • L'Iran, beh... ha da poco siglato ufficialmente l'accordo con gli usa, quindi collabora con le forze occidentali.
  • La collaborazione dei Paesi arabi citati qui sopra è palese per diversi motivi, uno su tutti: nessuno ha mandato il proprio esercito a fermare israele e a liberare la Palestina.
“Collaborare non significa farsi delle chiaccherate con il caffè, significa accordi con soldi”. Quindi nessuno di questi Paesi ha interesse a fare guerra ai Paesi occidentali, anzi, se ne guardano bene che quei Paesi non vengano toccati.

Oltre a questo, rimane il fatto che per fare una strage così ci vogliono mezzi, soldi, coperture, organizzazione. Un esempio semplice semplice..: quante telecamere di sorveglianza ci saranno lì dove ci sono state le stragi? Nemmeno una telecamera che ha mostrato gli attentatori in tempo da poter essere fermati?

Dai... svegliatevi cazzo. Svegliatevi e una volta che avrete accettato la realtà ditelo ai vostri parenti, ditelo al fruttivendolo, ditelo in parrocchia. Non siate complici del sangue nelle strade, in tutte le strade.


Qualche mese fa avevo scritto questo: http://www.samanthacomizzoli.blogspot.it/2015/09/il-corridoio-giordania.html e con qualche amico in chat avevo fatto un'ipotesi: che l'ISIS, ovvero USA- ISRAELE-ARABIA SAUDITA, avrebbe mosso i suoi soldatini (SERVIZIA SEGRETI) nei prossimi mesi, e mi preoccupava il Giubileo, soprattutto dopo la fuoriuscita di Marino (nulla è per caso in questi casi). Sono ipotesi che si fanno conoscendo bene il mostro, ma luogo a parte, era chiaro che il mostro avrebbe colpito l'occidente proprio perchè le vittime in Siria, in Palestina, in Egitto, non sono “vittime”, non sono “strade piene di sangue” secondo la logica del mondo di merda.

p.s.: la foto dell'articolo è di una vittima di ieri, ad Al Kahlil, Palestina.

martedì 3 novembre 2015

L'AGONIA



“ciao, come stai?”

Sapete che non so mai cosa rispondere a questa domanda? Sì, davvero. Come sto dopo che sono stata deportata dalla vita che volevo e senza poter abbracciare i miei amici e pensando che non potrò più riabbracciarli?
E come sto, ogni mattina, quando apro i messaggi e facebook e leggo che le persone con le quali vivevo sono stati sparati o presi dai soldati nazisti israeliani? E come sto quando parlo con le loro famiglie e non so cosa dirgli?
Quando al mattino vedo che ci sono stati feriti, uccisi o rapiti in Palestina; spero sempre che sia qualcuno che non conosco. Passato il mese di ottobre le probabilità si sono drasticamente ridotte; perchè quasi tutti coloro ho a cuore sono stati sparati e presi dai soldati israeliani.
Hanno iniziato con Fadel, poi Mohammed Shteiwi, poi Abud, poi Jehad ed in ultimo Wael Faquee. Tutti presi dai soldati nazisti e tutti senza accusa di reato (ad oggi). A Jehad avevano anche sparato ad una gamba (il proiettile era entrato davanti ed uscito da dietro). Appena dimesso dall'ospedale dopo l'operazione, poche ore dopo hanno attaccato il villaggio e l'hanno portato via. A Wael avevano sparato in un piede, due settimane prima.


La “Aja” nel film “israele, IL CANCRO” si è parata davanti ai soldati per non fargli portar via il figlio e altri 6 contadini. Un soldato l'ha picchiata con l'M16.
1200 palestinesi rapiti nel solo mese di ottobre.
I giorni passano e Fadel, Mohammed, Abud, Jehad e Wael sono là, dentro, in mano ai nazisti israeliani. Dormono in quei letti di ferro, mangiano merda, vengono torturati. Ogni giorno.
E i famigliari fuori, ad aspettare, in agonia.
La prima volta che presero Jehad avevo paura che avrei aspettato quei mesi per niente, perchè forse quando sarebbe uscito io non sarei stata più in Palestina e non l'avrei più rivisto.
Lo dicevo ad una donna palestinese e lei mi ha detto “aspettare per niente? Io avevo 18 anni, mi ero appena fidanzata con un palestinese. È stato preso dai soldati israeliani e gli hanno dato 25 anni. Ho aspettato, giorno dopo giorno, senza sposarmi. L'ho aspettato. Quando stava per uscire, un mese prima della scadenza, è morto in prigione. Questo è aspettare per niente”.
Il cancro è anche questo, quelli che stanno fuori, in agonia. Resistendo, ma in agonia.


