martedì 29 aprile 2014

QARYUT: L'ASINO TERRORISTA

Ieri 28 aprile a Qaryut sono arrivati i soldati in una casa sulla collina. Non è purtroppo una novità in Palestina e tanto meno per questa casa.
Hanno dato l'autorizzazione alla sua costruzione, ma poi hanno delimitato l'”area c” proprio lì e quando il proprietario ha fatto presente che loro avevano dato autorizzazione a costruire, beh ….hanno risposto che era stato un errore.
Qaryut è circondata dagli insediamenti illegali, si sono presi tutta la terra e asseriscono che quella è una zona d'importanza religiosa. Qualche giorno fa i coloni israeliani sono arrivati accompagnati dai soldati, hanno pregato con i fucili a tracolla.
Ma in questa casa ieri si è sfiorato il ridicolo e l'occupazione nazista è fatta anche i queste storie. I soldati i israeliani hanno contestato la presenza dell'asino. Hanno tentato il suo arresto.
L'asino, che poi è un asina gravida, l'ho vista questa mattina. Al termine della discussione hanno concordato per la sua permanenza due metri più vicino alla casa, in area B.
Certo, un asino è un gran pericolo per la difesa di israele e va arrestato o controllato....
In realtà, qui esiste una prigione per animali, vicino a Gerico. Gli animali vengono confiscati ai contadini per punizione,per fargli danno, e per soldi perchè se li rivogliono devono pagare.

Detto a mio modo: israele ruba gli animali. Questa volta, l'asina incinta di Qaryut è salva.

sabato 26 aprile 2014

TRISTAN AGGIORNAMENTO

Venerdì scorso ero alla manifestazione di Nil'in, in questo villaggio anni fa, un soldato israeliano sparò in faccia a Tristan Anderson, attivista dell'ISM.
Tristan era semplicemente presente alla manifestazione, a fare quello che tutti noi facciamo qui, documentare ed essere presente per supportare i diritti umani. E sui diritti umani, loro, hanno sparato. Due volte. La prima volta in faccia a Tristan, poi hanno trattenuto l'ambulanza che lo portava all'ospedale, poi hanno cercato di fermare la seconda ambulanza.
Ma hanno sparato una seconda volta, l'ho saputo a
Nil'in venerdì. Il processo verso i soldati che hanno compiuto questo crimine si è chiuso. Nessun colpevole.
Il Tribunale israeliano, nonostante sia tutto documentato dai video (che potete vedere su you tube e sul sito di Tristan) ha ritenuto che non ci siano colpevoli.
Tristan Anderson è su una sedia a rotelle, sfigurato e paralizzato perchè gli hanno sparato in faccia, a Nil'in. Ma israele non è colpevole secondo il Tribunale israeliano.

Ai miei occhi è ovviamente colpevole di questo crimine e di tutti i crimini contro l'umanità che ha compiuto in cent'anni di occupazione militare della Palestina.  

giovedì 24 aprile 2014

VENERDI' 25 APRILE

PALESTINA

Domani è il 25 aprile, sono italiana e dovrei festeggiare la “liberazione”. Ma vivo in PALESTINA, l'unico Paese al mondo sotto occupazione militare; inoltre sarà venerdì.
Domani, come tutti i venerdì e come anche i sabati, le domeniche e tutte le notti ci spareranno addosso solo perchè si cercherà di camminare in una zona presa ed occupata da israele. Spareranno sui bambini, arresteranno persone. Persone che vanno al lavoro tutti i giorni, bambini che vanno a scuola, madri che accudiscono la casa e i figli. Queste persone, come voi, non hanno colpe; stanno solo vivendo sotto l'occupazione nazista di israele. Qui ci sono i checkpoint, le gabbie, le torture, le aggressioni, le devastazioni delle case. Qui c'è un muro lungo 700 km e alto 8 mt che divide le famiglie. Lo sapete che cosa fanno i nazisti, perchè è nella storia italiana, quella storia che domani vi permetterà di festeggiare..... O forse no.
Forse, quella storia che vi hanno insegnato nelle scuole non è stata la storia reale. Forse non vi hanno detto che a fine 800 qualcuno pianificava quello che sta accadendo ora. Forse non vi hanno detto e non vi dicono che l'Italia è occupata, così come gli altri Paesi entrati nell'Unione Europea. Vi stanno ancora raccontando che c'è la “crisi” e che c'è un “debito”. Vi stanno ancora raccontando che dovete andare a votare perchè è un vostro diritto.
La storia della Palestina che vi hanno fatto conoscere è la più grande menzogna mai esistita. La storia che avete dei diritti lo è anch'essa.
I diritti li avete persi, anni fa, quando l'Italia entrò nel progetto criminale che è l'Europa. Li avete persi con i Trattati di Mastrich e di Lisbona, con il Patto per l'Euro e altro ancora. Voi non avete più il diritto al voto perchè non potete votare chi decide delle vostre vite e come ne decide. La sovranità ve l'hanno tolta. Voi non siete liberi. Voi domani non dovreste “ricordare”, ma fare la Rivoluzione contro i veri nemici.
Per tutto l'articolo ho detto “voi”, sì, perchè io sono in Palestina, l'unico Paese al mondo sotto occupazione nazista, ma sono libera. I Palestinesi mi hanno dato questa libertà, loro, che non sono liberi di camminare, che devono passare i checkpoint e che hanno il MURO DELL'APARTHEID.

