martedì 18 novembre 2014

REAZIONE, CONSEGUENZA, TERZA INTIFADA



Ieri mattina, vero le 6,30, ho iniziato a pubblicare le notizie su facebook di ciò che era accaduto qui. Due Palestinesi sono entrati in una sinagoga a Gerusalemme armati di ascia e pistola e hanno ucciso 5 israeliani e feriti altri 13.Ghssan Abu Mohammed di 27 e Udai Abu Abdul di 22 anni sono del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e non hanno precedenti problemi con la polizia israeliana. All'inizio ho pensato alla solita messa in scena sionista perchè non mi spiegavo come avessero fatto ad entrare in una sinagoga armati...... Poi, con la rivendicazione e i dettagli è arrivata la conferma. Un'azione organizzata, sono entrati indossando divise da poliziotti israeliani e hanno compiuto l'azione.
Ai miei occhi di testimone delle quotidiane violenze israeliane qui in Palestina, è un'ovvia reazione. Se a voi, che siete in Italia, facessero per un solo giorno quello che israele fa ai Palestinesi da quasi cent'anni tutti i giorni; reagireste al secondo giorno. Non c'è polizia che difende i Palestinesi, nessun tribunale, nessuna legge, nessun “Paese amico”. I Palestinesi hanno solo i Palestinesi che si difendono.
Sono in casa a Nablus e, mentre sto pubblicando cosa accade a Gerusalemme, arriva la notizia che i coloni israeliani dell'insediamento illegale di Yhitzar a Nablus stanno attaccando la zona di Howwara e che i soldati hanno chiuso il checkpoint. Qualcuno ha sparato ad una jeep israeliana vicino ad Yhizar e i coloni attaccano le auto e le case dei Palestinesi al grido di “morte agli arabi”. Poco dopo viene chiuso anche l'altro checkpoint di Nablus, siamo chiusi dentro. La mia collega è a Gerusalemme e rimane chiusa dentro anche lei.....

Gerusalemme...sapete una cosa? Una settimana fa sono andata in autobus a Betlemme. Ad un certo punto prima di arrivare a Betlemme, l'autobus si ferma su una collina e sulla destra c'è una bellissima vista della Palestina. Nell'autobus scende il silenzio, ma io non capivo cosa attirasse così tanto l'attenzione. Poi, un amico mi ha indicato un punto preciso di quella panoramica....Ho visto un puntino dorato, lontano.... Era la moschea di Al Aqsa, ma soprattutto era Gerusalemme, che potevamo vedere solo da lì. Ho appoggiato la mano sul finestrino, avrei voluto toccarla con le mie dita, invece non possiamo nemmeno metterci un piede e fare un passo.

I coloni di Yhizar continuano a far danno ad Howwara e attaccano le scuole piene di bambini di Burin e Urif, ho il feeling che durante la notte potrebbe esserci un'escalation, ho la connessione internet che va e viene e penso ai miei fratelli nel villaggio di Assira Al Qabilja che sono confinanti ad Yhitzar; così esco e faccio anche un paio di telefonate per sapere quando apriranno per un attimo il checkpoint.
Ok,è aperto, vado ad Assira, non sarò sola e se arrivano coloni e soldati posso essere utile con la videocamera e la mia faccia da culo da internazionale.
Nei villaggi viene diramato un comunicato di prevenzione alle violenze dei coloni, soprattutto per i bambini. Tutti gli shebab sono da vedette nel villaggio e tutte le luci delle strade sono accese. Ho un dejavù al mese di luglio, durante il ramadan, quando sparirono i 3 coloni israeliani e a Gerusalemme gli israeliani bruciarono vivo il piccolo Mohammed.
I coloni di Yhitzar sono in giro ad Howara e a Burin ad attaccare le case, protetti dai soldati nazisti israeliani. Sento qualche sparo nelle vicinanze, i cani liberi nel villaggio hanno abbaiato per tutta la notte. Ma qualche ora riusciamo a dormire. Questa mattina al risveglio con il caffè arabo arriva la rivendicazione dell'azione a Nablus, è di Hamas. Molti di voi continuano a chiedermi se è la terza intifada o solo una risposta della Resistenza.
Sinceramente nessuno qui lo sa. Si vedrà nelle prossime ore, ma ci sono due aspetti da curare per capire se è la terza intifada: 1) se rimane solo quest'azione e non ne seguono altre è ovviamente solo una conseguenza/reazione; 2) fino a quando c'è la presenza dell'ANP non scoppia la terza intifada e stanno facendo di tutto per non farla scoppiare (ad una terza intifada Abu Mazen verrebbe fatto subito fuori).
So che i media italiani servi di israele vi stanno raccontando una realtà completamente distorta, si sono dimenticati dei loro nonni morti con la Resistenza per liberarli dal nazismo. I Palestinesi non hanno scelta, non possono continuare a vedere i loro bambini rapiti, i mariti ammazzati o rapiti e torturati, le donne maltrattate, le case rubate e demolite.
Mentre scrivo davanti a me c'è una donna che beve il caffè e guarda fuori dalla finestra la collina di Yhitzar e sospira. Da due settimane hanno piantato un nuovo avanposto militare su quella collina e lì dove l'hanno messo era il terreno di questa donna. Mi dice “guarda, lì ci piantavo le cipolle e le patate, ci vivevo con quelle ed erano buone perchè lì la terra è buona, è pulita, non ha pietre. A noi c'hanno lasciato solo le pietre”.




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