domenica 1 novembre 2015

NOMI DEI PALESTINESI UCCISI NEL MESE DI OTTOBRE

QUELLO CHE LA STAMPA NON VI DICE.....
1. Muhannad Halabi di El Bireh,(Ramallah) 19 anni
2. Fadi Alwan (Gerusalemme) 19 anni
3. Amjad Hatem (Yatta) 20 anni
4. Thaer Abu Ghazaleh (Kafr Aqab) 19 anni
5. Abdulrahman Obaidullah (Betlemme) 11 anni
6. Hudhaifah Solomon (Tulkarem) 18
7. Sam Beauty (campo profughi di Shuafat) 20 anni
8. Mohammed Jabari (Al Kahlil) 19 anni
9. Ahmad Jamal Salah (campo profughi di Shuafat) 20 anni
10-Badran Isacco (Kafr Aqab) 16 anni
11-Mohamed Said Ali (campo profughi di Shuafat) 19 anni
12-Ahmed Mustafa Ibrahim Awad (Beit Ummar) 28 anni
13 Abdullah Ahmed (Jalazoun) 13 anni
14 Mustafa al-Khatib (Mount Scopus / Gerusalemme), 17 anni
15 Hassan Khaled, (Gerusalemme), 15 anni
16-Muhammad Nazmi Shamasneh (Qatanna ovest, a nord di Gerusalemme) 22 anni
17-Baha Alyan, Monte Almekpr, Gerusalemme, 22 anni
18-Alaa Abu, Gerusalemme, 33 anni
19-Moataz Zawahra, (Betlemme), 27 anni
20-Bassel Sidr, (Al Kahlil), 20 anni
21-Ahmad Abu Shaban, (Gerusalemme), 23 anni
22-Riad Dar Youssef Ibrahim, (Ganah- Ramallah) 46 anni
23 Fadi Derby, 30, da Jenin
24-Ihab Hanani, Beit Furik - Nablus, 19 anni
25-Iyad Khalil Mahmoud'Awawda 26 anni, Al Kahlil
26-Tariq Ziad Abu Eid, 17 anni, Al Kahlil
27-Esseily Ayman, 16 anni, Al Kahlil
28-Fadel Awad al-Qawasmi, 18 anni, Al Kahlil
29-Omar al-Faqih Mohammed (23 anni) Gerusalemme
30-Moataz Ahmed, 16 anni, di Monte Scopus - Gerusalemme
31-Muhannad, (21 anni), il Negev
32-Huda Mohammed Darwish, (65 anni), Issawiya
33-Uday (24 anni), Al Kahlil
34-Moses Hamza, 25 anni, di Beit Ula / Al Kahlil
35-Hossam Ismail Jabari 18 anni, Al Kahlil
36 Bashar al-Nidal Jabari 15 anni / Al Kahlil
37-Motaz Atallah Qasim 20 anni / Bethany
38-Hashem Hashem Younis (54 anni) / Al Kahlil
39-Khalid Mahmoud Ghneimat (20 anni) / Surif
40. Ahmed Mohamed Said Camille (17 anni) / Qabatiya
41-Shadi Hossam (20 anni) / Gaza
42-Herbawi Ahmed Abdul Rahim, 20 anni, Shijia - Gaza
43-Abd al-Wahidi, 20 anni, Shijia - Gaza
44-Mohamed Hesham Raqab (15 anni) - Gaza
45-Adnan Abu Musa Alian, 22 anni, di Khan Younis - Gaza
46-Ziad Nabil Sharaf (20 anni) - Gaza
47-Jihad schiavi (22 anni), Dayr al-Balah - Gaza
48-Marwan Hisham (13 anni) - Gaza
49-Khalil Omar Osman (18 anni) - Gaza
50-Noor Hassan (30 anni) - Gaza
51 Yahya Hassan (2 anni) - Gaza
52-Shawki Jamal Jaber Obeid (37 anni) - Beit Hanoun - Gaza
53-Yahya Abdul Qadir Farhat (24 anni) - Shijia - Gaza
54-Hatem Mahmoud Hamida, 22 anni, Gaza
55-Alsarha Ahmed, 27 anni, Al Bureij
56. Yahya Hashim Krarh 20 anni, di Gaza
57. Khalil Hassan Abu Obeid, 25 anni, Khan Younis.
58 Dania Irshayyid ,16 anni, Al Kahlil.
59 Ra'ed Saket Jaradat, 22 anni, Al Kahlil
60 Saad Yusef Al Atrash, 19 anni, Al Kahlil
61. Iyad Jaradat 17 anni, Al Kahlil
62 Abu shakhdam, Al Kahlil
63 Shadi Al Qusdi, Al Kahlil
64 Asaid Hamman Adnan, 23 anni, Al Kahlil
65 Islam Obeido, 23 anni, Al Kahlil
66 Farouk Sider, Al Kahlil
67 Mahdi Almuhtaseb, Gerusalemme
68 Ramadan Thawabteh, 8 MESI, Beit Fajjar, Betlemme
69 Qasim Mahmoud Kassem Saba'neh, 20 anni, Qabatja Jenin
70 Ahmed Quneibi, Gerusalemme
71 mahmoud talal nazzal di Qabatia, Jenin, 16 anni