I soldati sparano, ma i Palestinesi continuano ad esserci su questa Terra occupata. Ci saranno per sempre perchè la libertà ce l'hanno nel cuore. Perchè anche se vivi sotto occupazione nazista, nasci, vivi e morirai libero solo se lotti fino alla fine.
Potranno prendersi la casa, la terra, l'auto, ma non potranno mai prendersi quello che c'è nel cuore. Potranno chiuderti in prigione per il resto della vita, soffrendo, ma morirai con il sorriso perchè dentro di te sei libero, perchè non negozierai e non elemosinerai la libertà. Resisterai e lotterai fino alla fine.

Questo venerdì lo dedico ai 230 bambini nelle carceri israeliane ( che se mai dovessi finirci dentro, uscirò solo dopo di loro) a tutti gli shebab palestinesi ed internazionali e ad un lottare italiano, Paolo Barnard.

Buon venerdì 25 aprile.


domenica 20 aprile 2014

VIDEO DI AWARTA

AWARTA ATTACCATA DAI NAZISTI

bimba con problemi cardiaci

sound bomb sparate nelle case

bambini presi a calci nella schiena dai soldati 13 e 15 anni

bimba di un anno che soffre per i gas


segni del laccio di plastica sui polsi
Oggi alle ore 16,00 Awarta è stata attaccata dai nazisti israeliani, si possono chiamare solo così visto quello che hanno fatto. Sono arrivati nel centro del villaggio con 4 jeep e hanno iniziato a sparare dentro ad un negozio e a 4 case. Le case erano piene di bambini. Hanno sparato nelle finestre gas e sound bomb. Le case si sono riempite subito di gas, gli occhi dei bambini lacrimano e fanno fatica a respirare.
Gli adulti, uomini e donne, escono in strada e tentano di fermarli. I soldati aggrediscono due donne, prendono a calci nella schiena due bambini, uno di 13 anni e l'altro di 15 anni. Poi arrestano un ragazzo di 24 anni e uno di 26 anni.
Quello più giovane viene subito rilasciato, all'altro vengono legati i polsi con il laccio di plastica e viene portato via, ad Huwwara.
Quattro case attaccate, ad una hanno rotto il vetro della finestra sparando il gas all'interno. In un altra casa non si riesce a stare dentro nemmeno un'ora dopo per il forte odore di gas lacrimogeno. Qui ci vive una bambina di un anno e soffre per i gas. I genitori in strada dicono ai soldati di smetterla perchè c'è la bambina in casa. I soldati gli rispondono "per noi può morire".
Fotografo i bambini con gli occhi che piangono. Una di loro ha tre anni e ha problemi cardiaci. Il padre che la tiene in braccio mi fa toccare il cuore della bambina, palpita velocemente.
Mentre siamo lì arriva la telefonata dell'altro ragazzo arrestato, è stato rilasciato e sta tornando a casa. I bambini e gli shebab sono in strada ad attenderlo. Filmo l'arrivo perchè i bambini iniziano a gridare di gioia, hanno già dimenticato il gas e la violenza dei soldati. Questo non significa che non avranno conseguenze.
La maggior parte dei bambini nei villaggi ha problemi psicologici. Molti di loro si fanno la pipì addosso di notte.

Molti di loro sono frustrati. Pensate come reagirebbero i bambini in Europa se arrivassero i soldati a portarli via di notte e a sparargli nelle case di giorno.......

sabato 19 aprile 2014

BUONA PASQUA DAI COLONI: 3,500 pulcini bruciati vivi

La notte del 24 dicembre a Gerusalemme, un bambino sul suo asino è sulla strada principale di Anata. Viene investito da un auto dei coloni. Muiono il bambino di 15 anni e il suo asino. L'immagine del bambino morto sull'asfalto vicino al suo asino, proprio la notte di Natale e a Gerusalemme, è per me un'immagine chiara di che cos'è il mostro.
Siamo alla vigilia della Pasqua ed ecco che la casualità si ripete.... Ieri notte i coloni di Yizhar (la colonia illegale più pericolosa ed estremista) appiccano il fuoco ad una costruzione agricola che da poche ore ospita 3,500 pulcini. Bruciano tutti e muoiono tutti. Distrutta anche la struttura.
Il tutto viene scoperto alle quattro del mattino dal proprietario, ce per costruire tutto ciò aveva impiegato 14 anni, venduto la terra e l'auto. Tutto perso in poche ore per mano dei coloni israeliani. I pulcini all'interno della struttura sono appiccicati al nero della plastica bruciata, alcuni di loro parrebbero aver scavato nel terreno per trovare una via di fuga.

Ecco, questa è l'immagine che arriva come cartolina di una Buona Pasqua, da parte dei coloni israeliani.

venerdì 18 aprile 2014

SOFFOCARE LA PALESTINA

C'è un villaggio che si chiama Qaryut al quale hanno chiuso la strada d'accesso. Si trova circondato da uno dei più grandi insediamenti illegali della West Bank. Gli abitanti del villaggio lavorano quasi tutti a Ramallah e per raggiungere la strada principale che li porta a Ramallah, ora, devono girare tutto intorno all'insediamento. La strada che israele ha chiuso era di soli 2 km per arrivare a quella principale.
Disagi enormi, ingiustizia per aver occupato una terra che aveva dei proprietari e allarme se un ambulanza non dovesse arrivare in tempo a Ramallah.
Tre settimane fa il villaggio ha deciso di manifestare tutti i venerdì in nome della libertà e della giustizia.
Oggi, ben trecento persone dei quali cento bambini hanno camminato fino alla cima della collina per pregare lì. Questa era la manifestazione.
I soldati sono arrivati subito e hanno detto che tutti dovevano andarsene, non hanno voluto ascoltare gli shebab che gli dicevano “siamo qui per pregare, possiamo parlarne?”. Nulla, hanno messo il dito sul grilletto e preso le sound bomb.
Le trecento persone hanno pregato circondati dai soldati, anche noi attivisti e giornalisti eravamo lì.
Finita la preghiera con il megafono viene detto loro che ce ne andiamo e di non sparare, di non iniziare con la violenza.
Ma, facciamo pochi passi di spalle su quella collina impervia e piena di spine e loro iniziano a spararci.
Sparano gas, molti gas e il vento ci è contro perchè porta tutto il gas verso di noi. Non si riesce a correre sulla collina. Inizio a soffocare e non riesco ad allontanarmi, continuano nel frattempo a sparare. Siamo a terra, in molti. Un paramedico, Yahtzan, arriva in mio soccorso, ma non ha la maschera antigas e soffoca vicino a me dopo avermi soccorso. Non riesco a rialzarmi. Soffocare è bruttissimo perchè non vuoi morire, tenti di respirare e non ce la fai e più ti sforza di respirare e più soffochi. Arriva un'attivista del SMFP, Ghassan, mi trascina per le braccia, ma sta soffocando anche lui. Non so come, siamo arrivati sulla strada sterrata e i gas sono un po' più lontani ora.
Il paramedico viene soccorso da altri colleghi, un altro paramedico nel frattempo è stato soccorso per soffocamento. Quindici persone sono state vittime da soffocamento grave, io sono fra quelle quindici. Ora respiro, mi gira la testa ed è come se mi fosse passato un tir sopra. Con due giornalisti torno in auto a Nablus, anche loro, nonostante le maschere antigas, sono rimasti soffocati perchè l'auto era piena di gas.
Il video che ho girato è reale, purtroppo non di qualità perchè mentre soffocavo la telecamera era accesa, ma io ero per terra e non pensavo a riprendere.
Oggi, ho pensato per un attimo che sarei rimasta su quella collina, in mezzo alle spine e ai gas. L'ambulanza non aveva modo di arrivare in quel punto e anche i paramedici erano soffocati. Oggi mi sono sentita in un forno a gas.

E' questa la realtà: israele gasa le persone.



martedì 15 aprile 2014

15 aprile. Palestina.

Ci sono alcune farfalle che vivono un giorno, altre solo qualche ora. Ai nostri occhi vivono poco, ma ciò che pensiamo di una farfalla è che è bella. Ci sono persone che vivono 70 anni altri pochi anni, ma davanti alla Storia e all'universo viviamo comunque poco. Ciò che importa è che, come per le farfalle, se in questa breve vita siamo stati belli, siamo stati amati e siamo stati felici. Un abbraccio a Alessandra Arrigoni ed Egidia Beretta


IL MIO FRUTTIVENDOLO E' UN EROE

 A Nablus, nel suk vado sempre a comperare la verdura da un omino con gli occhi buoni e mi da la verdura a poco prezzo. Non ha un negozio, solo una bancherella. Qualche giorno fa mi ha chiesto cosa faccio qui in Palestina e quando gliel'ho detto mi ha risposto “grazie a tutti voi per essere qui, la vedi questa foto sulla parete della casa? E' mio figlio, è in prigione, gli hanno dato 30 anni”. Mi ha spaccato il cuore e questa storia inizia così, come una delle tante storie della seconda intifada.

E' aprile 2002, siamo nel suk a Nablus. Il suk di Nablus è bellissimo, fatto di portici bassi e vie molto strette, tutto in pietra. E' la vera vita di Nablus. Quando scende la notte però, in quelle stradine buie arriva il mostro. Siamo in piena seconda intifada. Israele arriva nel suk con un lanciamissili largo quanto la stradina del suk e spara nel suk, sulle case, mentre i Palestinesi sono dentro. E' un disastro. Hussein è un fruttivendolo, viene colpito da proiettili e schegge varie alla testa, alle braccia e alle gambe.
Agosto 2002, israele piazza dei cecchini sulla collina, è sera tarda e iniziano a sparare da quella collina verso il suk. Feriscono centinaia di persone, feriscono il figlio di Hussein e ammazzano il fratello di Hussein. Erano sul terrazzo che stavano parlando.
Hussein ha un figlio, Ahmad Hussein, 21 anni e lavora nella polizia palestinese. Dopo quest'ennesimo attacco e dopo che israele si è presentato lanciando missili nel suk, Ahmad decide di difendere la Palestina, la sua famiglia, di fare il suo lavoro. Tenta di piazzare una bomba per l'arrivo dei soldati nel suk di Nablus, i soldati arrivano, gli sparano, lui risponde al fuoco ferendo un soldato.
Novembre 2002, è notte e Ahmad sta dormendo nella casa della sorella. Israele trivella di spari la casa. Ahmad ha paura per la sorella e non reagisce. Viene arrestato.
Il processo si svolge in modo a dir poco “delinquente” perchè è all'interno della prigione e senza un avvocato difensore.
Ahmad Hussein viene condannato a 30 anni di prigione. In prigione la polizia israeliana gli fa visita con i cani e viene attaccato da essi.
Ahmad Hussein è malato, urina sangue e ha problemi allo stomaco. Se dovesse scontare tutta la condanna sarà libero a 51 anni. Per i primi 4 anni nessuno ha potuto far visita ad Ahmad in prigione, ora ogni 6 mesi possono fargli visita i suoi genitori e le sorelle. La sorella più piccola ha 10 anni, quindi non ha mai potuto abbracciare o toccare Ahmad, l'ha conosciuto attraverso un vetro. Ahmad in prigione, nonostante tutto, sta studiando e il padre è felice di questo.
Due anni fa il padre, che vende la verdura a me a poco prezzo nel suk, ha preso un avvocato che ha fatto riaprire il processo perchè svolto senza l'avvocato difensore. Il padre è speranzoso che Ahmad entro un anno venga liberato.
Faccio qualche foto alla bancherella di Hussein, alla foto del figlio con vicino le date di possibilità di visita in prigione. Il tutto posizionato sulla parete della casa trivellata dai missili e dalle pallottole. Chiedo ad Hussein se ha un messaggio da scrivere in questo articolo per gli altri Paesi e mi risponde: “la Palestina vive sotto due occupazioni, quella israeliana e quella dell'ANP”.
Due più due fa quattro, suo figlio era un poliziotto dell'ANP, ma la polizia palestinese normalmente non interviene per difendere i Palestinesi.

Pensate a quest'immagine quando sentite i media che chiamano i Palestinesi “terroristi”, pensate ad Hussein, che vende la verdura, con gli occhi dolci e pieni di lacrime e trivellato sul corpo dai proiettili israeliani. Pensate ad Ahmad che per difendere i diritti umani, la sua famiglia e la Palestina ora è in prigione, pisciando sangue, per 30 anni.





lunedì 14 aprile 2014

LA PERSECUZIONE CONTINUA, MA ANCHE LA RESISTENZA

Oggi, di corsa, siamo arrivati a Burin (Nablus) quando ci è arrivata la telefonata che un uomo era stato attaccato dai coloni mentre lavorava sulla sua terra.
Il tempo di arrivare lì e i coloni erano scappati, però abbiamo trovato i soldati che impedivano all'uomo di lavorare.
Quest'uomo stava costruendo una strada sulla sua terra perchè israele ha chiuso quella principale ai Palestinesi, solo i coloni possono usarla. Pur trovandosi sulla sua terra e in area B i soldati non gli permettono di continuare i lavori. Mentre sto riprendendo l'azione illegale e nazista dei soldati israeliani, sento alle mie spalle un altro soldato che ci chiede che cosa facciamo qui....
Così mi giro e gli chiedo che cosa fa LUI qui...con il fucile spianato.....
Quando gli fai queste domande non rispondono mai, soprattutto se c'è la telecamera. Nel frattempo l'uomo mette in moto il bulldozer e si allontana. Fine dei lavori. Per oggi.

La Resistenza non si ferma. Domani è un altro giorno e poi c'è dopodomani. Loro continuano con la persecuzione, i Palestinesi continuano a resistere.

domenica 13 aprile 2014

M5S, TI SCRIVO.....

Venerdì 11 aprile Manlio Di Stefano, deputato del M5S mi ha mandato questo messaggio via facebook:

Ciao Samantha. Sono Manlio Di Stefano, un deputato del M5S, ho visto il tuo video e, sinceramente, non l'ho capito. Non l'ho capito perché posso darti anche ora i link degli atti parlamentati presentati in difesa dei diritti palestinesi, non l'ho capito perché sono stato aggredito per mesi dai sionisti per dei miei discorsi in aula in difesa della Palestina, non l'ho capito perché lotto contro una casta da 12 mesi in difesa dei diritti di tutti. Se vorrai conoscere la nostra azione politica, magari prima di sputarci addosso o definirci sionisti, scrivimi pure. Ciao

Il video in questione è del luglio 2013, quindi un po' tardiva come risposta, ed è questo: https://www.youtube.com/watch?v=uv7DqYOVNq8

In questo video mi riferivo al vostro viaggio avuto in Palestina in quei giorni e a vostra successiva posizione presa con la lettera inviata alla Comunità Ebraica Italiana. Non credo assolutamente che, come qualcuno mi ha scritto, “l'importante è che se ne parli...”. No, scusate, ma le parole hanno la loro importanza, possono essere d'aiuto o di danno a seconda di ciò che si dice, a seconda di ciò che si decide di dire/scrivere. Nella lettera, infatti, leggo..:
“Abbiamo intrapreso questo viaggio per conoscere da vicino la situazione dei territori contesi e pertanto abbiamo deciso di incontrare gruppi della società civile, per lo più palestinese, nonché i rappresentanti delle Nazioni Unite, del consolato italiano e della cooperazione italiana a Gerusalemme. È, ovviamente, nostro interesse ascoltare il popolo israeliano, ed è, infatti, in programma un viaggio per conoscere i territori israeliani e per raccogliere, anche lì, la voce di chi soffre a causa diretta o indiretta del conflitto.
Avevamo poco tempo a disposizione per cui abbiamo scelto di ascoltare le due “campane” in due distinti viaggi, così da non apprendere poche e confuse nozioni ma per immergerci totalmente nelle due diverse realtà....” e “ Il MoVimento 5 Stelle non ha e non pretende di avere una linea filo palestinese o filo israeliana: ci interessa semplicemente porre l'accento sulle violazioni dei diritti umani e sulle possibili misure che l'Unione Europea potrebbe adottare per migliorare la vita di profughi e civili in quella terra come in tutte le altre afflitte dagli stessi mali.
Purtroppo di “muri” e attentatori ce ne sono fin troppi in giro per il pianeta, ne siamo ben consci....

Questa non è ignoranza, questa non diplomazia, questa è una posizione ben precisa. Se si usano parole come “conflitto” e non GENOCIDIO oppure “territori contesi” e non “terra occupata” e se non si riconosce che qui esiste un piano di persecuzione e distruzione di un Popolo da parte dei nazisti e pensato a fine '800 e se soprattutto si paragona l'unico muro dell'apartheid al mondo lungo 700 km ad altri muri...Beh, in questo caso la posizione è di non dire la verità, di mistificare la realtà, riducendola ad un conflitto come altri. Addirittura, si mette nero su bianco che gli oppressori stanno soffrendo anche loro per questa situazione.
Come avevo già detto nel video e come si vede benissimo venendo qui, israele rapisce i bambini, li tortura, li violenta, li chiude in carcere, distrugge le case, ruba l'acqua, la terra, brucia gli ulivi, spara qualsiasi cosa sui civili e dentro alle case, anche armi chimiche, controlla le strade, le città, costruisce checkpoint che i palestinesi devono attraversare come bestie al macello, trattiene in prigioni militari persone solo perchè attivisti politici, trattiene i corpi dei prigionieri anche dopo morti per anni e molte volte ne ruba gli organi come il cuore e gli occhi. I coloni attaccano armati i contadini o i bambini. I Palestinesi, dall'altra parte, tirano pietre. QUI NON C'E' NESSUNO CONFLITTO- QUESTO SI CHIAMA GENOCIDIO. Dove sono le vittime in israele nel fare tutto questo? Volete forse intendere che soffrono mentre sparano o violentano i bambini?
Due righe dopo, nella vostra lettera, peccate d'onestà e lo dichiarate apertamente, purtroppo forse è sfuggito ai vostri seguaci: “Il MoVimento 5 Stelle non è antisionista e tantomeno antisemita, siamo ben lontani dall’esserlo e ciò che trapela da saltuarie interviste o dichiarazioni estemporanee sono da considerare a titolo strettamente personale. “
Ecco, questa frase basterebbe per capire qual'è la vostra strada....

Forse una delle ultime affermazioni è dettata dall'ignoranza “Siamo per il rispetto degli accordi di Oslo...”, forse non sapete che i trattati di Oslo hanno definitivamente fottuto la Palestina. Andate a vedere cos'è la Jordan Valley, diventata zona militare per esercitazioni alla quale hanno tolto l'acqua e le famiglie soffrono la SETE e la FAME, oltre che le quotidiane violenze.

Tutto questo era per ri-chiarire tutto quello che non era forse chiaro nel video, Di Stefano, ma non mi aspettavo altro dal M5s fondato da una delle antiche famiglie sioniste (prime 10 pagine della Pulizia etnica della Palestina di I. Pappè e ci trovi il nome fatidico) e da Beppe Grillo al quale non mi posso avvicinare se non calando uno striscione da un balcone, così come è stato per Shimon Perez ad Assisi. Prova sul web che sono sempre andata da tutti, ma proprio tutti a porre domande e contestazioni, ma a Grillo non posso avvicinarmi.
Allora, Di Stefano, visto che mi hai scritto e che mi inviti a confrontarmi, ti rispondo pubblicamente perchè di segreti non ce ne sono su questa Terra. Ti rispondo che forse mi sbaglio, forse, e che tu e tutto il M5s:
  • sarete in prima fila il 17 aprile davanti all'ambasciata israeliana con la foto dei 5 bambini di Hares per chiederne la liberazione.
  • interromperete subito la presenza dei TIPH (Carabinieri in Palestina a nostre spese sui quali scrissi un anno fa http://www.palestinarossa.it/?q=it/content/blog/i-caramba-palestina )
  • pubblicherete e divulgherete sui vostri blog/sitiweb l'unica foto della realtà storica della Palestina e avrete il coraggio di chiamare israele con il suo nome: lo stato militare più terrorista e nazista al mondo.

Solo un'ultima cosa: Vittorio Arrigoni non era un ragazzo normale, i ragazzi normali stanno nel divano a cliccare sulla tastiera o nei centri commerciali a non fare un cazzo. Vittorio Arrigoni era un eroe, una persona speciale, unica, un Partigiano.

Attendo gentili risposte in merito al 17 aprile, ai TIPH e alla verità,


Samantha Comizzoli

sabato 12 aprile 2014

ISRAELE HA RUBATO L'ACQUA AD ALMALEH


Nella Jordan Valley c'è un posto magico che si chiama Almaleh. Ci sono stata due settimane fa per la prima volta ed avevo già scritto delle cose orribile che israele fa in questo posto. Confisca degli animali per metterli in una prigione per animali, confisca dei trattori, chiusura dell'acqua, esercitazioni militari tutte le settimane, demolizioni di tutte le case/tende tutte le settimane.
Quello che scrivo oggi è un triste aggiornamento di questo posto magico.
Cinque giorni fa, israele, ha confiscato le autobotti che portano l'acqua comprata dai palestinesi ad Almaleh (comprata e pagata a caro prezzo visto che il fiume è stato chiuso da israele con una diga). Da cinque giorni tutta la valle è senz'acqua. Un bambino ha tentato di prendere un litro d'acqua da queste taniche mentre le sequestravano ed è stato picchiato dai soldati. Vicino alle tende passano i tubi dell'acqua che va agli insediamenti illegali, ma i palestinesi non possono avere un bicchiere d'acqua.
Per avere l'acqua sequestrata il giudice israeliano ha detto che devono pagare quasi mille euro, ma anche se pagano gli verrà restituita fra dieci giorni.
Oggi ad Almaleh abbiamo portato un po' di giochi per quei 400 bambini che non hanno nulla perchè quando ero stata lì mi avevano detto che non hanno nulla con il quale giocare. Certo, la vicenda dell'acqua fa decisamente passare in ultimo piano che non hanno giochi. E' dura resistere in una situazione simile, ma gli abitanti di Almaleh resistono, non se ne vanno.
Per me è un posto magico, per la sua bellezza, perchè ogni volta che ci vado trovo gli animali che stanno benissimo, liberi, che comunicano fra loro. Oggi ho trovato i due asini legati a due alberi diversi, uno di fronte all'altro e si parlavano. Arif mi ha detto “sono marito e moglie, si parlano, ma ho dovuto legarli separati perchè non è il momento di amarsi..”. E' incredibile come in un luogo dove c'è tanta violenza queste persone vivano in completa armonia con la natura e gli animali. L'amore che hanno ti entra nella pelle. E' magia. Consiglio a tutti coloro che vengono in Palestina di portarsi una tenda e stare in questa valle, come turisti, per assaporare la sua magia.

Intanto però ad israele ho solo da dire “ladro, ridai l'acqua a chi l'hai presa, e il primo ad averla dev'essere quel bambino che hai picchiato”.

mercoledì 9 aprile 2014

IL MURO DELL'APARTHEID AVANZA


Due giorni fa il villaggio di Osarin è stato attaccato di notte dai nazisti israeliani. I media locali riportavano che 5 shebab erano stati arrestati. Credevo che questo fosse già un buon motivo per far visita a questo villaggio, ma quando siamo arrivati abbiamo scoperto che la realtà è ben peggiore.
Gli arrestati non sono 5 shebab, bensì 10 bambini/ragazzi, tutti al di sotto dei 16 anni e sono stati presi nell'ultimo mese.
Sono in prigione per aver tirato delle pietre sulla strada principale. Questa strada è in zona “c”, sotto il controllo israeliano e viene usata
anche dai coloni.
Ma, c'è qualcosa di più...... : sei mesi fa israele ha comunicato tramite la DCO che vuole tutta la terra attorno a questa strada per una lunghezza di 10 km. Se i proprietari palestinesi non sono disposti a vendere, nazi israele la prenderà ugualmente. Perchè israele vuole quella terra?
Inizialmente ha dichiarato di volerla solo per costruire 3 torrette militari, poi, però al tribunale al quale i contadini hanno presentato ricorso è saltata fuori la mezza verità. Vogliono costruire il MURO.
Parlo di mezza verità perchè la causante di costruire il muro in quel punto , secondo israele, è la difesa della strada dalle pietre dei bambini. Ridicoli e senza vergogna. Costruire un muro di cemento con 3 torri alto 8 metri e lungo km per difendersi dai sassi?
Guardando la mappa, invece, la motivazione è evidente e lo era già prima di ascoltare la conferma di Osarin. Il muro dell'apartheid sta avanzando in due punti per entrare dentro alla West Bank, tagliarla in 3 parti ed isolare le principali città. In pratica per fare 3 ghetti.
Il villaggio di Osarin è a sud est di Nablus e vicino alla Jordain Valley, ma guardando la mappa è anche sulla linea del muro che avanza nell'ara di Salfit, così come altri villaggi che sono già stati convocati alla DCO per problemi di “lancio di pietre vicino alla strada”, come ad Osarin.
Quindi, quei 10 bambini che tiravano le pietre ad Osarin, sempre che le abbiano tirate, non stavano forse difendendo i diritti umani dalla costruzione del muro dell'apartheid?
Il MURO già lungo 700 km e alto 8 mt, condannato come killer per i diritti umani, che crea il peggior regime d'apartheid al mondo; sta avanzando. 10 bambini, senza alcuna voce per la denuncia, hanno cercato di impedirlo tirando dei sassi. Voi, che state leggendo, tirate il vostro o sarete complici del cemento che toglie la vita.


martedì 8 aprile 2014

17 aprile: PRISONER'S DAY PER I 5 RAGAZZI DI HARES

Il 17 aprile e’ il Prisoner’s Day in Palestina, la giornata per i prigionieri politici. Siamo entusiasti di dare il nostro supporto ad utilizzare questa data per costruire un evento per la campagna a favore della liberazione dei 5 ragazzi di Hares sequestrati dalle forze di occupazione israeliane a marzo 2013. I ragazzi sono sotto processo attraverso il sistema giudiziario militare con venti capi di imputazione per tentato omicidio  nonostante prove  minime o inesistenti  (per maggiori informazionihttp://haresboys.wordpress.com/   ........ ) .
Questa iniziativa viene in un momento cruciale per la campagna in favore dei 5 ragazzi, dal momento che iniziano ad essere chiamati i “testimoni” e l’anniversario della loro detenzione nella prigione di Megiddo e’ passato di recente. Dopo aver incontrato la maggior parte delle loro famiglie la settimana scorsa, possiamo dire che appoggiano pienamente la nostra proposta di far crescere la pressione sulle autorita’ israeliane iniziando con una giornata di azione il 17.  Abbiamo anche avuto incontri con altri gruppi attivi in Palestina come l’International Women’s Peace Service, tutti sono d’accordo sul fatto che questa potrebbe essere un’azione molto efficace ed appoggiano la campagna. C'e’ poco tempo da qui al 17, con l’aiuto di tutti potremmo comunque raggiungere un grande risultato. La nostra proposta e’ che attivisti da ogni parte del mondo tengano eventi nelle proprie citta’ presso Ambasciate israeliane o edifici rilevanti per l’occupazione, esponendo il manifesto dell’immagine allegata. Sarebbe importante quindi che gli attivisti mandino foto o video degli eventi all’ISM all’indirizzo palreports@gmail.com in modo da poterli raccogliere e dare ad Israele e al mondo dimostrazione del sostegno internazionale che i ragazzi hanno. Siamo consapevoli che molti attivisti hanno probabilmente gia’ pianificato degli eventi per questa data, ma anche in questo caso, vi chiediamo di affiancare questa azione alle vostre iniziative, come supporto diretto ai ragazzi di Hares.
Il giorno prima dell’evento (16 aprile), vorremmo anche orchestrare una twitter action. Il suo scopo sarebbe di catturare l’attenzione dei media proprio il giorno prima dell’evento, con la speranza di aumentare cosi’ efficacia e portata del messaggio. Al momento i dettagli sono ancora in via di definizione, quindi per maggiori informazioni si prega di tenere d’occhio il Titan Pad che e’ stato creato per questo evento all’indirizzo  http://titanpad.com/haresboys .

Vi ringraziamo per aver dedicato del tempo a leggere questa mail e speriamo che possiate supportare questa campagna in qualche modo.
In solidarieta’
International Solidarity Movement


lunedì 7 aprile 2014

I COLONI (seconda puntata)

Sembra un film dell'orrore o un'altra dimensione lontana dalla vita di un europeo che si alza, accompagna i figli a scuola, va a lavorare, esce con gli amici di sera. Invece no, è la realtà di episodi continui che capitano a chi si alza la mattina, va a scuola, va a lavorare, torna per cena, esce con gli amici e dorme di notte.
L'occupazione israeliana compie atti orribili su persone che hanno questa vita, una vita come la nostra.
Questa storia inizia con 3 bambini di 13 anni, molti anni fa e siamo ad Urif, Nablus, Palestina. Sulla terra di Urif, israele ha costruito l'insediamento illegale di Yihtzar utilizzandolo per dare case a pericolosi criminali ed estremisti. L'insediamento di Yihtzar è lo stesso che affligge con episodi di violenza altri 5 villaggi, fra i quali Assira e Burin.
Tornando a quei 3 bambini...e a circa 12 anni fa... I bambini stanno camminando vicino alla scuola di Urif, sono le 10 del mattino quando arriva un gruppo di coloni di Yihtzar e li aggredisce. Vengono rapiti e portati in una casa dentro all'insediamento illegale; verranno liberati alle ore 15,00 del giorno dopo dai soldati israeliani. Durante tutte queste ore i 3 bambini vengono tenuti in una stanza per terra, piangono e hanno paura, così i coloni portano i loro figli a guardarli e a ridergli in faccia perchè i 3 bambini si sono pisciati addosso. Per i coloni sono animali allo zoo. Non un goccio d'acqua, niente.
Fortunatamente quella volta qualcuno del villaggio vide i coloni prendere i bambini e quindi diede l'allarme al villaggio; ma purtroppo non sempre c'è qualcuno che “vede”.
Oggi, 12 anni dopo, ho incontrato uno di quei 3 bambini. Sapete perchè l'ho incontrato? Perchè 4 giorni fa un colono israeliano gli ha sparato.
Nidal e suo cugino escono con l'auto per andare a Nablus, ma si accorgono che l'auto ha un problema, forse è la cinghia. Si fermano con l'auto prima del checkpoint di Huwwara a lato della strada. Sono le 21,30. Mentre stanno guardando che cos'ha l'auto, dall'altra parte della strada si ferma un'auto grigia, c'è un solo uomo al volante. Qui in Palestina, è normale che se si vede qualcuno in difficoltà si fermino più persone per offrire aiuto. Nidal attraversa la strada per dirgli che non hanno bisogno di nulla. Il colono, senza dire nulla, mette il braccio fuori dal finestrino, impugna una piccola pistola, e gli spara in una gamba a due metri di distanza.
Nidal corre sanguinando alla sua auto, il cugino mette in moto e corre, pur con i problemi all'auto non risolti,all'ospedale di Rafidhia a Nablus.
Nidal per qualche settimana starà a riposo, ma aldilà della ferita gli ho chiesto come stava psicologicamente, se aveva paura. Mi ha solo risposto “ne ho avuta in quel momento, ma ora no, siamo in Palestina”.

Provo odio per la normalizzazione, la normalizzazione è quella che fa alzare voi la mattina senza la paura dei checkpoint, del muro dell'apartheid, dei coloni che sparano e rapiscono i bambini; ma è anche quella che fa sì che Nidal non abbia paura perchè oramai l'orrore è normale in Palestina. La normalizzazione, normalizza il crimine, l'orrore, la violenza per permettere agli europei di andare al supermercato e trovare 45 tipi di yoghurt.

PRIGIONE DI OFER, RAMALLAH

Venerdì di solidarietà ai prigionieri politici palestinesi e per il loro rilascio. Violentissima la risposta di israele che ha sparato e ferito moltissime persone. Non sono riuscita a contare i feriti, 8 attivisti dell'ISM feriti lievemente. Mohammed, fotografo di Bil'in ferito con rubber bullet alla faccia e da proiettili veri nello stomaco ha perso parte del fegato.

giovedì 3 aprile 2014

I COLONI........

Sono tornata a Jalud, oggi. L'ISM ha visitato questo piccolo villaggio sulla collina molte volte, sempre per attacchi di coloni israeliani. E questa volta la motivazione era la medesima.
Il villaggio è circondato da 4 insediamenti illegali, uno di questi è costituito da soli caravan ed è quello più vicino al villaggio. L'ultima volta i coloni dei caravan avevano tirato molotov contro una casa e bruciato la vegetazione lì davanti.
Due giorni fa un altro attacco: sono arrivati di notte e hanno tirato pietre enormi all'auto di un Palestinese. Una donna che dormiva nella sua casa lì davanti ha udito rumori simili alle bombe. Quando ho visto la dimensione delle pietre ho capito il perchè. I coloni erano in gruppo e due di loro hanno attaccato l'auto. Quando si sono accorti della donna sono scappati. Lei ha 85 anni, resiste, ma è spaventata.
Il proprietario dell'auto ha stimato i danni per mille sheckel, troppi per lui, non ha i soldi per aggiustare la sua auto e per il momento non può usarla.

Questa è la Palestina, questo significa vivere sotto un'occupazione nazista. Vivere nel terrore, subire danni, umiliazioni, violenze. I colpevoli sono sempre stati impuniti.

  

martedì 1 aprile 2014

NOTTE DI DEMOLIZIONI





Sono le 5,30 della notte, ma in Palestina non si dorme. Nel villaggio di Bruqin, Nablus, arriva il bulldozer con 8 jeep e i soldati israeliani. Demoliscono una costruzione agricola con 10 conigli all'interno. Tutti morti sotto le macerie. Ma il lavoro stanotte non è finito qui: vanno a Beit Furik e demoliscono un'altro capannone agricolo e poi ad Hares e demoliscono un caravan ad un contadino. Sempre di notte, al buio. Oltre al danno illegale, ed è illegale perchè loro decidono che quella terra non è più dei proprietari, giocano sul terrore. Immaginate....arrivare di notte, al buio, soldati, jeep e bulldozer, ti distruggono tutto fregandosene di quello che c'è dentro, imbracciando le armi. E quello che distruggono è tuo...e non puoi fare niente perchè ti puntano le armi addosso. Questo è nazismo. I Palestinesi hanno una forza incredibile.. Quello che vi ho raccontato è successo di notte, durante la mattina centinaia di persone si sono dirette sulla collina, vicino all'insediamento illegale che vogliono ampliare e che hanno chiamato come il villaggio di Bruqin, ma con la “k”, Brukin. Umini, donne e bambini hanno piantato tantissimi ulivi. Ulivo, simbolo di pace. Israele distrugge e i Palestinesi ri costruiscono, israele brucia e i Palestinesi ri-piantano la vita.